IL SANTO DELLA DOMENICA - ALL'OLIMPICO IL DELITTO PERFETTO. MA LA SQUADRA E LA SOCIETA' HANNO TANTE, TROPPE, RESPONSABILITA'

L’ennesima rimonta subita toglie, almeno per il momento in attesa della gara di lunedi della Roma, il destino dalle mani della Juve. Poco da rimproverare alla squadra, questa è, tra infortuni, squalifiche, giocatori spariti e altri impalpabili come fantasmi. Non lo scopriamo certo adesso, non serviva il nuovo pareggio da situazione di vantaggio per denunciare e accorgersi di una stagione fallimentare. Ma almeno nel caos dell’Olimpico, si è visto, soprattutto nel secondo tempo, cuore grinta e voglia di portare a casa l’intera posta. Ma non avevamo fatti i conti con l’imponderabile, si fa per dire, e cioè il sig. Massa da Imperia. Cartellini gialli alla Juve in serie nel primo tempo, decisioni viste con la lente in maniera diversa a seconda della maglia, fino all’ episodio dell’espulsione di Kalulu. Stupidaggine? Ingenuità? Tutto è possibile e potremmo giudicarlo anche noi se solo avessimo visto un’immagine ravvicinata e non solo da una telecamera piazzata su un satellite. Niente, tutto ciò che abbiamo è Castellanos che si rotola a terra come colpito da un pugno in faccia di Tyson, e Kalulu che sembra invece sfioragli la schiena. Massa e i suoi collaboratori del Var che fanno? Cacciano ovviamente il difensore della Juve. Fallo cosi grave come quello subito da McKennie contro l’Atalanta? Oppure come il calcione di Mancini a Yildiz?. Niente in quelle occasioni tutto regolare e giocatori regolarmente in campo. Per restare sulla gara dell’Olimpico, come non ammonire Guendozi, dopo il clamoroso fallo da dietro ai danni di Thuram, precedentemente ammonito per un contatto di gioco? Per non parlare dei sette minuti di recupero, nei quali la Juve, ingenuamente, prende il gol del pari. Sia chiaro, se i bianconeri dovessero mancare il quarto posto, non sarà colpa di complotti o di arbitri, ma di una stagione dove è stato sbagliato tutto il possibile, ma ieri sera all’Olimpico è andato in scena il delitto perfetto.
Potrebbe pesare come un macigno la sconfitta di Parma, oltre ovviamente ai punti gettati alle ortiche nella gestione Motta, però certo i tifosi dopo il caos visto con la Lazio due parole dalla società o da un dirigente se le sarebbero attese, anche ricordando la clamorosa scenata del direttore sportivo della Lazio Fabiani per la mancata espulsione secondo la loro parzialissima visione , nella gara di andata, di Luiz. E invece il buon Tudor, ha legittimato il tutto, compresa l’espulsione di Kalulu, dunque non resta che alzare le mani e andare avanti. Come? Con l’ennesima rivoluzione. A partire dall’allenatore, per proseguire con la dirigenza, Giuntoli o non Giuntoli, serve un altro uomo di peso all’interno della struttura, con John Elkan chiamato anche ad una prova di forza. Non si guardi in faccia nessuno ma si agisca per il bene della Juventus. Siamo di fronte, inutile negarlo, ad una mediocrità che francamente non meritiamo, sia dentro che fuori dal campo. Centrare la qualificazione in Champions adesso diventa oggettivamente complicato. Siamo nelle mani dell’Atalanta, chiamata a fermare la Roma, pronta a sua volta a mettere la freccia. Dovesse vincere a Bergamo, gli uomini di Tudor dovrebbero recuperare due punti in due partite, con una rosa ancora dimezzata tra squalifiche, domenica mancheranno Thuram Kalulu e Savona, oltre agli altri, e giocatori ormai con la testa altrove.
Doveva essere l’anno della rinascita, doveva essere l’anno delle basi. E invece stiamo disperatamente cercando di vedere una luce in fondo al tunnel!