LA LANTERNA VERDE - Giuntoli, dopo le parole servono i fatti… Bonucci, che fare?

20.07.2023 00:05 di Fabrizio Ponciroli  Twitter:    vedi letture
LA LANTERNA VERDE - Giuntoli, dopo le parole servono i fatti… Bonucci, che fare?

Dichiarazioni pulite, senza fronzoli. Giuntoli si è presentato in punta di piedi, facendo passare il concetto che, alla Juventus, bisogna essere vincenti e trasparenti. Dopo otto anni con De Laurentiis, non avrà problemi a gestire la pressione di essere stato scelto per risolvere i mali che affliggono, da troppo tempo, la Vecchia Signora. Giuntoli ha le spalle larghe e, soprattutto, ha le idee chiare su come si lavora per vincere. Sa destreggiarsi al meglio anche quando viene messo alle corde, una qualità che gli tornerà utile a Torino. Dopo le belle parole, ora tutti si attendono i fatti e, da questo punto di vista, il popolo bianconero non fa sconti a nessuno, neppure se sei una new entry di grande spessore come Giuntoli.
Di casi aperti ce ne sono molti. Alcuni in via di risoluzione, come le questioni relative ad Arthur e Zakaria, altri da monitorare (eventuali offerte monster per Vlahovic) e uno che rischia di diventare una telenovela decisamente melodrammatica, ossia il futuro di Bonucci. Giuntoli è stato lapidario: “Lo stiamo trattando con altri club ma in questo momento non abbiamo trovato nulla che a lui aggradi”. Tradotto: Bonucci ha puntato i piedi e, per ora, non sembra intenzionato a preparare le valigie. Che fare con l’ormai ex capitano? Fa bene a volersi giocare il suo (probabile) ultimo anno nella “sua” squadra o farebbe bene ad andarsene per non chiudere da (probabile) separato in casa? I maligni dicono che ha sei milioni di buoni motivi, ossia il suo stipendio netto, per non mollare la presa e restarsene ancora per una stagione a Torino, sponda bianconera.

In parte, è sicuramente vero ma c’è dell’altro. Bonucci non vuole essere scaricato dalla società a cui ha dato tutto. Crede di meritare un enorme grazie lungo un anno, magari come accaduto all’amico Chiellini. Ha giocato 502 partite ufficiali con la maglia bianconera, non ritiene giusto essere mandato via in maniera così fredda e insensibile…
Dall’altra parte c’è una società che vuole tagliare, in tutti i sensi, i ponti con il recente passato e ripartire con nuove regole e uomini. Bonucci viene visto come un testimonial di una Juventus che non esiste più. Inoltre, ci sono 12 milioni di buoni motivi (ingaggio lordo che la Juventus dovrà sborsare al difensore se non andrà via) per “spingerlo verso la porta d’uscita).
Un caso spinoso di quelli che portano problemi a chiunque, anche a chi pensa di poterne uscire vincitore. Non me ne voglia Bonucci ma, onestamente, credo che il suo tempo in bianconero sia terminato. Certo, fa male essere “tagliato” in questo modo ma la Juventus di oggi non ha il tempo per omaggiare chi l’ha resa grande in passato. Bonucci è stato importantissimo e, tra qualche anno, verrà ricordato come uno dei grandi leader tecnici di una Juventus stellare che, per un decennio, ha dominato in Italia. Oggi, purtroppo, è solo uno dei tanti esuberi…