L'IMBOSCATA - Bonucci, percezione, realtà, storia. Scommessa De Sciglio. Idea, nuovo ruolo per Marione. Buffon come Federer. Hummels Maalox perfetto. Caso Schick, tre cose. Segretezza Mbappè. Tesoretto per Verratti? Presto possibile indizio

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.

21.07.2017 01:00 di  Andrea Bosco   vedi letture
L'IMBOSCATA - Bonucci, percezione, realtà, storia. Scommessa De Sciglio. Idea, nuovo ruolo per Marione. Buffon come Federer. Hummels Maalox perfetto. Caso Schick, tre cose. Segretezza Mbappè. Tesoretto per Verratti? Presto possibile indizio
© foto di Andrea Bosco nella foto di Mariangela Me

QUESTIONE DI PERCEZIONE

 

Questione di percezione. Percezione: dal latino “perceptio“. Cartesio riteneva ci fossero due tipi di percezione: quelle causate dall'anima e quelle causate dal corpo. Secondo Kant, la percezione “è l'intuizione intesa come risultato dell'elaborazione dei dati sensibili, secondo giudizi a priori“. Tradotto:  se giornali e tv annunciano che farà caldissimo, la “percezione“ del caldo insopportabile  avrà la meglio su qualsiasi termometro che segnali temperature nella norma.

Più di percezione sarebbe il caso di parlare di manipolazione. Capita frequentemente nel mio mestiere. Ho lavorato per un paio d'anni in un quotidiano del pomeriggio, il cui direttore aveva un sogno:  Centraline dello smog che segnalano un rialzo? Popolazione convinta (dal giornale) a non uscire di casa per la “percezione” di un pericolo inesistente.

Nel calcio?  Vendi al Milan Leo Bonucci per 42 milioni e la percezione è che tu lo abbia svenduto perdendo almeno una ventina di milioni. Prendi De Sciglio in scadenza di contratto per 12 milioni e la percezione è che tu abbia strapagato un giocatore che al massimo ne vale 8.

Le mosse della Juve sull'asse Torino-Milano non sono piaciute alla maggior parte dei tifosi juventini. Non senza qualche ragione. Soprattutto per ragioni di “percezione“ .

Bonucci ti ha ricattato, imponendoti come unica destinazione quella del Milan? Siamo a luglio, il mercato chiude il 31 di agosto. Preghi il signor Bonucci di mettersi a disposizione, di allenarsi, non lo porti negli Stati Uniti. E visto che il prossimo è l'anno del mondiale, facile che il duo Lucci- Bonucci stemperi le pretese e accetti Londra o magari Manchester e hai visto mai, magari Madrid o Parigi . Consentendo alla Juventus di incassarne 60 e non 40 .

Questa la percezione. La realtà dice che vendendo Bonucci la Juve fa una plusvalenza di 40 milioni. Che risparmia 8 milioni d'ingaggio (quanti ne ha guadagnato Bonucci l'ultima stagione tra fisso, bonus, premi e diritto di immagine). E che disinnesca una mina diventata pericolosa nello spogliatoio.

Bonucci “bullo“ non nasce durante e dopo la gara col Palermo. Cardiff, al netto delle ricostruzioni, è stata solo la punta dell'iceberg. Se a Cardiff è veramente successo quanto alcuni media hanno riferito. Se Bonucci ha  messo le mani addosso a Dybala e se  Mandzukic è intervenuto dicendo “vuoi provare con me?“ spedendolo in ritirata, col senno di poi Allegri avrebbe dovuto dire: “Leo, vai  a farti la doccia. Il secondo tempo non lo giochi“.

Il risultato finale non sarebbe cambiato. Ma non avrebbe forse  assunto la dimensione della disfatta, come viceversa  è accaduto.

Dice che Bonucci pensava che la Juventus avrebbe silurato Allegri. Sbagliato: la Juventus da mesi  pensava di congedare Bonucci per i suoi discutibili comportamenti.

Bonucci (che si è detto affascinato dalla storia del Milan)  non deve aver studiato la storia della Juventus. Altrimenti avrebbe scoperto che a metà degli anni Sessanta, tra Omar Sivori e il semisconosciuto allenatore Heriberto Herrera, Gianni  Agnelli che per l'argentino stravedeva, scelse di vendere Sivori al Napoli e di tenere il ginnasiarca paraguagio. E parliamo di Omar Sivori:  con tutto il rispetto per Leo Bonucci parliamo di una Ferrari contrapposta ad una vettura made in Japan.

 

CON MOGGI ANDAVA DIVERSAMENTE?

 

Andrea Agnelli lo aveva spiegato tre anni fa: “Passano i giocatori, gli allenatori, i dirigenti, i presidenti. Resta e resterà la Juventus“. Tradotto: loro, gli Agnelli che da quasi cento anni, caso unico al mondo, sono i proprietari della Signora degli Scudetti.

Dice: con Luciano Moggi sarebbe andata diversamente. Lo penso anche io: il caso Davids è lì a dimostrarlo. Ma Marotta a differenza dello stalliere del re Luciano, probabilmente “non conosce tutti i ladri di cavalli“. E non è detto, tra l'altro, che la “soluzione Moggi“ sarebbe stata la più opportuna.

Al netto della fetta economica, dei modi ricattatori di Bonucci, resta il dato tecnico: con un solo giocatore (Bonucci) la Juventus ha risolto a Montella due problemi. In difesa dove presumibilmente il Milan giocherà a tre. E a centrocampo, restituendo a Conti la posizione occupata nell'Atalanta, in un centrocampo rossonero che presumibilmente si schiererà a cinque.

Molti mi hanno scritto sostenendo la mia intenzione di andare a fischiare Bonucci al prossimo Juventus-Milan. Altri mi hanno criticato per la scelta. Che, lo ripeto, è personale. Mi sento di farlo, perché non mi è piaciuto il comportamento umano di Bonucci.

Nello stesso tempo bollo come idioti ed infami quanti hanno augurato a Bonucci e alla sua famiglia cose vergognose. Siete feccia e non meritereste attenzione alcuna, non fosse, che dissociarsi da tanta violenza e malvagità deve essere per ogni persona perbene, un imperativo categorico .

 

RIFLETTORI SU DE SCIGLIO

 

E' arrivato anche Mattia De Sciglio. Per una cifra non consona al suo attuale valore di giocatore in scadenza di contratto. Questa la percezione. Ma il bicchiere mezzo pieno illustra che De Sciglio costa la metà di quanto sarebbero costati un Cancelo o un Pereira .

Certo De Sciglio negli ultimi mesi al Milan era inguardabile. Ma non può aver dimenticato come si gioca al pallone. E le sue qualità le aveva ampiamente dimostrate allo sfortunato Europeo compromesso ai rigori. Certo sostituire Dani Alves (Parigi sarà certamente più allegra di Torino) non è cosa facile. E arrivare con la coccarda di “cocco di Allegri“ non è il massimo per un giocatore che ha bisogno di rigenerarsi. La Juventus ha fatto su De Sciglio una scommessa, fidandosi di Allegri. Dimenticando che dalla prossima stagione avrà  disposizione tre “suoi“ terzini: Spinazzola, Mattiello e Lirola. I primi due ambidestri. Ma due giorni fa, ospite a Sportitalia nel salotto  gestito da Laura Esposto, ho incontrato il procuratore che per primo ha segnalato Mattia al calcio che conta. Vicino di casa e di cortile. “E' un ragazzo d'oro – mi ha detto - senza grilli nella testa. Con una famiglia speciale. Al Milan gli è pesata l'etichetta di erede di Maldini. Ha bisogno di sentire la fiducia della società e l'affetto dei compagni. E' un ragazzo sensibile, ma anche un grande professionista. Il vero De Sciglio non si è ancora visto “ .

 

MA SE HUMMELS ….. 

 

Questione di feeling. De Sciglio a Torino lo troverà. Quel feeling che con evidenza Bonuci non aveva più con molti compagni. Lo ha salutato Buffon. Lo ha salutato con un tweet criptico Barzagli. Nessun altro lo ha pubblicamente salutato . Questo la dice lunga su un rapporto da tempo compromesso. La Juventus ha scelto Allegri. E ha ceduto Bonucci. Che forse non avrà un sostituto: forse . La notizia è di Tmw:  Hummels potrebbe finire sul mercato. E se l'ex Dortmund, oggi Bayern davvero non dovesse rinnovare con i bavaresi la Juventus ci sarebbe. Anzi: lo metto per iscritto. Se mai Hummels dovesse manifestare l'intenzione di cambiare casacca, lo farà per quella bianconera. Una antica passione: Hummels era nei radar di Madama fin da quando giocava con la maglia giallonera e il suo allenatore era Kloop. Ecco: Hummels sarebbe il Maalox perfetto per sanare il mal di pancia dei tifosi irritati per la vicenda Bonucci.

 

MAROTTA, PERCHE' NON PARLI ?

 

Beppe Marotta (che non ha risposto ai miei quesiti, neppure in forma privata) ha deciso di cucirsi la bocca e financo di disertare le presentazioni di Bentancur e di Szczesny  per impegni pressanti di lavoro e probabilmente per evitare domande imbarazzanti. Immagino parlerà a fine mercato. E spiegherà anche la sua verità sul caso Bonucci.

La spiegherà anche per l'impensabile evoluzione del caso Schick. Sul quale mi sento di fare tre considerazioni. Escludo che i medici della Juventus siano degli idioti. E quindi immagino che il problema dell'attaccante doriano, qualsiasi esso sia, non risulti di poco conto . Auguri a lui, in ogni caso. Ma escludo anche che lo staff medico della Samp sia costituito da incompetenti e da incoscienti. E vorrei tanto escludere che la dirigenza dell'Inter sia costituita da avvoltoi. La salute del giocatore deve venire prima di ogni altra cosa. Madama, non confermando l'accordo con la Samp, ha tutelato se stessa ma anche il giocatore. Che si spera possa tornare presto a giocare ma che non è come ha sostenuto il pirotecnico Ferrero “Sano come un pesce“ .

Parlerà Marotta alla fine. E spiegherà le pieghe di un affare “eterno“ con la Fiorentina, per Bernardeschi. Due settimane fa ho messo in sena una farsa ipotizzando la “ sostanza” dei bonus   pretesi da Pantaleo Corvino. Erano inventati e deliberatamente surreali. Sapete cosa ho scoperto? Che alcuni bonus richiesti da Corvino, si avvicinano e di molto a quelli da me fantasticati.

Berna, alla fine - nonostante Corvino - arriverà. E con lui (oltre che con Douglas Costa) la Juve  in attacco cambierà faccia.

 

IDEA PER MARIO

 

Ma visto che si gioca in undici e che l'attacco ipotizzabile credo sarà Bernardeschi, Dybala, Higuain, Douglas Costa, mi chiedo: che fine farà Mario Mandzukic ?

Toccherà ad Allegri stupirmi e stupirvi . Ma io che, fossi sulla panca di Allegri, mai rinuncerei al croato, la butto lì: Marione a centrocampo con Khedira o Matic se la scelta per il centrocampista cadrà, come pare, sul metronomo di Conte.

Direte: non ha mai giocato lì e non ha il passo per il ruolo. Verissimo . Ma Mandzukic gioca dove gli dicono. Gli basta giocare. Nella scorsa stagione ha fatto il centravanti, l'esterno, il laterale di difesa, il centrale difensivo e in un paio di occasioni anche il portiere. Matic, 1.93, Mandzukic, 1.91 . Tanta roba in mezzo al campo. Tanto fisico e tanta capacità di recuperare palloni. Tanta capacità di soffrire quando le pile si stanno esaurendo. Ripeto: idea mia. Forse una pessima idea. Ma forse no …

 

CHE JUVE STA NASCENDO ?

 

Sono usciti Alves e Bonucci. Non è entrato Schick. Ma sono arrivati Douglas Costa, De Sciglio, Bentancur, Szczesny. Per il quale io credo  si profili un campionato a buon servizio e non a mezzo come è capitato a Neto. Mi spiego: Buffon è alla sua ultima stagione. Per arrivare al meglio ai due obiettivi che per lui contano (eventuale finale di Kiev e Mondiali) dovrà preparare una stagione in stile Federer. Dovrà fermarsi, risposare, lavorare sul fisico e sulla testa. A 40 anni la tempistica è diversa rispetto a quando ne hai 20. Ma visto che la classe (di Federer come di Buffon) è immensa, basterà parcellizzare gli sforzi, il dispendio di energie fisiche e mentali. Fateci caso: Szczensny è la copia di Buffon: fortissimo tra i pali, un po' meno in uscita. Ma dalle parti del portiere della Juve, raramente gli avversari arrivano in libertà. Alla Juve servono portieri che sappiano dirigere e comandare il traffico in area. Il polacco, come Gigi è uno che sa farlo.

Sono arrivati anche Caldara e Orsolini, parcheggiati a Bergamo, buoni per il futuro. Da dicembre sarà arruolabile dopo l'infortunio al crociato anche Pjaca .

 

VERRATTI ORA HA RAIOLA

 

Ora Bernardeschi a parte, tutta l'attenzione è per il centrocampista. Matic, dicono, visto che pare non ci sia verso di trattare con il Liverpool per Emre Can. Sullo sfondo sempre Matuidi.

Ma attenzione: 40 di plusvalenza per Bonucci, 30 liberati da Schick, 8 liberi dall'ingaggio (incassato) da Bonucci, 6 da quello di Dani Alves: fanno  84 milioni di euro. E a Parigi è successa una cosa clamorosa: Verratti ha cambiato procuratore e si è affidato a Raiola. Non dico altro. Ma con Raiola, come noto, tutto è possibile. Ma presto sapremo: non dovessero infilare a Torino sulle spalle di Bernardeschi la numero 10, allora sì che questo sarebbe un indizio. Un gran bell'indizio .

Usciranno certamente anche Lemina e Rincon . Resterà invece Sturaro, già negato alla Fiorentina che lo voleva nell'ambito della trattativa per Bernardeschi. Incerto ancora in futuro di Kean, che ha rinnovato. Potrebbe restare in rosa come vice Higuain. O andare a fare esperienza o in Italia o in Olanda. Tenete il radar acceso su Keita. Si è inserita – tanto per cambiare – l'Inter. Ma il giocatore pare abbia da tempo un accordo con la Juve. Resta da convincere Lotito a trattare e ad addivenire a  più miti  consigli. Anche perché la Juve potrebbe proporre al presidente della Lazio un duplice clamoroso affare: Keita e Milinkovic-Savic. Operazione da una settantina di milioni. Guarda caso.

Non credo abbiano sostanza le suggestioni su Ibra: dovesse davvero tornare (magari a gettone) alla Juve, sarebbe la storia sportiva dell'anno.

 

SEGRETEZZA SU MBAPPE'

 

Tutto tace su Mbappè. Potrebbe essere un buon segnale per la Juventus. Ma contemporaneamente potrebbe essere un segnale pessimo: non se ne parla perché il giocatore ha ha trovato l'accordo con una società. Ma se il Monaco ha denunciato le manovre di alcuni club (Real e Psg?)  su Mbappè  forse la situazione sta sfuggendo di mano. La mia fonte mi aveva parlato di una offerta (120 milioni pagabili in quattro anni) della Juve al Monaco. Di questo avevo avuto conferma dall'amico Franco Leonetti e – sia pure con cifre leggermente diverse - da Marcello Chirico. Tre “fonti“ fasulle? Tendo a propendere per il no. Ma questo è il Calciomercato, per dirla col vecchio Bogart, “bellezze“. E neppure noi che ci lavoriamo quotidianamente possiamo farci niente. Girano le rotative fresche di inchiostro e di carattere bollenti usciti dalla linotype. Altri tempi. Altro calcio. Ma anche altro giornalismo. Non dico “migliore“. Dico diverso. Oggi le notizie non le trovano i giornalisti. Le danno - sempre parte in causa - i procuratori. Che non sono il male assoluto. Ma che ci marciano : eccome se ci marciano. Tutti: nessuno escluso. Fa parte del gioco. O come piaceva al Cavaliere del “giuoco“ .

 

DUELLO CINO-MENEGHINO

 

“Visto i cinesi del Milan? – ha chiosato Berlusconi - avevo detto che avrebbero fatto cose grandi“ .

Così grandi che i cinesi (conosciuti in Cina) dell'Inter si sono insospettiti e hanno chiesto una indagine sui movimenti calcistico-economici del cinese (sconosciuto in Cina) del Milan .

“Miracolo a Milano“ recitava il titolo di un celebre film scritto da Cesare Zavattini e diretto da Vittorio de Sica. Chissà se la presa di posizione della dirigenza cinese dell'Inter produrrà il miracolo di svelare finalmente il grande mistero meneghino: a chi accidenti ha venduto il Milan, Silvio Berlusconi? Non si dica a quel signore che “appare e scompare“ come accadeva alle strategie politiche di Ciriaco de Mita. Un inviato della “Gazzetta dello Sport“ è stato una settimana a Pechino. E degli uffici di quel signore non ha trovato traccia. Neppure una targa. Il Fondo  statunitense Eliott a chi ha prestato oltre 300 milioni di euro al tasso dell'11,5%?

E'  presente la “percezione“ di una ritrovata grandezza del Milan. Ma poi scopri che la maggior parte delle operazioni sono dei pagherò. E che a maggio 2018, la cedola per Eliott, se la matematica non è una opinione, sarà di quasi 40 milioni di euro . E che senza quarto posto in campionato (che vale l'accesso alla Champions) le “grandi cose“ fatte dal misterioso uomo orientale potrebbero sfaldarsi come neve al sole. Senza quarto posto il destino del Milan sarebbe probabilmente segnato“ G&S” . Come accadeva all'Inter della presidenza Thoir . Che - lo sapete – è ancora presidente. Perchè? Ma perché per levarsi dai piedi vuole un fettone di torta. Elementare Walter.

 

CEDE ANCHE LA JUVE?

 

 Torno alla Juve. Non voglio dar credito alle voci che in queste ore stanno girando. Voci apprensive e francamente surreali.  La Juve sta facendo cassa, diminuisce i debiti, patrimonializza ulteriormente la società (vedi la nuova sede) e poi gli Agnelli passano la mano. Una operazione stile Fiat – Fca.

Gira anche questo. Mi rifiuto di credere che una cosa simile possa accadere. Al massimo, ci fosse una tale tentazione, gli Agnelli venderebbero a se stessi. In fondo (e senza che nessuno indaghi, senza che nessuno eccepisca, non uno nella di solito solerte magistratura  italiana), è stato già fatto. Mi sentirei comunque di scommettere su una cosa. Dovessero mai farlo, gli Agnelli non transiterebbero per le Cayman. E neppure per le Isole Vergini . 

 

 

PECORARO: BUZZI CHI? 

 

Sapete cosa ha deciso il tribunale di Roma un giorno fa? Ha deciso che il signor Buzzi (uno dei figuri finiti nell'indagine chiamata Mafia Capitale: ora un tribunale ha smontato l'ipotesi della Procura: delinquenti ma non mafiosi) è colpevole di vari reati. Gravi reati, per i quali è stato condannato a 19 anni di reclusione. Uno in meno del sodale Carminati.

Cosa c'entra, direte, Buzzi con il calcio. C'entra. Il signor Buzzi è lo stesso Buzzi che da prefetto di Roma, l' attuale procuratore federale Giuseppe Pecoraro, incontrò (a  sua insaputa?) nel suo ufficio in Prefettura. Ha spiegato Pecoraro di non sapere chi fosse Buzzi. Pecoraro non sapeva chi fosse Buzzi? Ma dai!.

Mettiamo che io voglia incontrare il prefetto di Milano. Essendo un personaggio pubblico e abbastanza conosciuto, il signor prefetto di Milano potrebbe concedermi udienza. Ma prima di entrare nel suo ufficio mi fanno la radiografia, la Tac, indagano sui miei conti, sulle mie attività. Indagano nel mio passato e sulla mia fedina penale. E quando mai dovessi entrare nell'ufficio del signor prefetto di Milano, saprebbero anche quante multe stradali ho preso nella mia vita, sanno che non ho mai avuto un conto in rosso in banca, ma saprebbero numero e identità  delle fidanzate che ho avuto. E chi siano i miei amici. Persino quali siano in miei hobbies.

Pecoraro non sapeva chi fosse Buzzi  ? Questa fa il paio con l'intercettazione farlocca costruita ed  attribuita “con destrezza“ ad Andrea Agnelli .

 

TAVECCHIO FACCIA IL MARZULLO

 

Signor presidente Carlo Tavecchio, deve avere pazienza. Ancora non vado in ferie. E quindi per qualche settimana ancora, la richiesta sarà sempre la medesima: faccia preparare gli scatoloni a Giuseppe Pecoraro.

Mi chiedo e le chiedo. Ma lei dovesse mai finire (l'altra volta tutto è stato archiviato)  nelle maglie delle giustizia, ordinaria, sportiva, civile, penale, faccia lei: vorrebbe essere giudicato da uno come Giuseppe Pecoraro? Vesta i panni di un ospite di  Marzullo: si faccia una domanda e si  dia una risposta. Magari chissà, le viene una illuminazione. Chissà …..