Allegri emozionato in conferenza: "Ringrazio la Juventus, Agnelli ed Elkann, otto anni lì mi hanno insegnato tanto! Scelto il Milan perché gli sono affezionato, Vlahovic straordinario ma..."

Massimiliano Allegri si è presentato in conferenza stampa come nuovo allenatore del Milan ma non ha dimenticato di parlare della Juventus ed emozionato ha detto: "Colgo l'occasione per ringraziare la Juventus, per gli otto anni che ho trascorso lì dentro, le persone con cui ho lavorato per otto anni che mi hanno sostenuto nel quotidiano, il presidente Andrea Agnelli con cui sono stato otto anni a stretto contatto, con cui sono legato affettivamente come l'ingegnere John Elkann, di cui ho grande stima e rispetto".
Le altre parole:
Come hai passato questo mese?
"Da quando sono arrivato, abbiamo iniziato a lavorare assieme con direttore e società. Per ottenere i risultati bisogna essere un blocco unico, avendo responsabilità di fronte ad un club importante come il Milan. Condividiamo quotidianamente con la dirigenza le dinamiche. Stamattina abbiamo fatto il primo allenamento, oggi pomeriggio l'altro. Inizia questa fantastica avventura: sono molto contento e molto entusiasta. E con tanto entusiasmo sono tornato qui al Milan".
Da quando se ne è andato, ha vinto più lei che il Milan...
"La 5 è un numero fortunato per me, è la data in cui è nata mia figlia, che mi ha reso nonno di due nipotini. Non è che in questi 15 anni ho vinto più del Milan. Ho avuto la fortuna di lavorare 4 anni al Milan con Berlusconi e Galliani, dove ho avuto la possibilità di vincere grazie alla società e ai giocatori. Poi sono andato alla Juventus, e colgo l'occasione per ringraziarli per gli 8 anni che ho vissuto lì dentro: le persone che mi hanno sostenuto ed il presidente Agnelli con cui sono legato. Detto questo, cerco di mettere i giocatori nelle condizioni per far sì che ci possano regalare prestazioni importanti. La società deve essere un blocco unico, deve essere di sostegno, e sono sicuro che lo sarà. La rosa del Milan è un ottima rosa, la società sta monitorando tutte le situazioni e l'importante è arrivare al 31 agosto nelle migliori condizioni. I primi sei mesi sono importanti per creare le migliori condizioni per arrivare a marzo, dove si decidono le stagioni".
A fine stagione saresti soddisfatto se...
"Non cominciando a dire alla fine, oggi primo allenamento. Iniziamo con entusiasmo, passione, senso di responsabilità, per creare i presupposti affinché a marzo siamo nelle migliori condizioni per raggiungere gli obiettivi. Primo obiettivo per il Milan è tornare in Champions, quindi a marzo bisogna essere in quelle posizioni".
Inter, Napoli, Milan, Nazionale: sei stato molto desiderato...
"Ho scelto il Milan perché ci sono molto affezionato. Quando mi ha chiamato Tare e Furlani, li ho subito incontrati, ero molto entusiasta e in un'ora abbiamo deciso".
Perché il Milan?
"Innanzitutto perché il Milan è un Club a cui sono molto affezionato. Quando mi è arrivata la telefonata di Tare e Furlani li ho incontrati subito: ero molto entusiasta ed in un'ora abbiamo deciso che avremo cominciato questa avventura insieme. Sono molto contento di questa scelta che ho fatto".
Da che certezze riparte il suo Milan? Vlahovic interessa?
"Per quanto riguarda il mercato il direttore Tare, insieme alla società, monitora il mercato. Condividiamo tutti i giorni le opportunità che ci sono. Le uscite sono state condivise con la società. Oggi ne ho 25 di movimento e sono molto contento. Le cose vanno fatte piano e piano e fatte bene: il 17 agosto c'è la prima partita di Coppa Italia. Una partita da dentro o fuori che ci servirà a prepararci al campionato".
L'anno scorso il Napoli ha vinto il campionato senza l'impegno delle coppe europee. Secondo le ci sono le possibilità per rifare un percorso del genere?
"Posso solo dire che quando si lavora al Milan bisogna avere tutti l'ambizione di avere il massimo dei risultati: bisogna cominciare a lavorare con la convinzione di ottenere il massimo dei risultati. Se a marzo saremo a bravi ad essere nelle posizione importanti allora giocheremo per cose importanti. Ora non serve a niente dire che vinceremo il campionato: bisogna essere responsabile e concreti, ottenendo risultati attraverso passione, lavoro e la responsabilità che ognuno di noi all'interno di questo club deve avere".
Maignan sarà il capitano?
"Stamattina l'ho visto, sono molto contento che ha fatto questa scelta di rimanere. È il capitano della squadra, un giocatore internazionale, uno dei migliori al mondo. Brava la società che l'ha convinto a rimanere. Leao sono sicuro che farà una grande stagione".
Una volta lei ha detto "I campionati si vincono nelle partite dove si gioca male", per questo cerca un attaccante in più? Che rapporto ha con Vlahovic?
"È un ragazzo straordinario, era arrivato molto giovane dalla Fiorentina. Non sono amante delle statistiche, ma ci sono numeri dai quale non si può scappare. Negli ultimi 20 anni c'è stato un solo campionato dove non ha vinto la miglior difesa, l'anno di Sarri alla Juve che ha preso 43 gol. Una grande squadra fa dai 60 agli 80 gol, se ne prendi 40 non puoi entrare tra le prime 4".
Come è cambiato Allegri in questi anni?
"Sono cambiato tanto, è normale che sia così. I giovani non sono più o meno bravi degli anziani, nella vita è una questione di esperienza. Fra un mese faccio 58 anni, rispetto a quando ho iniziato all'Aglianese sono completamente diverso. Con i 4 anni di Milan e gli 8 di Juventus sono stato molto fortunato, mi hanno insegnato molto. Queste due società mi hanno ingigantito il bagaglio di esperienza che mi porto dietro e che comunque dovrò ancora interpretare: non si finisce mai di imparare, c'è sempre la possibilità di migliorare. Non esiste il mantenimento: o si migliora o si peggiora. Quando non si migliora più vuol dire che si peggiora".
La parola scudetto deve diventare un obbligo, un ossessione di questa squadra?
"Puntare allo scudetto è un proclamo che serve più a voi per scrivere. Essendo in un grande club come il Milan tutti devono avere l'ambizione di ottenere il massimo, poi parleranno i giocatori. Il campionato non mente, ogni giorno devi essere lì a lavorare e ogni domenica devi essere lì a lottare per i tre punti. Ma di questo se ne può parlare solamente a marzo. Fino a marzo bisogna costruire per i mesi finali".