ESCLUSIVA TJ - Giampiero Ventrone: "Non è solo questione di gambe. La preparazione invernale? Sfatiamo un falso mito"

Lo storico preparatore atletico della Juventus Giampiero Ventrone fa il punto della situazione sulla condizione dei bianconeri e del Milan, in vista del rush finale. In esclusiva per TuttoJuve.com
Giampiero Ventrone, a sei giornate dalla fine troviamo una Juventus in una condizione strepitosa. Come si spiega?
“Alla Juventus a prescindere da come finirà il campionato meritano tutti un 10. Non solo perché hanno avuto finora un numero di infortuni muscolari e tendinei in percentuale minima ma perché hanno ottenuto un rendimento molto alto. Il fatto che una squadra arrivi così non mi stupisce conoscendo Conte, perché è stato un giocatore che ha avuto modo di confrontarsi con quanto di meglio c’è al mondo. Quello che si vede in campo non è solo un discorso fisico, ma è qualcosa che nasce da dentro, che si tramuta in schemi, accelerazioni. Altra cosa, alla base di ogni successo ci devono essere le motivazioni. Lui ha creato prima di tutto quelle”.
Al di là delle motivazioni le gambe vanno ancora spedite
“Se voi esaminate solamente la mera condizione fisica fate un grosso errore. Tutto questo nasce da molto lontano. Conte prima ha creato nei suoi uomini tutti i meccanismi giusti per provare a creare un sogno e poi ha fatto il resto. Se non ci sono queste basi ci può essere una squadra fisicamente in condizione migliore ma non ottieni i risultati che la Juve sta ottenendo. La condizione fisica è solo una freccia nell’arco di questa squadra. Ad esempio, con la Lazio non sarebbe bastata, si era 1-1. E cosa ha permesso di vincere? Il fuoriclasse. Magari domenica vinci perché a livello tattico sei superiore. Bisogna disporre di più risorse e se poi tutte queste componenti sono a livelli alti ecco i risultati che vediamo”.
Il Milan, al contrario, appare sulle gambe. È solo questione di Champions?
“Certamente quello è un aspetto, due partite a settimana con in mezzo una competizione come la Champions ti assorbono e cambiano il modo di lavorare. Ci possono essere problematiche. Una delle cose fondamentali del Milan è Milan Lab che è nato per creare pochi infortuni e curarli in modo semplice. Il problema che quest’anno ci sono stati molti infortuni e questo sorprende. Però, se guardiamo, gente come Maldini e Costacurta hanno giocato fino a quarant’anni grazie proprio a Milan Lab. Perché ora qualcosa non quadra non so, mi fermo qui, mi mancano tanti dettagli. E in ogni caso il Milan è sempre lì, quindi onore ai rossoneri che con la Juve stanno dando vita a un entusiasmante finale di stagione, un bello spot per il campionato italiano”.
Sia Milan che Juve hanno fatto la preparazione invernale. Da preparatore atletico quanto può incidere ciò?
“Qui dobbiamo sfatare un falso mito. Un “richiamo”, come lo chiamiamo noi, non viene inteso in quei 7-8 giorni. Non sarebbe possibile. Il vero segreto è il lavoro precedente. Poi si va a Dubai perché quando riprendi l’attività farlo in un clima caldo sicuramente aiuta rispetto alle rigide temperature italiane, ma, ripeto, è il lavoro che si è fatto prima e in settimana a fare la differenza”.
Il Milan accusa la preparazione sballata per colpa della Supercoppa italiana nei primi giorni di agosto a Pechino. La Juve, in lizza sia per campionato che Coppa Italia ha buone possibilità di disputare la supercoppa, sempre a Pechino. Cosa dovrà fare lo staff bianconero?
“Il prossimo anno il coefficiente di difficoltà sarà maggiore. Tante competizioni, tante partite e sta a Conte valutare la strategia giusta. Non mi sento di dare consigli in anticipo, pensiamo adesso a goderci questo rush finale”.