Juve-Napoli, le Contropagelle di Errante

"Il Signore degli Agnelli illumina lo Juventus Stadium. Asamoah brilla a intermittenza mentre il Polpo canticchia e non ci pensa..."
11.11.2013 11:06 di  Peppe Errante   vedi letture
Juve-Napoli, le Contropagelle di Errante

BUFFON. Voto 7: Se è vero com’è vero che due indizi fanno una prova, tre indizi fanno una certezza. La certezza di aver ritrovato un “Buffon-vecchio stile” che torna con cazzuola e cemento a murare la porta bianconera. Tre interventi e zero goal subiti per il capitano bianconero. ANCORA TU

 

BARZAGLI. Voto 7: Il difensore della nazionale mette in bella mostra l’ennesima prestazione da applausi. Applausi per la solidità difensiva, applausi per la sicurezza con la quale si muove tra le maglie azzurre, manco fosse Biancaneve con i sette nani. Contro di lui, nessuna mela marcia e nessuna matrigna creerebbe problemi. Del resto la sua storia con la maglia bianconera, sembra una favola da lieto fine e con una delle più belle trame, mentre lo specchio ripete: “Si. Juventus, sei ancora tu la più bella del reame.” BIANCONEVO.

 

OGBONNA. Voto 6: Ci si trovasse in California con uniformi, caschi e Kawasaki “polizieschi”, Barzagli e Ogbonna, riuscirebbero a far concorrenza anche agli storici Poncherello e Baker, agenti di “CHiPs”. Ordine, attenzione e caparbietà al servizio della società. Peccato che alla fine l’ex Toro, entri un po’ troppo nel ruolo di “poliziotto difensivo”, beccandosi il secondo giallo e consegnando il distintivo. U SURDATO ALLUNTANATO

 

BONUCCI. Voto 7: La personificazione dell’eleganza, gioca un’altra partita “totale”. Qualità e quantità, fase difensiva diligente e impostazione eccellente. Per poco non mette la firma nel tabellino, nessun avversario passa, con lui vicino. Del resto si sa: “TANTO VA L’AZZURRO AL LEONARDO, CHE CI LASCIA LO ZAMPINO..”.

 

ISLA. Voto 6,5: Giocare in una squadra di extraterrestri per uno che extraterrestre non è, non deve essere cosa agevole. Risultare addirittura fra i migliori in campo della prima frazione di gara e entrare in molte delle pericolose azioni juventine, deve esserlo ancor di più. Insomma una prestazione buona ma che non fa esplodere lo stadio. Semmai, una prestazione da radio. VERY NORMALE PEOPLE

 

VIDAL. Voto 6: Della serie “ordinaria amministrazione”, non è di certo il “Re Artù” presente in ogni azione. La sua classe pura e la sua corsa, per la Juve, sono una manna discesa dal cielo, anche quando a distanza “tuca tuca” da Reina, sbaglia per un pelo. AFFLOSCIATO

 

PIRLO. Voto 8: L’avesse conosciuto il regista Peter Jackson, la sua famosissima trilogia sarebbe stata striminzita e ristretta a pochi attimi che racchiudono tutto. La possibilità di conquistare il mondo lasciandolo nell’oscurità o illuminandolo con un gioiello di questa portata. Tutto racchiuso in una perla, “maledetta”, che al minuto 73 di un Juve- Napoli, ha emozionato tutti i presenti allo stadio, e non solo loro, facendo gridare al presidente bianconero: “Il mio tesssssssoro”. IL SIGNORE DEGLI AGNELLI

 

ASAMOAH. Voto 6: Come nella più vecchia delle bilance, la sufficienza del numero 22 di Antonio Conte, è frutto dell’equilibrarsi costante di una fase difensiva e propositiva non male e di una conclusiva, da starci, male. Guardare per credere, minuto 27, il tiro che si spegne sull’esterno della rete, facendo imbufalire anche il più pacifico prete. INTERMITTENZA

 

POGBA. Voto 7,5: Chissà che i produttori della Walt Disney, vedendo la prodezza del francesino, non abbiamo pensato di riscrivere la favola della “Sirenetta” aggiungendo il “Polpo” bianconero agli abitanti del mare, ritoccando anche il testo della canzone simbolo:

“In fondo al mar, in fondo al mar...

Se il giovane Polpo fa una prodezza, c’è da impazzir...

…e tutti quanti ci divertiamo dentro allo Stadio, senza far fallo

Grande fortuna vivere insieme a Paul Pogba, a Paul Pogba ...”

 

TEVEZ. Voto 7: Ci fosse un professore pronto a prender le presenze dell’argentino nei grandi match, gli converrebbe metter già d’adesso il segno positivo. Puntuale, preciso e combattivo, non si scansa mai dalla lotta e anche in fase difensiva, tiene botta. Leader indiscusso e trascinatore della vecchia Signora, quando la sfida chiama, è sempre presente. Come la CERES. TEVEZ: C’E’.

 

LLORENTE. Voto 7: Voci di corridoio dicono che il nuovo arrivato Fernando, si sia messo in testa la strana e fantastica idea di rovinare il folle turnover di Conte, regalando finalmente attimi di serenità a tutta la compagine giornalistica. Se Tevez è il top player che ci si aspettava e Llorente segna così, i giornalisti italiani potranno indovinare la formazione anche il venerdì. DON’T STOP