Tether continua a muoversi ma la domanda viene spontanea, esiste solo una strada? Il grande dubbio

Tether continua a muoversi ma la domanda viene spontanea, esiste solo una strada? Il grande dubbio
Oggi alle 00:05Primo piano
di Massimo Pavan

Tether e Juventus: avvicinamento respinto, la famiglia Agnelli resta al centro, dubbi sul futuro del nuovo azionista 

Tether continua la sua strategia di avvicinamento al mondo Juventus, ma la prima proposta non è andata a buon fine. E, francamente, difficilmente avrebbe potuto: l’offerta è stata giudicata troppo bassa, quasi offensiva.
La Juventus vale molto di più: proporre circa la metà del valore del club, promettendo di investire il resto nella squadra, non è una base credibile di trattativa. A questo punto la domanda è inevitabile: che fare ora?

Il mondo Juve si schiera con la famiglia Agnelli

La risposta, almeno per ora, è netta. Il mondo Juventus si è schierato compatto con la famiglia Agnelli, con la storia che ha rappresentato, rappresenta e continuerà a rappresentare.
All’interno dell’universo bianconero c’è una convinzione profonda e diffusa: non può esistere una Juventus senza la famiglia Agnelli, né una famiglia Agnelli senza la Juventus.

Non si tratta solo di proprietà o quote azionarie, ma di identità, cultura sportiva e visione di lungo periodo.

Ex giocatori e addetti ai lavori: “Attenzione ai neofiti”

Molti ex giocatori della Juventus si sono espressi chiaramente a favore della continuità del progetto. Allo stesso modo, dirigenti e addetti ai lavori che conoscono a fondo il calcio italiano hanno messo in guardia sui rischi di affidarsi a un soggetto totalmente esterno al mondo del calcio, privo di esperienza diretta.

Anche una grande disponibilità economica non è garanzia di successo. Anzi, una Juventus guidata da neofitirischierebbe di essere fragile, esposta e facilmente attaccabile in un sistema che da sempre ha nemici pronti ad approfittarne. Dubbi poi sii limiti dari dal fatto che Tether non abbia una grande trasparenza dei conti.

Collaborare sì, vendere no?

Detto questo, una riflessione resta aperta. La Juventus può essere aiutata, quindi perché non valutare una forma di collaborazione?
Le regole del mercato – secondo quanto filtra – non consentono una sponsorizzazione diretta, ma davvero non esistono altre formule per costruire una unità di intenti senza snaturare il club?

La questione è delicata e va affrontata con estrema cautela.

Tether: tanta visibilità, ma la Juve cosa ci guadagna?

Un dato appare evidente: Tether ha già ottenuto moltissimo: grande visibilità mediatica, aumento del valore delle azioni,pagine di giornale e interviste, esposizione globale praticamente a costo zero.

E la Juventus? Al momento, nulla.
Se un soggetto esterno trae benefici così evidenti dal semplice avvicinamento al brand Juve, allora è legittimo chiedersi: perché la Juventus dovrebbe concedere spazio senza un ritorno concreto?

Meglio trovare una formula o fermarsi qui?

Se non esiste un vantaggio reale, tangibile e strutturale per il club, forse la scelta più saggia è lasciar stare.
La Juventus non può permettersi operazioni ambigue, né sperimentazioni sulla propria pelle. La solidità passa dalla storia, dalla competenza e dalla continuità.

Il messaggio che arriva dal mondo bianconero è chiaro: la Juventus non è in vendita a saldo. E la sua identità non è negoziabile. Bene ai partner e coloro che vogliono aiutare la Juventus, ma ci vuole trasparenza e oltre alle intenzioni anche azioni concrete.

@pavanmassimo YOUTUBE TASTIERA VELENOSA