L'IMBOSCATA - Il gioco non mi piace, ma ora Allegri migliore soluzione. Quanta acrimonia verso la Juve, continua caccia alle streghe. Ora società tiri fuori attributi. Il ricordo di Castano e l'editoriale di Sconcerti dall'Aldilà

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
06.01.2023 18:34 di Andrea Bosco   vedi letture
L'IMBOSCATA - Il gioco non mi piace, ma ora Allegri migliore soluzione. Quanta acrimonia verso la Juve, continua caccia alle streghe. Ora società tiri fuori attributi. Il ricordo di Castano e l'editoriale di Sconcerti dall'Aldilà
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di Andrea Bosco

Non mi piace come gioca la Juventus di Allegri. Ha tanti infortunati, tanti ragazzini alla prima vera esperienza in un top club, ma potrebbe giocare meglio. Tuttavia, reputo che in questo momento, di grande pressione (sul campo e soprattutto fuori dal campo) Max Allegri sia  per la Juve il miglior allenatore possibile. Nessuno sa cavare “sangue dal muro“ come il livornese. Detto questo,  l'acrimonia con la quale la Juventus viene giudicata a tutti i livelli è diventata oscena. Una caccia alle streghe. La Juventus storicamente non sa difendersi: quasi che farlo sia un atto “volgare“. E non parlo dei miserizzi che  spargono fango per professione e il cui astio ha radici “pelose“. Parlo della “Gazzetta dello Sport“ e del “Corriere dello Sport“. Dei loro moviolisti. Che neppure davanti all'evidenza si “arrendono. Hanno espresso dubbi sui due gol annullati alla Cremonese. Li insinuano, i dubbi. Neppure la  certosina spiegazione di Graziano Cesari a “Pressing“ (sul primo gol annullato, Ayroldi fischia su segnalazione del guardalinee che è in posizione perfetta per valutare il fuorigioco. Sul secondo gol ci sono due falli, uno prima del tiro- spinta “ponte“ ai danni Danilo, uno subito dopo - ad azione già fermata dall'arbitro - con piede a martello di un giocatore della Cremonese) li ha convinti. Ha  spiegato Ivan Zazzaroni,sempre  a “Pressing“  commentando i sospetti di Saviano relativamente al “vento del nord“ che complotterebbe contro il Napoli:  “A  Napoli lo pensano“. In verità al Meazza un Napoli irriconoscibile è stato asfaltato dall'Inter ben più di quanto non  dica il risultato: in una gara dall'arbitraggio perfetto. Tranne che per una cosa: davanti agli insulti razzisti (al Meazza come a Lecce) le gare vanno sospese. 

Ma se i moviolisti  non si sono arresi  all'evidenza, Riccardo Trevisani, opinionista ex Sky e  ora a Mediaset si è esibito in un spericolato ragionamento (bacchettato dai  compagni di trasmissione e in particolare da Sandro Sabatini)  definendo “impossibile“ l'approccio da parte della Juve alla vetta del campionato. Impossibile no: nulla è impossibile. Improbabile,  concesso. Ma  se la Juventus è alla settima vittoria consecutiva in campionato e da sette turni non prende gol, Allegri sarà anche fortunato, ma come ha spiegato - con competenza, Marco Bucciantini nel Club di Caressa a Sky, al netto del gioco (latitante)  la Juve ha acquisito  una “identità“. E come l'amico Umberto Zappelloni ha spiegato a “Pressing“,  Allegri con i tanti giovani messi in campo a Cremona sta mettendo le basi per la “Juve che verrà“. Come fecero Boniperti e Allodi negli anni Settanta con la Juve del povero Picchi poi finita nelle abili mani di Cesto, zio di Zeman. 

Non si vincono sette gare di fila per sola  fortuna. Si potrà arricciare il naso per il “cortissimo muso“. Ma nessuna squadra al mondo può concedere contemporaneamente gente come Alex Sandro, Bonucci, Di Maria, Pogba, Vlahovic senza risentirne. Per fortuna Chiesa  (al rientro ) ha fatto 45 minuti di discreta fattura. Quanto a Paredes:  grazie per la visita e buon viaggio di ritorno a Parigi. La Juve difficilmente potrà recuperare  lo svantaggio che ora è di sette punti dal Napoli (un numero, un destino?)  ma se vincerà contro l' Udinese e dovesse mai fare il colpo gobbo al “Maradona“, allora non solo il campionato si riaprirebbe. Allora  ci sarebbe da divertirsi. Immagino che ai giocatori partenopei possa essere  rimasto sullo stomaco il fantastico “gnocco“ che friggono da quelle parti. Giocava (a mio parere) il Napoli,  prima dell'assurdo Mondial, il  miglior calcio d'Europa. Uno scivolone contro una Inter (all'ultima spiaggia)  non può fare “testo“. La verifica,in ogni caso,  a breve 

Tornando alla Juve: finisse la stagione al terzo posto, magari in finale (non dico vincendola) di Europa League  e incamerando la Coppa Italia, Allegri avrebbe fatto un capolavoro: a prescindere. Mai dimenticare gli alisei che si addenseranno sulla Juve tra qualche settimana. E' lì  che Madama dovrà tirare fuori gli attributi. Certe (vecchie)  signore li hanno. Come la Regina  che da poco ha lasciato in lutto la sua Inghilterra: una donna speciale. Non   saranno  gli strepiti di una “irritante e maleducata“  (parole, pare del principe  William, fratello di Harry ) ex modesta attrice a scalfirne l'immagine. Certo:  è proprio vero il proverbio della mia Laguna: “Chi ea gà d'oro, chi ea gà d'argento e chi ea gà da pugni dentro“ . Non serve, credo  grande  immaginazione per “ interpretare “   . 

Nota: Il Milan pieno di acciacchi continua a stupire. Anche per come (splendidamente)  gioca . Pioli è a sei punti da Spalletti. Non ha ancora Ibra  impegnato a fare  “il centurione romano“ . Ma ha Tonali (grande  rimpianto Juve) e ha Leao. Il problema sarà: riuscirà  il Milan a tenere il portoghese? Un altro  problema, per Scaroni  e soci è che Vittorio Sgarbi vuole mettere  un vincolo sul Meazza. 

Sgarbi ha avuto le deleghe dal ministro Sangiuliano  e può farlo. Quel “Meazza“ è un patrimonio culturale e non “s'ha da abbattere“ . Sesto San Giovanni : Inter (forse) e Milan (quasi certamente) stanno arrivando . 

Mercato:  per 40 milioni la Juve sarebbe propensa a vendere il texano. Danilo è al rinnovo.  Nicolussi Caviglia è andato in prestito alla Salernitana. Mentre Ranocchia (che non sempre  a Monza gioca) è richiesto da mezza serie A . Certo che la nidiata dei centrocampisti Juve promette bene: Ranocchia, Nicolussi Caviglia, Fagioli, Miretti, Rovella, Barrenechea (sul quale una puntata sono disposto a farla). A proposito: messaggio ad Allegri. Fagioli è un regista. Basta con Locatelli a dirigere il traffico. Locatelli a destra, Rabiot a sinistra, Fagioli in mezzo. Provare per credere, diceva  Franco Angeli, l'imbonitore amatissimo  che avrebbe  saputo vendere mobilia persino al falegname Geppetto.

Mentre Ronaldo è andato  a guadagnare una montagna di euro in Arabia Saudita per la gioia dei reali di quel paese, mentre non si placano le polemiche su Infantino (selfie davanti alla salma  di Pelè, roba che neppure  Christian De Sica nei panni di un cafone da cine-panettone). Mentre si scopre che Infantino (sempre lui) ad un macellaio turco  (uno che affetta bistecche facendo cadere il sale dall'alto, per la gioia dei riccastri che adorano le eccentricità) ha concesso, per la Finalissima non solo di sedere in tribuna, ma anche  di poter accedere a qualsiasi zona del campo (come in effetti è accaduto)  palpando Coppa e giocatori, due parole sull'ennesimo campione che ci ha lasciati . 

Si chiamava Ernesto Castano, difensore della Juventus che  con la maglia bianconera vinse tre scudetti.  Roccioso, insuperabile di testa, fu anche  nazionale e campione d'Europa. Chi ha nel cuore la Juve lo rammenta fulcro della difesa della squadra “operaia“ di Heriberto Herrera che vinse lo scudetto in rimonta, beffando l'Inter di Helenio . 

Anzolin, Gori,  Salvadore, Bercellino, Castano, Leoncini, Favalli, Del Sol, De Paoli, Cinesinho, Zigoni.  Fargli gol era impresa titanica. E se pensavi di poterti rilassare  il loro “movimiento“ (che anticipava il pressing degli olandesi) ti distruggeva. Quella Juve avrebbe fatto la felicità  di Allegri.  

Due parole anche sul campione di giornalismo Mario Sconcerti, che purtroppo non c'è più e che con le sue riflessioni illuminava un panorama diventato sempre più arido, a volte fazioso e troppo specialistico. Ieri mattina c'era una  manchette grigia sul “Corriere della Sera“: spesso anche i suoi pezzi venivano “vestiti“ a quel modo. Ma non era lui, era un bravo collega.  Mario non ha avuto un erede. Difficilmente Urbano Cairo ne troverà uno con l'onestà intellettuale e la qualità di Mario. Sembra  impossibile che Sconcerti  ci abbia lasciati. Non ho mai dimenticato quello che Mario fece, in un periodo complicato della mia vita. Aveva avuto qualche incomprensione con Acciughina. Ma a lui Allegri, successivamente,  concesse  una “chiacchierata“ che fece  scalpore.  Conoscendolo sono persuaso  avrebbe probabilmente  iniziato il suo editoriale con queste parole: “Mai dare per spacciata la Juventus di Allegri“. Controcorrente. Come piaceva a Mario .