Lo sfogo di Tudor e le (mancate) risposte di Rocchi. Il clamoroso caso Arrivabene: un grave errore tecnico (con scambio di persona). E ora...

26.09.2025 07:58 di  Luigi Schiffo   vedi letture
Lo sfogo di Tudor e le (mancate) risposte di Rocchi. Il clamoroso caso Arrivabene: un grave errore tecnico (con scambio di persona). E ora...

Come volevasi dimostrare. Se la Juventus fa sentire la propria voce in relazione ad evidenti errori arbitrali subiti, per lo meno se ne parla: trasmissioni tv, giornali e persino il designatore arbitrale Rocchi non hanno potuto ignorare i due episodi clamorosi sottolineati da Tudor a Verona. Poi, chiaro che non si può pretendere che ci sia un coro di approvazioni per l’allenatore bianconero, ma già l’univocità nel riconoscere che si è trattato di due errori inequivocabili che hanno indirizzato una partita non è poca cosa.

Ricordiamoci che si partiva dal silenzio generale per fatti altrettanto clamorosi se non dal più beffardo “c’è stato un errore, ma non ha sbagliato nessuno” proferito da Gravina per la famosa “sparizione di Candreva” in Juve-Salernitana.
E’ per questo però che non si possono rimproverare a Tudor i toni polemici del dopo-Verona: se non avesse sollevato il polverone, che fine avrebbero fatto i due episodi? E attenzione, non è questione di sollevare l’arbitraggio come “alibi dei perdenti”, argomento tanto caro a molti. E’ chiaro infatti che Tudor, con le sue parole, ha semplicemente dato voce ad un pensiero diffuso in milioni di tifosi bianconeri, ovvero che serve parità di trattamento, senza voler nascondere le pecche di una prestazione.
Perché le sbracciate di Yildiz, Kalulu e Cambiaso hanno comportato espulsioni e squalifiche di due turni, al contrario di Orban, Kolasinac, Bastoni e altri?

Perché l’unico ammonito (seconda ammonizione) per simulazione ad oggi resta Conceicao, nonostante non sia stato certo l’unico caso e nemmeno il più grave? 
Perché Milik espulso per entrata in scivolata pericolose per le gambe altrui, mentre Berardi, Malinovsky e altri no?
Perché l’arbitro viene richiamato per dare un rigore che non c’era a Verona, mentre allo Stadium il VAR non ritiene di mostrare al direttore di gara che un fallo su Zakaria è in area invece che fuori in un Juve-Inter?
Sono queste le domande a cui deve rispondere Rocchi, non è un fatto di “dare ragione” a Tudor, perché, come si dice dalle mie parti “la ragione la si dà agli asini e ai matti”: se dopo aver dato ragione non cambia la tendenza, allora sarà stato solo un riconoscimento di facciata. Ad oggi, resta nei tifosi bianconeri la sensazione dei due pesi e due misure.


Così come fuori dal campo per la vicenda plusvalenze, tornata alla ribalta con il patteggiamento chiesto da Andrea Agnelli, Pavel Nedved e Fabio Paratici e accordato dal Tribunale di Roma. La Procura Federale, senza colpo ferire, ha tolto alla Juve punti in classifica e qualificazione alla Champions League, per il fatto che c’è stata un’accusa di falso in bilancio da parte di una Procura della Repubblica (per altro non competente e guidata da un pm “hater” della Juventus). Ebbene, anche su Napoli e Roma grava un’accusa analoga da parte di una Procura della Repubblica, ma per queste carte Chiné non ha tempo. Attenzione, qui non è questione di stabilire se uno sia colpevole e l’altro innocente, ma di sottolineare che a fronte di una stessa accusa (perché di questo si tratta), una società viene punita e le altre non vengono nemmeno sfiorate da un’indagine federale.
Quanto al patteggiamento di Agnelli, Nedved e Paratici credo che sia assolutamente inutile ribadire che non si tratta di un’ammissione di colpa, ma dell’uso di uno strumento che evita un processo con tempi biblici (solo per l’udienza preliminare ci sono voluti quattro anni) e che se gli accusati lo hanno chiesto per i loro motivi, è altrettanto vero che il giudice l’ha accettato probabilmente perché non ha ritenuto di particolare gravità quanto contenuto nelle carte processuali. Dicevo inutile perché tanto chi non vuol capire, non capisce. Me ne sono fatto una ragione. Non c’è peggior sordo dell’anti-juventino…

La cosa incredibile però è che si taccia sull’altra faccia della vicenda, ovvero il definitivo “non luogo a procedere” per Arrivabene, che ora potrà chiedere alla FIGC tutti i danni del caso. Il giudice ha riconosciuto una cosa arcinota, ovvero che lui non era dirigente ai tempi dei fatti in questione. E chi era l’amministratore dell’epoca? Perché a processo non è stato chiamato lui? Inoltre, per il “comportamento” di Arrivabene furono tolti alla Juventus 2 punti in classifica, chi glieli restituisce? Che credibilità può avere la sentenza che ha portato al -10 in classifica se contiene un errore tecnico tanto pacchiano?
Il minimo sarebbe che la FIGC emettesse un “buono Champions” per la Juventus, da riscuotere quando eventualmente non si qualificherà tra le prime quattro. A proposito, quando Marotta dice che l’Inter “rappresenta al meglio il calcio italiano” perché si è sempre qualificata in Champions negli ultimi sette anni, qualcuno dovrebbe ricordargli che c’è un’altra società che si è qualificata in Champions ininterrottamente dal 2011-2012. Se una volta non ci è andata, è solo perché così è stato deciso “così colà dove si puote ciò che si vuole”.  E non è certo il Paradiso…