Il detto non detto di Buffon, l'undici anti Spurs e il ricordi di Astori: la conferenza pre Champions in cinque punti

06.03.2018 22:00 di  Edoardo Siddi  Twitter:    vedi letture
Fonte: dal nostro inviato a Londra
Il detto non detto di Buffon, l'undici anti Spurs e il ricordi di Astori: la conferenza pre Champions in cinque punti
TuttoJuve.com

Stamattina, al centro di allenamento del Tottenham, Pochettino e Lloris hanno lanciato (a parole) la sfida alla Juve. A distanza di sei ore, arriva la risposta. Ancora in coppia portiere capitano e allenatore. Parlano per la Juve Buffon e Allegri. I temi come sempre non mancano, e la conferenza integrale potete leggerla in homepage. Qui, come al termine di ogni conferenza, proviamo a selezionare e approfondire i cinque punti fondamentali. 

ASTORI - Partiamo dalle cose importanti. Importanti per davvero. Sia Allegri che Buffon hanno ricordato Astori, sottolineando come portare avanti al meglio quello che il difensore amava sia il modo migliore per onorarne la memoria. Particolarmente toccanti le parole di Allegri, che si affida al silenzio, dopo le tante parole, ma non può esimersi dall'esternare un pensiero per la piccola Vittoria, che crescerà senza padre. Il minuto di silenzio prima della gara sarà solo una goccia in un oceano di pensieri, che non finiscono. The show must go on, ma inutile fingere non ci sia un'ombra scura.

FUTURO BUFFON - Una conferenza prima di una gara di Champions League fondamentale per il futuro della Juve non è il palcoscenico giusto e adatto per parlare del futuro di Buffon. Ma le domande arrivano e il capitano può dribblarle fino a un certo punto: le riflessioni sono già finite, Gigi sa cosa vuole fare. E anche la Juve. Perché ne è sicuro: con Agnelli il pensiero è comune. La sensazione, quindi, è che si parli decisamente di un ulteriore rinnovo. Di un altro atto, almeno. 

IL SANGUE E I FAVORITI - Allegri lo dice con la solita serenità, ma è evidente che le parole gettano parecchia pressione sul Tottenham: "I favoriti sono loro". E poi Buffon ricorda i rischi di sentirsi invulnerabili oltre alla capacità della Juve di reagire quando sanguina e viene ferita. C'è voglia di fare l'impresa nel tempo del calcio inglese, quindi. Per ribaltare il risultato dell'andata e continuare il sogno europeo.

LA PARTITA - Ma al netto dei linguaggi da impresa, che Juve sarà? Famelica sicuramente, ma non solo. Sarà la miglior Juve possibile, la squadra che possa tener testa da subito al Tottenham e sfruttare gli spazi che la filosofia inglese concede. Quindi dentro i titolari, con un diktat da non dimenticare: evitare i supplementari, data l'assenza di carte da estrarre dal mazzo. Poi bisognerà essere cinici e sfruttare le occasioni, perché in questi momenti non sbagliare nel momento decisivo diventa fondamentale.

FORMAZIONE - "Magari tolgo un centrocampista", ha detto Allegri uscendo, facendo tremare le certezze costruite nel quarto d'ora di conferenza. Dovrebbe comunque essere 4-3-3, con De Sciglio, Benatia, Chiellini e Alex Sandro davanti a Buffon, Khedira, Pjanic e Matuidi in mezzo e il trio composto da Higuain, Dybala e Douglas Costa davanti. A essere precisi, probabile un 4-3-2-1, simile a quello visto a Napoli con gli stessi interpreti davanti.