Che bisogno c'era di rivoluzionare una squadra per arrivare (forse) ancora quarti? Solo la voglia di cancellare un pezzo di Juventus per farne un altro, magari peggiore

06.05.2025 00:10 di  Andrea Losapio   vedi letture
Che bisogno c'era di rivoluzionare una squadra per arrivare (forse) ancora quarti? Solo la voglia di cancellare un pezzo di Juventus per farne un altro, magari peggiore
TuttoJuve.com
© foto di Lorenzo Di Benedetto

Szczesny. Kostic. Chiesa. Nicolussi Caviglia. Miretti. De Sciglio. Rugani. Huijsen. Soulé. Iling Jr. Barrenecha. Kean. E poi Danilo, Fagioli e vabbè, Arthur. Probabilmente se ci fosse stato modo anche Vlahovic. La cancel culture che è andata (molto) in voga quest'estate non ha un senso logico se poi non dovesse arrivare il quarto posto in casa Juventus. Perché, è vero, gli ingaggi sono sicuramente diminuiti rispetto all'anno precedente. Ma tra Koopmeiners e Douglas Luiz, due flop, oppure i prestiti secchi di Conceicao, Kolo Muani, Renato Veiga... Diciamo che ne sono stati sperperati molti di più. Certo, si spalmano su più bilanci e quindi (forse) chissenefrega, ma non tutte le ciambelle sono riuscite con il buco.

Certo, per delle cessioni forse naturali come quelle di Chiesa e Kean ce ne sono altre che controbilanciano. Soule, Szczesny e Huijsen su tutti. L'unico vero rimpianto è dato da Szczesny per cui hai dovuto spendere dei soldi per la buonuscita - anche corposa - e in più hai comprato un altro portiere come Di Gregorio, più che discreto, senza alzare il livello. Considerando poi che il polacco stasera può giocarsi una finale di Champions League dopo avere vinto già due trofei in stagione.

La realtà è che la Juventus voleva cambiare tutto, sbagliando. Perché le rivoluzioni vanno fatte ben sapendo che uno non vale uno. E che magari Rugani sarebbe (molto) meglio di Kelly, se solo potessi averlo. Invece c'è stata una corsa disperata a cancellare, a modificare, a lasciare un segno tangibile. Il rischio è quello di non arrivare nemmeno quarti in campionato perché contro il Parma - francamente non la miglior difesa del campionato - non hai fatto un tiro in porta per 45 minuti, con Suzuki che del resto non è stato così straordinariamente impegnato.

Poi, certo, le rivoluzioni possono anche essere dolorose. Ma eravamo di fronte a un anno zero che, per quello che è successo, ora può diventare un anno meno uno, sperando che il vero zero (cioè il prossimo) sia migliore.