ESCLUSIVA TJ - Parla il primo "maestro" di De Silvestro: "Fu vicino alla Roma, lo voleva il Manchester United"

In esclusiva per TuttoJuve.com è intervenuto Pasquale Del Giudice, primo storico allenatore del talento bianconero Elio De Silvestro, messosi in luce nel vittorioso trofeo di Viareggio. Insieme abbiamo scoperto meglio il promettente esterno, candidato a diventare fra i più interessanti giocatori del panorama italiano
Pasquale Del Giudice, De Silvestro è stato uno dei protagonisti della Juventus vincitrice al Viareggio
“Sono felicissimo per Elio, mi spiace che in finale non era in forma, ma va considerato che era tanto stanco perché aveva tirato la carretta nelle partite precedenti”.
Sei stato il suo primo allenatore di Elio, come è arrivato alla Juventus?
“L’ho avuto con me all’Urania, di Santi Cosma e Damiano, un piccolo comune in provincia di Latina, anche se Elio è cresciuto a Castelforte. A tutti gli effetti è stato un mio giocatore dai 6 ai 13 anni. Tra di noi il rapporto è oltre quello allenatore-giocatore, tanto che lo preparo io ancora adesso ogni estate e mi ha scelto come padrino per la cresima. Ricordo che su di lui c’erano qualcosa come 12-13 squadre e soprattutto la Roma sembrava essere su di lui, tanto che stava per essere chiuso l’accordo. Poi arrivo la Juve e sia io che il padre di Elio andammo a visitare Vinovo e vedere le strutture: ne rimanemmo impressionati. In più Elio è juventino di suo perciò la scelta sui bianconeri è stata inevitabile”.
Da Castelforte a Torino. Per un quattordicenne un trasferimento non da poco
“È andato a vivere in un pensionato, seguito da un tutor. È in effetti un grande sacrificio. Suo padre però nei primi tempi saliva a Torino ogni settimana. Adesso almeno due volte al mese, non facendogli mai mancare il suo apporto. Io stesso vado spesso a Torino a vederlo”.
A oggi sono 5 anni che Elio è a Torino, dove si è messo in mostra anche a livello di Nazionale giovanile
“È arrivato che c’era Maggiora ad allenare i giovanissimi, ha preso il posto da titolare e non l’ha più mollato, conquistando le chiamate delle varie selezioni nazionali dall’Under 14 all’Under 19. È davvero una grande soddisfazione”.
Per chi non lo conosce che tipo di giocatore è Elio De Silvestro?
“È un esterno d’attacco a tre e anche nel 4-4-2 sa giocare laterale a sinistra, mentre nell’Under 19 il ct Evani lo schiera a destra per farlo convergere al centro. È un mancino puro, velocissimo e bravo anche di testa, sebbene non sia altissimo. Per la velocità e per il ruolo sembra un po’ Giggs, per intenderci”.
Quest’anno Conte lo ha aggregato in Prima squadra, portandolo con sé in America. L’unico della Primavera
“Ricordo quel giorno. Era a casa mia che stava facendo gli esercizi. È stata una bella esperienza e sono contento che abbia giocato le amichevoli, mettendosi in mostra. La partita contro lo Sporting Lisbona non me la posso di certo dimenticare, il loro allenatore gli ha cambiato addirittura tre volte l’uomo! Peccato solo che in quella tournée ci sia stata un’entrataccia di Motta che ha rischiato di fargli molto male, tanto che lo stesso Storari era andato a spingerlo per il fallaccio che aveva fatto. Peccato, perché stava facendo molto bene. In ogni caso è giusto che Elio ora faccia la sua trafila, senza bruciare troppo le tappe”.
Il ragazzo a dicembre ha firmato il suo primo contratto. Non c’è mai stata nessuna sirena dall’estero, approfittando del fatto che non avesse vincoli contrattuali?
“Il Manchester United lo ha corteggiato per un po’, ha fatto un tentativo, i dirigenti ne erano innamorati. Ma abbiamo voluto che si passasse prima dalla Juventus, che ovviamente si è tenuta stretta il ragazzo”.
In Italia, invece? Magari già quest’anno in qualche Prima squadra…
“Lo hanno chiesto in C, ma anche in serie B e persino una squadra di Serie A. Ma anche in questi casi la Juventus non ne ha voluto sapere”.
Il prossimo anno, però, la musica potrebbe cambiare
“L’obiettivo è farlo giocare. Vedremo se la Juve lo aggregherà in prima squadra. Sarebbe una buona soluzione una Serie B da metà classifica, dove avrebbe la possibilità di mettersi in luce. Mentre non sarei dell’idea di vederlo fare panchina in Serie A. Piuttosto meglio che rimanga alla Juve, dove può imparare da grandi campioni”.