ESCLUSIVA TJ - Pietro Fanna: "Krasic? E' diventato prevedibile. Ogni giocatore deve trovare l'allenatore giusto"

31.10.2011 20:00 di  Gaetano Mocciaro   vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Pietro Fanna: "Krasic? E' diventato prevedibile. Ogni giocatore deve trovare l'allenatore giusto"
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Pietro Fanna, ex ala della Juventus dal 1977 al 1982 è intervenuto in esclusiva per TuttoJuve.com parlando della nuova Juve di Conte, che piace, delle differenze con quella di Delneri e dei problemi di Krasic.

Pietro Fanna, è una Juve ritrovata e la conferma è stata la vittoria di San Siro

"Confermo. Ho trovato una squadra cambiata ed è stato bravo Conte a coinvolgere i giocatori, a dare a ognuno importanza e a mettere ogni pedina al posto giusto. L’organico è importante, ma penso che a fare la differenza in questa squadra siano le motivazioni, c’è gente che vuole portare la Juve in auge dopo qualche anno di difficoltà".

Cosa ha sbagliato Delneri lo scorso anno?

"Personalmente mi piaceva molto come allenatore Delneri, aveva un calcio aggressivo che con i giocatori adatti sulle fasce poteva reggere il confronto con le altre. Il suo problema principale è che i suoi giocatori non l’hanno seguito fino in fondo. Lui ha puntato molto sul fuorigioco, correndo il rischio di alzare troppo la squadra. Per adattarsi a questo modo di fare calcio i giocatori devono essere preparati mentalmente, altrimenti vanno in difficoltà".

Tatticamente cosa ha portato Conte?

Le squadre di calcio sono come le case: si costruiscono dalle fondamenta. Conte è stato bravo a dare un’organizzazione migliore alla difesa e infatti la Juve sta prendendo pochi gol. Poi i tre reparti sono uniti in modo omogeneo, si danno una mano l’uno con l’altro. Bene il centrocampo dove sta uscendo fuori Marchisio: un bene per il calcio italiano che va valorizzato.

Il gioco di Conte esalta molto le corsie laterali. Lei da ex ala si sarebbe trovata bene nel modulo di gioco attuale della Juve?

"Gli esterni di adesso sono diventate praticamente delle punte aggiunte. Diciamo che mi sarei trovato meglio in un 4-3-3, ma a prescindere da come potevo giocare nel modulo di Conte penso che sia più importante che l’allenatore adatti il modo di giocare in base alle caratteristiche dei giocatori che ha e lo schema viene di conseguenza".

Come vede la situazione Krasic? Il giocatore sembra avere problemi col modulo di Conte

"Krasic è un giocatore con determinate caratteristiche. Il suo problema è che il suo modo di giocare può essere limitato perché fa solo quel tipo di corsa e diventa prevedibile. Poi dipende da come Conte lo vuole utilizzare, da quali compiti gli dà".

La vicenda Krasic ricorda in qualche modo quello che ha passato da calciatore?

"Io ho avuto a suo tempo qualche problema con Trapattoni sia alla Juventus che all’Inter, perché ero un’ala con propensione offensiva, ma lui mi chiedeva un determinato lavoro di copertura, diciamo che mi voleva un po’ più mediano, cosa in cui mi rivedevo. Poi, a differenza di Krasic ero più duttile perché mi ero anche adattato a fare la punta perché ai miei tempi alla Juve c’erano Causio e Marocchino. La mia fortuna è stata a Verona quando ho trovato Bagnoli che mi ha capito e ha esaltato le mie doti. Con questo voglio dire che un giocatore a vole non va male perché è scarso, ma perché pur dando il massimo non trova la fiducia dell’allenatore, che da te chiede compiti che non si adattano alle tue caratteristiche".