ESCLUSIVA TJ - Ecco cosa si dice a Siena di Carobbio: "Da timido è diventato improvvisamente prolisso. Non è che cerca pubblicità? Conte si dovrà difendere"

30.05.2012 18:00 di  Gaetano Mocciaro   vedi letture
ESCLUSIVA TJ -  Ecco cosa si dice a Siena di Carobbio: "Da timido è diventato improvvisamente prolisso. Non è che cerca pubblicità? Conte si dovrà difendere"
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© foto di Federico De Luca

Il caso scommesse visto da Siena. Paolo Brogi, giornalista de "La Nazione" e attento conoscitore delle vicende calcistiche senesi ci racconta l'aria che si respira in Toscana e ci traccia un profilo su Filippo Carobbio, il grande accusatore, nonché pentito, dell'inchiesta sulle combine. In esclusiva per TuttoJuve.

Paolo Brogi, che aria si respira a Siena?

“C’è molta preoccupazione. Dopo la salvezza raggiunta sono arrivati gli atti della Procura a seguito delle dichiarazioni dei pentiti ed è normale che ci sia paura fra i tifosi. La forza del Siena, però, è stata quella di passare a mille accuse che non hanno portato a nulla. Già nel 1999/2000, ad esempio, c’era un Siena-Pisa sotto la lente d’ingrandimento ed è finita con nessuna condanna. Poi è arrivato Calciopoli solo perché il Siena era vicino alla Juventus. Ogni anno compare qualche problema che in sede di giudizio che non ha mai portato a condanne”.

La questione, adesso, sembra più seria viste le parole di Filippo Carobbio

“Carobbio non diceva mai nulla, non parlava con nessuno e improvvisamente è diventato il più prolisso del mondo. Ironico, vero?”.

Che personaggio è Filippo Carobbio, voi che a Siena lo avete conosciuto?

“È arrivato dal Grosseto  con la fama di buon giocatore per la B. Fece all’inizio anche buone partite, salvo poi  essere dimenticato nella fase successiva. Di carattere è un tipo schivo, non ride mai. Era difficile da intervistare, sembrava allergico  ai nostri taccuini che a quanto pare erano peggiori di quelli della Procura dove si è sbottonato eccome. Mai al mondo qualcuno poteva pensare che fosse coinvolto in questa situazione, proprio per questo suo carattere: dava l’impressione di essere uno casa e chiesa. E campo da calcio”.

Sulla combine Novara-Siena Carobbio ha fatto il nome di Conte. Credi che davvero il tecnico possa essere in qualche modo coinvolto?

“Questa è la cosa che mi fa più specie. Antonio Conte è una persona che se fa una partita a carte con gli amici e non vince si arrabbia tantissimo. Non me lo immagino fare questi discorsi. Lui ha fame di vittorie e non molla un centimetro. Persona meno indicata a fare certi tipi di cose”.

Possibile che Carobbio abbia inventato le accuse?

“In quello che Filippo Carobbio dice ci sono contraddizioni evidenti come quella uscita ieri. Prima dice che il Siena combina 7-8 partite, poi nella gara che non conta nulla la squadra si ribella. Sono due cose non stanno insieme come non sta in piedi la storia di Calaiò che rovinava le uova nel paniere segnando”.

Come pensi andrà a finire la vicenda?

“Ho paura che quando la cosa passera dalla Procura alla FIGC venga dato credito massimo a chi accusa. Ho paura che ci sia questa voglia di pulizia, in linea con i tempi ristretti per via dei calendari da stilare e le squadre da iscrivere alle coppe europee”.

Cosa rischia Conte?

“Antonio Conte credo che centri poco o nulla in questa cosa, ma deve difendersi bene perché siamo in questa ottica. Devi dimostrare che sei innocente. Al contrario di un tribunale normale dove se non ci sono prove di colpevolezza sei assolto. Qui se non ci sono prove d’innocenza sei punito”.

Fra febbraio e aprile dello scorso anno Carobbio non ha messo piede in campo. Come mai? Infortunio, scelta tecnica o qualche screzio proprio con Conte?

“Carobbio nella seconda parte non venne preso in considerazione, perché evidentemente altri giocatori vennero ritenuti in condizione migliore. A me non risulta alcuna lite con Conte, poi sono cose di spogliatoio e non si può sapere. Certamente Conte non è uno che le manda a dire, se deve fare delle esclusioni lo fa senza guardare in faccia nessuno. Immobile ad esempio venne messo da parte perché con Conte non si prendevano. Carobbio invece giocava, poi sono state fatte altre scelte nella seconda parte di stagione e il tecnico cambiò pure modulo. Poi rientro per le partite finali”. 

Perché secondo te Filippo Carobbio ha voluto tirare in ballo Antonio Conte se il tecnico non c’entra nulla?

“Sono cose, queste, che vanno verificate bene. Io posso dire che questi personaggi che fanno queste sparate alla fine sono persone che hanno bisogno di pubblicità e di essere sul mercato. Quindi appetibili su giornali e televisioni, perché sul campo hanno poco da dire. Uno come Carobbio o come Gervasoni, gente a fine carriera, poiché non sono nemmeno capaci di fare cuna combine cercano di farsi pubblicità. Ribadisco: la Procura indaghi bene e verifichi. Se c’è bisogno di fare indagini si facciano. Ora bisogna andare a fondo”.