Italia Femminile, Piga: "Possiamo arrivare fino alla fine, occhio a Hegerberg"

Dal ritiro dell'Italia a Weggis è intervenuta ai microfoni della stampa la centrale difensiva Julie Piga che si è soffermato sulla conquista dei quarti di finale e sulla prossima sfida alla Norvegia: “Sappiamo che quando siamo in panchina dobbiamo essere pronte a ogni momento, proviamo a dare del nostro meglio quando entriamo e poi c'è la forza di tutte che aiuta e appena entri in campo dai il meglio di te sentendo la vicinanza delle compagne. Francia? Guardo tutte le partite della Francia, seguo il loro percorso, ma mi concentro più su di noi”.
State già pensando a una possibile semifinale?
“Prendiamo partita dopo partita, dobbiamo fare questa gara contro la Norvegia e poi penseremo all'altra a oggi la cosa più importante è la Norvegia, vogliamo vincere e poi speriamo di vedere cosa ci toccherà in semifinale”.
Come ha iniziato. E perché ha scelto l'Italia?
“Ho iniziato presto, a sei anni, perché mio fratello giocava e io volevo imitarlo. Lui si è però fermato dopo sei mesi, mentre io sono rimasta perché c'erano anche altri amici e in campo mi trovavo bene. Ho scelto l'Italia perché ho sempre indossato la maglia azzurra da piccola, la mia famiglia si è sempre sentita italiana che francese. Ho fatto le giovanili con la Francia perché ero lì, non sapevo che potevo vestire quella dell'Italia anche se il mio sogno era quello di indossare questa maglia e quando l'ho saputo ho fatto la mia scelta. Ho festeggiato la coppa del Mondo del 2006 anche se vivevo in Francia a Lione, poi il mio calciatore preferito è Andrea Pirlo, ho anche dato il suo nome al mio cane. La mia famiglia? Sono fortunata perché Lione non è molto difficile quindo la mia mamma ha fatto tutte le gare, poi sono venuti mio papà, mia sorella e mercoledì ci sarà tutta la mia famiglia allo stadio”.
Quanto sarà importante la tenuta difensiva contro la Norvegia?
“Bisogna sempre stare attente, loro hanno la capacità di segnare dal nulla e quindi dovremmo sempre tenere alta la concentrazione”.
Quanto sono formative queste settimane con queste compagne?
“Loro aiutano sempre, in ogni momento, nella gestione dei tempi, del sapere cosa fare in ogni momento se ci troviamo in difficoltà, possiamo guardarle e ti trasmettono fiducia. Aiuta tanto avere giocatrici così nel proprio ruolo”.
Vorresti aver avuto più minuti?
“Io prendo quello che il mister mi dà e se devo giocare un minuto o zero va bene, l'importante è che l'Italia vinca perché io faccio parte della squadra e sono felice di chi gioca. Se poi posso aiutare anche per poco lo farò volentieri”.
Dove può arrivare questo gruppo?
“Può andare fino alla fine, perché abbiamo grande fiducia fra noi e penso che abbiamo tante qualità e lo spero. Poi ho visto la squadra crescere sempre di più negli ultimi anni e avvicinare altre nazionali, penso che questa squadra negli anni futuro andrà fortissimo”.
Ha affrontato Hegerberg più volte in Francia. Come si ferma?
“La cosa che posso dire è che una giocatrice molto forte e che dobbiamo stare attente a tutto quello che lei fa, in un secondo può essere davanti a te e il secondo successivo dietro di te. Bisogna sempre tenerla a un braccio di distanza per sapere dove si trova o altrimenti prende e ti fa gol”.
Dove possiamo migliorare?
“La cosa più importante è non prendere gol e farne almeno uno. Chi farà meglio nelle due fasi andrà in semifinale. La differenza con le altre partite sarà che dobbiamo segnare di più senza prenderne”.
Al mister avete già chiesto un regalo dopo la cassa audio?
“Non ancora, non abbiamo chiesto nulla. Io non prendo questa responsabilità, la lascio a Cantore, Girelli e a tutte le altre, io seguo”.