DS Torres: "La Juventus ha lavorato molto bene con l’U23, giocatori passati da lì oggi fanno la Champions"

10.07.2025 14:20 di  Alessandra Stefanelli   vedi letture
DS Torres: "La Juventus ha lavorato molto bene con l’U23, giocatori passati da lì oggi fanno la Champions"
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Nel corso dell'appuntamento mattutino di A Tutta C, programma in onda dal lunedì al venerdì sulle frequenze di TMW Radio e su Il 61, è intervenuto Andrea Colombino, direttore sportivo della Torres:

Partiamo dalla scelta dell’allenatore. Dopo quattro anni, la Torres ha chiuso un ciclo e ha deciso di ripartire con Michele Pazienza. Come si è arrivati a questa scelta? E soprattutto: perché proprio lui?
"Ci siamo arrivati attraverso una serie di colloqui, come accade quando si deve selezionare una figura fondamentale per un nuovo progetto. Abbiamo parlato con diversi allenatori, ma siamo stati colpiti dall'interesse, dalla preparazione e dalla voglia di rimettersi in gioco di mister Pazienza.
È vero, non viene da una stagione fortunata, ma ha mostrato una conoscenza profonda della nostra realtà, soprattutto dal punto di vista tecnico. E questo non era affatto scontato, considerando che ha sempre allenato in un girone diverso dal nostro. Inoltre, nonostante fosse ancora sotto contratto con il Benevento, ha dimostrato grande determinazione, quella che noi chiamiamo “fuoco” e “veleno”. Per noi è stato un elemento decisivo".

Venite comunque da due stagioni molto positive: un secondo e un terzo posto. Quest’anno, nonostante il play-off sfortunato, non si può ignorare quanto di buono sia stato fatto.
"Esatto. Non possiamo dimenticare come sia finita la stagione, ma dobbiamo guardare avanti, facendo tesoro sia delle cose buone che degli errori. L’approccio resta sempre quello: umiltà, voglia di fare bene e lavorare passo dopo passo. Prima raggiungere la salvezza, poi alzare l’asticella.
Un altro obiettivo importante sarà ringiovanire la rosa, anche per avere accesso al contributo “minutaggio” che negli ultimi anni non abbiamo sfruttato. Stiamo lavorando in questa direzione, e diversi giocatori giovani stanno già arrivando".

Parlando di mercato, il mister ha espresso esigenze particolari a livello di ruoli o caratteristiche?
"Con Pazienza condividiamo molte idee. Negli ultimi anni abbiamo lavorato con un sistema 3-4-3 o 3-5-2, molto vicino al suo modo di giocare. Questo aiuta perché le caratteristiche dei nostri giocatori si adattano al suo stile. Ovviamente lo coinvolgo attivamente nella costruzione della rosa, e un aspetto centrale sarà anche trattenere i giocatori più importanti, che sono molto richiesti".

A proposito di gironi: si parla della Salernitana, che avrebbe chiesto di essere inserita nel girone B, lo stesso dove ci sareste anche voi. Quanto potrebbe complicare la situazione?
"Io credo che la Salernitana verrà inserita nel girone C, seguendo la territorialità. Le richieste particolari ci possono anche stare, ma ci sono regole, un presidente di Lega e un organo competente.
Detto questo, se dovesse essere inserita nel nostro girone, giocheremo anche a Salerno, come siamo andati ovunque senza timori. In tanti si stanno muovendo bene: penso al Perugia, all'Ascoli. Ma onestamente ho poco tempo per guardare in casa altrui, sono concentrato sulla Torres. Non preoccupato, ma impegnato".

Che rapporti avete con il Cagliari? Due realtà professionistiche importanti della Sardegna
"I rapporti sono buoni. A gennaio abbiamo concluso l’operazione con Michele Carboni, passato da noi a titolo definitivo. Non escludo nuove collaborazioni. A livello societario c’è sintonia, poi ovviamente sul piano delle tifoserie c’è una storica rivalità, ma fa parte della goliardia".

Le chiedo un parere sulle seconde squadre. C’è chi le vede come un’opportunità, chi invece come un ostacolo per club più storici. Lei come la vede?
"Dal punto di vista tecnico credo siano una risorsa. Aiutano i giovani a passare dal settore giovanile al calcio professionistico. È vero che ci sono dei contro, come la percezione che “tolgano il posto” ad altri club, ma la solidità economica deve contare più della tradizione.
In Europa le seconde squadre esistono da anni, non vedo perché non debbano esserci anche da noi".

Come si potrebbe migliorare questo sistema?
"Forse con un girone dedicato solo alle seconde squadre, ma servono tempo e valutazioni. La Juventus, ad esempio, ha lavorato molto bene con l’U23. Giocatori passati da lì oggi fanno la Champions. E poi, la realtà è che tante squadre di C chiedono prestiti da A e B, quindi criticare le seconde squadre e poi prendere giocatori da lì è un controsenso. L’aspetto tecnico per me resta il più importante".

Però è vero che cambia anche il mercato. Le squadre con una U23 spesso preferiscono tenersi i giovani, piuttosto che mandarli in prestito
"È vero, ma le squadre di A hanno tantissimi giocatori sotto contratto, 40-45 in media. Quindi c’è comunque una disponibilità per il mercato dei prestiti. L’Under 23 dà uno sbocco certo, con garanzie tecniche, continuità nel lavoro, stesso stile di gioco... è un vantaggio anche per i ragazzi".

Ultima domanda, più delicata: ogni estate ci troviamo con club in difficoltà economiche, penalizzazioni, addirittura esclusioni. Cosa si può fare per evitare situazioni come quelle di Triestina quest'anno e Taranto e Turris della passata stagione?
"Credo che la Lega ci stia lavorando, introducendo per esempio la Salary Cap. Serve più sostenibilità. La C deve essere una categoria di passaggio, non un’illusione. Ridurre automaticamente gli ingaggi in caso di retrocessione potrebbe aiutare, evitando situazioni ingestibili. Chi fa il passo più lungo della gamba è giusto che fallisca, ma ci sono anche casi di difficoltà “ereditate” da retrocessioni. Bisognerebbe tutelare anche quei casi".