Ecco perché Yildiz non ha ancora rinnovato il contratto. Spalletti a meno otto dalle capoliste, ma in questo momento conta più il Pafos del Napoli
Perché la Juventus non ha fretta nel rinnovare di Kenan Yildiz? L'accordo con il turco è stato prolungato nell'estate del 2024, con un quinquennale da 1,5 milioni di euro. Tanto per chi ne guadagnava solo 200 fino a quel momento, poco per quel che sta dimostrando ora, visto che la Juventus si aggrappa mani e piedi alle idee del suo numero dieci. In un istante in cui Spalletti non si fida di nessuno dei due centravanti, né Openda né David, autocostringendosi a utilizzare il dieci come falso nueve, esperimento francamente non riuscito. Poi, certo, quando Yildiz esce si spegne la luce e si riaccende, fioca, quando Zhegrova cerca di puntare gli avversari e arrivare al tiro, ma in sette minuti ha fatto quel che poteva.
Yildiz è una questione di opportunità. Perché se è vero che la Juve può offrire 4-4,5 milioni di euro - triplicandone l'ingaggio - il turco ne vuole di più. Forse anche legittimamente, visto che il David che va a sostituire ne prende 6 e ha avuto un bonus alla firma per 12 milioni, per lui e per i suoi agenti, in realtà conta abbastanza poco. Dall'altro lato se la Juve non arriva in Champions, ecco che potrebbe essere l'asset perfetto da sacrificare e per fare mercato. Avete visto il Milan con Tijjani Reijnders? Ecco, sarebbe più o meno la stessa cosa. Yildiz venduto fra i 70 e i 90 milioni, tutti plusvalenza, per poi finanziare il mercato in entrata e non ridimensionarsi per forza.
Così francamente sembra una strategia a tavolino. Poi certo, se la Juve dovesse arrivare al quarto posto, ora distante quattro punti con la Roma di Gasperini, ecco, che le cose cambierebbero totalmente e probabilmente il rinnovo arriverebbe... sempre che poi non chieda ancora più dei 6 milioni attuali. In tempi come questi non è impossibile pensarlo.
E poi c'è la classifica. Meno otto dal Milan di Allegri e dal Napoli di Antonio Conte. L'Inter è a 30. Sembra che stiano facendo già un campionato a parte, almeno rispetto alla Juve. Eppure nessuno negli ultimi anni ha avuto così tanti investimenti da parte della proprietà come la Juventus. Qualcosina probabilmente è stato sbagliato. Spalletti ha ancora un po' di credito per i tifosi, a patto che non si rivedano i cambi dell'altro giorno, quando a Napoli sono stati tolti Yildiz e Conceicao per inserire Miretti e Openda. Un cambio equilibrato ma conservativo: per non allontanarsi dalla vetta i pareggi non bastano, come si è visto con Thigo Motta.
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