Ciao Luca, giocatore e uomo vero. Grazie di tutto, Campione!

Gianluca Vialli ha sempre dato tutto se stesso. Nella vita, come sul campo, ha combattuto fino all'ultimo istante. Un Campione vero.
06.01.2023 18:30 di  Enrico Danna   vedi letture
Ciao Luca, giocatore e uomo vero. Grazie di tutto, Campione!
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© foto di Uefa/Image Sport

Ciao Luca,

confesso che ho pianto e sto piangendo ancora ora. Eppure non sei un parente, un amico stretto, nemmeno sei mai stato il mio idolo. A quei tempi il mio idolo era Fabrizio Ravanelli. Però tu, caro Luca, sei l’emblema di un calcio in cui mi riconoscevo, che ha caratterizzato la mia giovinezza e, da tifoso juventino, l’inizio del riscatto dopo anni bui. 

Sei sempre stato un trascinatore, un leader, uno di quelli che per la maglia (qualsiasi maglia indossata) hanno sempre dato tutto. Uno di quei gladiatori che ai tifosi, specialmente a quelli viscerali, sono piaciuti, piacciono e piaceranno sempre. Perché, l’attaccamento alla maglia va oltre ogni trofeo vinto.  

Eri uno di quelli che anche con una gamba sola riuscivano a far sentire la loro presenza. Che nostalgia, che bei tempi, specie se si pensa al calcio di oggi, in cui, molto spesso, basta un lieve torcicollo al fenomeno di turno per dare forfait e la narrazione, più che al campo, viene spesso affidata ai social e alla comunicazione. 

Come non apprezzare un giocatore, un uomo così? Come non rispettarti, anche come avversario? Impossibile. 

Eppure c’è chi, anche in questo giorno triste, ti sta mancando di rispetto, scrivendo aberranti falsità, assurde come il destino che spesso si porta via i migliori mentre lascia su questa terra lo sterco più inutile. 

Non ti curar di loro, caro Luca, perché fortunatamente esiste il karma che, prima o poi, fa sempre il suo corso e sistema le cose a dovere. 

Per chi ti ha voluto bene, per chi ti ha amato, sei sempre quello che realizzava gol impossibili, che chiamava a raccolta i compagni dopo il pareggio contro la Fiorentina, che giocava il derby con la sciarpa al braccio, che esultava a Roma dopo la conquista della Coppa dei Campioni. 

Per noi sei e sarai sempre un guerriero. Nessuno muore finché vive nel cuore di chi resta. E ci saranno sempre infiniti cuori a battere per te. 

Ciao Luca, grazie di averci ricordato che nella vita occorre sempre combattere.

Perché chi lotta, non perde mai.