ESCLUSIVA TJ - Avv.Prioreschi: "Le dichiarazioni dell'investigatore al Corriere dello Sport sono solo la punta dell'iceberg. Ma adesso che confermi tutto davanti a un magistrato"

A seguito dell'intervista apparsa al Corriere dello Sport nella quale parla uno degli investigatori che ha seguito la vicenda Calciopoli, facendo importanti affermazioni, abbiamo voluto sentire a riguardo l'opinione di chi in questa vicenda è coinvolto. In esclusiva per TuttoJuve.com l'avvocato di Luciano Moggi Maurilio Prioreschi commenta le novità emerse:
Avvocato Prioreschi, ha letto le dichiarazioni di uno degli investigatori al Corriere della Sport, dove rivela importanti novità su Calciopoli?
“Si e mi auguro che quello che ha detto questo carabiniere lo vada a dire a un magistrato, perché finché lo dice a un giornalista mantenendo l’anonimato facciamo poco, perché queste dichiarazioni a un giornale non possono avere ripercussioni a livello processuale. Questa persona dice di aver concesso l’intervista per una questione di coscienza, bene: allora se è davvero così si presentasse da un magistrato”.
Sorpreso dall’intervista?
“Il contenuto di quell’intervista non mi sorprende per nulla. Quello che ho letto è quello che ho ipotizzato in sede di discussione. Dalle carte emerge un comportamento singolare, persino sfacciato, come le telefonate occultate. Mi auguro che qualcuno indaghi sul fatto”.
Conoscete l’investigatore che ha concesso l’intervista? Farete qualcosa per risalire a lui magari per farlo testimoniare?
“Non lo conosco e ad essere sincero se lo conoscessi non potrei dirlo. Riguardo alle nostre future mosse non posso anticipare nulla, quello che faremo se lo faremo sarà nelle sedi opportune”.
Queste dichiarazioni emerse dall’intervista cambieranno la vostra strategia in vista dell’appello?
“No, perché sono cose che avevamo già intuito e detto. E soprattutto perché dobbiamo aspettare la motivazione del 6 febbraio. Una volta letta faremo le nostre valutazioni e ci comporteremo di conseguenza”.
A un certo punto dell’intervista è emerso che l’indagine potesse essere sospesa perché debole
“Per me in quel processo non c’era nulla di penalmente rilevante, anche la sentenza di primo grado ha dimostrato altro”.
Lo stesso investigatore ritiene esagerata la pena inflitta a Luciano Moggi. Uno dei suoi passaggi nell’intervista è stato: “Non c’è la partita dove si dice: adesso li abbiamo beccati”.
“Ho la sensazione che questa sia soltanto la punta dell’iceberg e a questo punto non so se questa persona abbia detto e visto tutto. Mi auguro davvero che dica tutto al magistrato e che riesca a dimostrare quello che dice”.
Si parla anche delle SIM svizzere, rivelatesi “mute”
“Noi lo abbiamo sempre detto e ribadito. Moggi non ha mai dato schede ad arbitri e che quelle schede gli servivano per il mercato”.
Intendete adire anche voi come i Della Valle contro Guido Rossi?
“Rispondo dicendo: chi fa il gioco non lo insegni. Ossia se faremo qualcosa sarà nelle sedi opportune e non attraverso proclami”.
Tutti prescritti tranne Moggi in sede d’appello?
“Molto probabile. Gli altri rispetto a Moggi hanno una prescrizione più breve perché non sono promotori di questa famosa associazione a delinquere, per cui a novembre del prossimo anno saranno scaduti i 7 anni e mezzo. E personalmente ho i miei dubbi che a Napoli le tempistiche permettano di arrivare all’appello prima di novembre”.