SECCO svela le mosse di mercato: "Con Diego una Juve da Champions!"

Il direttore sportivo della Juventus, Alessio Secco, ha concesso una lunga intervista al Corriere dello Sport nella quale ha sviscerato e analizzato i temi principali del mercato bianconero. A cominciare dai 24,5 milioni investiti per l'acquisto di Diego: «La cifra è importante. Ma considerando l’età e il valore del giocatore, pensiamo di sì. Diego è uno dei pochi in grado di fare la differenza». Determinante come Cannavaro, acquistato a parametro zero, nonostante l'età avanzata. Il ds Juventino spiega i motivi che hanno convinto la società a riportare a Torino il 36enne: «Almeno per un anno coprirà una casella in difesa. E’ capitano della Nazionale, aveva così tanta voglia di tornare alla Juve che ha accettato condizioni economiche inferiori a quelle che poteva trovare altrove».
La dirigenza si augura che questi due nuovi tasselli possano supportare le ambizioni di vittoria della Juve: «In questi anni siamo sempre andati al di sopra dei pronostici. In questa stagione siamo arrivati secondi. La speranza è migliorare, la competitività della squadra è cresciuta - spiega Secco -. Scudetto e Champions? La Juve punta al massimo per definizione. Ma quello che ha detto Ferrara è giusto: niente proclami, gli obiettivi li teniamo per noi...».
Anche il giovane direttore sportivo torna sulla discussa decisione della società di esonerare il tecnico di Testaccio a due giornate dalla fine: «La situazione era molto preoccupante. La Juve non può permettersi di stare quasi due mesi senza vincere. Fermo restando che l’anno è stato positivo e che il secondo posto è soprattutto merito di Ranieri».
Poi si torna subito a parlare di mercato, seguendo la pista più calda: ovvero quella che porta a Gaetano D'Agostino. Alessio Secco ammette di aver in programma per oggi un appuntamento con la dirigenza dell'Udinese: «Confermo l’incontro visto che da Udine lo sbandierano ai quattro venti. Detto questo, D’Agostino ci interessa perché cerchiamo un giocatore di quel tipo. Ma non è l’unica opzione».
L'altra priorità è un difensore di fascia sinistra: «E’ vero, potremmo cercare un terzino sinistro. Ma dipende dal Genoa: se non riscattano Criscito, noi siamo contenti. E poi aspettiamo Molinaro». A proposito di Criscito, secondo indiscrezioni il Genoa potrebbe proporre uno scambio con Palladino. Ipotesi esclusa da Alessio Secco, che poi indica un'altra possibile soluzione che coinvolge il bomber franco-argentino: «Si tratta di operazioni indipendenti. E Palladino magari tornerà da noi. Potrebbe essere il sostituto di Trezeguet.
La Juve non ha intenzione di cederlo, ma se David volesse essere messo sul mercato per giocare di più prenderemmo in considerazione la sua richiesta».
Non solo Trezegol sul piede di partenza. Il dirigente juventino parla del mercato in uscita, senza però sbilanciarsi troppo. Anzi. Sono più le conferme rispetto alle partenze: «Il cambio di modulo potrebbe danneggiare Marchionni (ha chiesto di essere ceduto, ndr) che ha fatto molto bene. Ma noi non vogliamo venderlo. Tiago? Resterà. E vedrete che funzionerà con il 4-3-1-2. Così come Camoranesi: non si muove». E Del Piero? Il capitano ha il contratto in scadenza tra un anno, ma secondo Secco è presto per parlarne: «Beh, prima o poi è un problema che dovremo affrontare. Ma c’è tempo per pensarci. La sua questione sarà trattata con molta attenzione, valuteremo insieme con serenità: ora pensiamo al mercato del 2009». C'è spazio anche per una maliziosa domanda. Moggi le dà ancora dei consigli? «Non lo sento da due anni. E ora mi scusi: non intendo più parlarne», replica il ds.
Grandi Colpi, flop e rimpianti fanno parte della carriera di ogni direttore sportivo, anche il più bravo. Di questo parla Alessio Secco al termine dell'intervista: «Il grande Colpo? Diego, anche se il colpo è di tutta la Juve. Il flop? Almiron. Non per la tecnica, ma per la poca personalità. Il mio più grande rimpianto invece è Mascherano - ammette il ds, rivelando un interessante retroscena -. Nel gennaio 2007 lo stavo portando alla Juve in B con un prestito di 18 mesi a 1,5 milioni. L’ho incontrato, c’era l’accordo. Avrebbe guadagnato 500.000 euro fino a giugno, poi di più. Ma la società che lo gestisce (Msi, ndi) ha voluto darlo al Liverpool. Mascherano ha pianto quando ha saputo che non sarebbe venuto da noi».