9 giugno 1990, via alle "Notti Magiche"

Tra le tante favole che il calcio italiano ha saputo raccontare negli ultimi 30 anni, c’è sicuramente quella di Salvatore “Totò” Schillaci. L’attaccante siciliano, arrivato tardi sui grandi palcoscenici, diventa assoluto protagonista tra il 1989 e il 1990.
Merito della Juventus, della Nazionale e soprattutto dei suoi gol. Giunto a Torino dal Messina nell’estate ’89, Schillaci trascina la squadra allenata da Dino Zoff alla fantastica accoppiata Coppa Italia-Coppa Uefa. Le sue reti, spettacolari e importanti, gli valgono la convocazione per i Mondiali di Italia ’90 da parte del commissario tecnico Azeglio Vicini.
Il bello arriva proprio in quelle serate d’estate, subito ribattezzate “Notti Magiche” come nell’inno cantato da Gianna Nannini ed Edoardo Bennato. Totò diventa l’uomo simbolo della cavalcata azzurra che parte proprio il 9 giugno. All’Olimpico di Roma, l’Italia affronta l’Austria nel primo incontro del girone. Una sfida scorbutica, che sembra non volersi sbloccare. Almeno fino a quando non entra proprio Schillaci che, al primo pallone toccato, fa esplodere di gioia un’intera nazione. Sarà la prima di sei prodezze che non serviranno per vincere la Coppa del Mondo, ma gli varranno comunque il titolo di capocannoniere della manifestazione, a pari merito con l’inglese Lineker.