Alberto Santi a RBN: "Col City è stata una sconfitta pesante, ma ora si deve ragionare in maniera lucida"

Brucia, il 5-2 incassato ieri sera, brucia tantissimo sulla pelle dei tifosi, che sperano bruci forse ancora di più sulla pelle dei giocatori, così da svegliarsi e riprendersi subito. Che il Manchester City fosse più forte, si poteva immaginare, non era più la squadra che la Juventus aveva affrontato sei mesi fa allo Stadium, in una magica serata di Champions in cui andarono in rete Vlahovic e Mckennie. Il nuovo City di Guardiola ha saputo mettere a segno un colpo da 90 assicurandosi Reynders prima ancora che la competizione in America cominciasse, andando ad impreziosire una squadra che già nella finestra invernale si era rinforzata e non con dei prestiti secchi. "E' stata una sconfitta pesante per quanto riguarda il risultato e a livello mentale perchè dopo le prime due partite convincenti si pensava alla sfida col City come ad una conferma di quanto di buono visto, poi però si deve anche ragionare in maniera lucida" ha detto Alberto Santi, collega di DAZN a RBN Cafè questa mattina. "La Juventus arriva da una stagione chiusa al quarto posto al 10' dalla fine del campionato, da un cambio in panchina e a una rivoluzione a livello societario. Tudor dopo la partita col Venezia ha detto che in America non ci sarebbe stato, quindi non possiamo non parlare di rivoluzione e di una squadra che vinto con Al Ain e Whidad, che poi ha perso uno scontro duro col City.
Quanti tifosi juventini pensavano di vedere 9 gol in due partite o di essere al livello dei City a fine giugno. Perdere 5-2 non va mai bene, attenzione, ma parliamo di una squadra che è in grandissima ricostruzione. Il mercato del City è da 300 milioni e questo non può incidere".
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