IL SANTO DELLA DOMENICA - UNA SERATA DA NON SBAGLIARE. POI I RINGRAZIAMENTI A TUDOR E L'ATTESA DEL RITORNO. CON LA JUVE AL CENTRO SENZA PERSONALISMI E VETI

Un ultimo sforzo per raggiungere il quarto posto e poi per fortuna questa stagione passerà agli annali. Gli altri festeggiano, noi ci aggrappiamo all’ultima sfida con il Venezia per portare a casa i soldi e il prestigio di partecipare alla competizione europea più importante. Ma non ci sarà nulla da celebrare, e per quanto mi riguarda l’aggettivo che accompagnerà in archivio questo campionato sarà fallimento. Nessuna responsabilità da parte di Tudor, che anzi ha salvato una barca finita contro uno scoglio e se non fosse stato per l’intervento diretto della proprietà, lo scoglio sarebbe diventato un iceberg. Ora si tratta di accompagnare il “vaporetto” in porto e ripartire. Attenzione, niente di scontato a Venezia, servirà la migliore Juventus stimolata e caricata da Tudor. Lo stesso Igor che giustamente dice di pensare solo e solamente alla gara di oggi, ma che ha la consapevolezza che a meno di colpi di scena non sarà lui l’allenatore del prossimo anno. Il croato ha fatto bene, ha ottenuto il massimo ma ha la lucidità di capire di essere arrivato per un obiettivo ben preciso, terminare la stagione senza affondare come sarebbe accaduto con Motta
La proprietà però ha deciso, e cercherà di virare su Antonio Conte, fresco vincitore dello scudetto. Nessuno se ne deve avere a male, in primis Tudor allenatore di ottimo livello ma non di primissima fascia. Lo diventerà, ma la Juve oggi, anzi domani, ha bisogno di altro. Confermo però il mio pensiero, espresso più volte in radio: se non si dovesse arrivare ad Antonio, meglio ripartire da Tudor piuttosto che virare su scelte “ esotiche” oppure sui vari Mancini, che qualcuno voleva al posto di Tudor, Gasperini e simil Motta.
Ora tocca a Conte fare la prima mossa: le parole di De Laurentis sono state abbastanza chiare, al di la del contratto si può interrompere il rapporto. John aspetta un segnale per riaprire la porta e iniziare un nuovo percorso. Percorso che dovrà essere fatto remando tutti dalla stessa parte senza rivalse personali, egoismi, e pugni battuti sul tavolo. Se poi ciò che deciderà la proprietà non andrà bene a qualcuno, ci attendiamo l’onestà di mettersi di lato o fare un passo indietro. Ma su questo non ci sono dubbi: il bene per la Juve avrà il sopravvento, visto che immaginiamo che vedere festeggiare il Napoli il secondo scudetto in tre anni, e soffrire fino all’ultima domenica per arrivare al quarto posto, non farà stare bene nessun dirigente, soprattutto chi sotto il Vesuvio c'è stato.
Per i tifosi si prospetta un’altra serata con adrenalina in corpo e tensione a mille. Magari fosse per un traguardo di livello, ma oggi questo passa il convento. E guai ad affondare in laguna, pensiero al quale non voglio neppure andare dietro. Perché se fosse cosi, dovrebbero essere diversi i passi indietro e le ammissioni di responsabilità. Ma siamo seri, la Juve è sempre la Juve anche nella sua versione più sbiadita. E la laguna dovrà tingersi di bianconero. In attesa del ritorno del figliol prodigo..