Una Juventus, due facce…
Ricordate la famosa frase pronunciata da Jack Swigert, pilota nella sfortunata missione Apollo 13? Beh, direi che calza a pennello per definire il primo tempo disputato dalla Juventus contro il Pafos. Chi era presente allo Stadium è rimasto interdetto dai primi 45’ di gioco della Vecchia Signora. Il Pafos, dignitosa squadra cipriota guidata dal 38enne David Luiz, è sembrato, a lunghi tratti, una corazzata di Premier League.
La prima frazione dei bianconeri è stato uno spettacolo davvero ignobile, soprattutto per chi segue la Vecchia Signora da qualche anno. Ci si aspettava una reazione dopo la sconfitta con il Napoli. Spalletti aveva studiato un piano ben preciso: dentro Zhegrova, invocato da tutto il popolo bianconero, e David al centro dell’attacco per dimostrare che anche il canadese può essere utile ora che Vlahovic ha le stampelle. Due esperimenti falliti miseramente. Il kosovaro è sembrato distante anni luce da una condizione fisica e mentale accettabile. Il secondo ha offerto la solita prova sbiadita. Male, male e ancora male. Inoltre, quel Koopmeiners terzo di difesa comincia a infastidire…
Per fortuna, il calcio è imprevedibile. Nella ripresa, complice l’inserimento del guizzante Conceiçao, il copione cambia. Di colpo, la Juventus si ricorda di essere la Juventus. McKennie si inventa un gol clamoroso e, prima di essere cambiato e subissato da giuste critiche, trova la rete del 2-0 che sa di miracolo o rinascita (dipende dai punti di vista). Attenzione, nulla di eclatante da parte dei bianconeri ma, almeno, la giusta determinazione per portare una vittoria che era doverosa e necessaria. La sensazione è che questa Juventus sia double face. Può essere orripilante (come nel primo tempo) ma anche orgogliosa (come nella ripresa). Il Pafos (fidatevi) non è una corazzata di Premier League. Vincere con i ciprioti è possibile anche quando non si scende in campo per un tempo intero ma, in altre partite e con altri avversari, un approccio simile sarebbe fatale.
Spalletti ha una montagna alta come l’Everest da scalare. Non sarà affatto facile entrare nella testa di questi giocatori. A volte sembrano dei bidoni colossali, altri dei potenziali grandi giocatori. Un’incertezza che non può lasciare indifferenti. A differenza del passo falso con il Napoli, almeno in questo caso sono arrivati tre punti che, magari, torneranno utili in futuro. La speranza è che si trovi un pizzico di equilibrio e un minimo di fiducia… Un altro primo tempo come quello visto contro il Pafos sarebbe difficile da digerire anche per il tifoso bianconero più ottimista.
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