Torino, Asllani: "Credo in questo progetto. Tante offerte, decisivo il presidente"

19.09.2025 17:00 di  Alessandra Stefanelli   vedi letture
Torino, Asllani: "Credo in questo progetto. Tante offerte, decisivo il presidente"
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Kristjan Asllani, centrocampista del Torino, parla ai canali ufficiali della società spiegando le motivazioni dietro la propria scelta di vestire il granata: “Sono arrivato da una ventina di giorni, ho sensazioni positive: il gruppo mi ha accolto bene, la società e il tecnico mi hanno voluto e credono in me. E’ ciò che cercavo, ora ci aspetta una partita importante e vogliamo portare avanti quello che abbiamo fatto a Roma”.

Com’è stata la trattativa?
“Ho voluto venire qui perché credo nel progetto, mi hanno voluto ed è stata una scelta facile. Ma sono stati giorni stressanti: il mercato è difficile, ero all’Inter e avevo tante offerte, avevo paura di decidere subito. Volevo avere un progetto che mi aiutasse, avevo bisogno di giocare, mi sono preso qualche giorno ma poi si è rivelato rischioso: gli ultimi giorni sono sempre difficili, ma sono contento di essere venuto dove volevo. Nella scelta è stato importante il pressing del presidente, del direttore e del mister: tutti credono in me, è il progetto che volevo. Sono contento, anche la mia famiglia lo è ed è tutto perfetto”

Quali sono le sue origini?
“Sono nato in Albania, poi a due anni sono venuto in Italia. Mio papà è arrivato da solo con il gommone, poi lo abbiamo raggiunto io e mia mamma. Gioco per la nazionale albanese, i tifosi sono stupendi e ho un forte legame con il mio paese. I miei nonni vivono là, li vado a trovare quando posso: ci tengo tanto alla mia famiglia. Ho scelto di giocare con l'Albania perché sono albanese. La partita contro l’Italia è stata bella: l’ho aspettata, non vedevo l’ora perché sfidavo tanti ragazzi che conoscevo. Sapevo che tanti miei amici a Pisa guardavano la partita, è stata una bella emozione.

Quanto è cresciuto ad Empoli?
“E’ stata una tappa lunga e importante, sono stati 13 anni e mi sento ancora con le persone che lavorano lì, anche con il presidente ho un bel rapporto e con tantii compagni. Vinsi il campionato Primavera, per me è Empoli è stata casa e sono stati anni stupendi. Ringrazio Corsi, Accardi e Andreazzoli, è stato un punto di partenza. Da quella Primavera sono usciti tanti calciatori, li sento e fu un anno stupendo. E’ stata la ciliegina sulla torta per finire il percorso nelle giovanili all’Empoli, poi sono passato in prima squadra ed è stato fondamentale”.

Che ruoli ha fatto in carriera?
“Da piccolo giocavo da trequartista, tutti i mister mi dicevano che avevo un gran tiro e dietro ero sprecato. Poi sono diventato play ed è iniziata la mia carriera. Ho fatto più ruoli, in Nazionale faccio la mezzala: preferisco fare il play, ma oggi devi saper giocare in tanti ruoli diversi”.

E il passaggio all’Inter?
“Da gennaio inizia a giocare titolare nell’Empoli, poi sono andato all’inter. E’ stata una chiamata importante, sono sempre stato tifoso interista ed è stato facile accettare. Sono stati anni belli, ringrazio tutta l’inter: è stato un cambiamento difficile passare da un paesino vicino a Pisa a Milano, ma ringrazio la mia famiglia che mi è stata vicina: sono un punto di riferimento”.

Che emozioni ha vissuto?
“Il primo anno è stato molto emozionante, giocare con quella maglia è tanta roba. Ho alzato i primi trofei giocando poco, ma crescendo tanto vicino a giocatori importanti e ho imparato. Feci la scelta giusta. Ero la prima alternativa di Calhanohlu, un ragazzo stupendo che mi ha aiutato anche fuori dal campo. Non solo lui, anche gli altri sono stati importanti per me. Ora mi sento già grande come uomo. E poi c’è lo scudetto, importantissimo: il ventesimo, la seconda stella, la festa al Duomo. Per un tifoso, è una roba impressionante”.

Ha segnato su calcio d’angolo
“E’ stata fortuna. Calciavo gli angoli a rientrare, quando ho visto la palla entrare non ci credevo. E infatti i miei compagni mi tiravano gli schiaffi…(ride, ndr)”.

Ora che giocatore è Asllani?
“Ho 23 anni, devo prendermi responsabilità. Sono arrivato al Toro dall’Inter, so come si sta in uno spogliatoio e quando bisogna parlare e quando no. Adesso qui c’è un giocatore forte come Ilkhan, è più piccolo e devo essere un esempio per lui come lo sono stati Calhganoglu e Barella con me. 

L’obiettivo è segnare su punizione?
“Ho questo vantaggio di saperle calciare: devo iniziare a fare gol, magari tre o quattro all’anno per aiutare la squadra. Le punizioni sono fondamentali, ti fanno vincere le partite. Mi sto allenando molto al Filadelfia.

Che gruppo c’è al Toro?
“Sono arrivato da poco, ma ho notato subito uno spogliatoio sano con bravi ragazzi. Sono stato accolto in modo incredibile, sono contento: conoscevo già Ismajli, sono contento di ritrovarlo perché siamo molto amici anche fuori dal campo. E poi gli altri li sto conoscendo, mi hanno integrato in maniera incredibile. Possiamo toglierci delle grandi soddisfazioni”.

Chi è Asllani fuori dal campo?
“Sono un ragazzo semplice, quando finisco gli allenamenti voglio soltanto riposarmi e stare con famiglia. Mi pesa addirittura cenare fuori…”.