Quella rimonta al Tardini...

La sfida tra Juventus e Parma infiamma la metà degli anni ‘90 e in particolare la stagione ‘94’95, nella quale bianconeri ed emiliani si contendono tutto: scudetto, Coppa Uefa e Coppa Italia.
In campionato la lotta è particolarmente avvincente: il Parma va subito in testa, ma alla 13° giornata la Juve opera il primo sorpasso, vincendo a Roma contro la Lazio e approfittando del pareggio degli emiliani contro il Genoa. In vetta però i bianconeri durano solo una settimana, perché è sempre il Genoa a fermarli sull’1-1 la domenica successiva, mentre il Parma, vincendo a Bari, torna il cima.
E così si arriva all’8 gennaio, allo scontro diretto del Tardini, con la squadra guidata da Scala a quota 31 punti, seguita dagli uomini di Lippi a 30. Il Parma in casa è una macchina da guerra. Fino a quel momento ha sempre vinto, segnando 15 reti in sette gare tra le mura amiche e subendone appena due. Il rendimento dei bianconeri lontano da Torino, al contrario, è altalenante e parla di quattro vittorie, un pareggio e due sconfitte, con 13 gol fatti, ma ben 11 subiti.
Insomma, a guardare i numeri, vincere al Tardini, per la Juve, sembra un’impresa quasi impossibile. Quasi. Perché il calcio, per fortuna, non vive solo di statistiche. E’ fatto di cuore, corsa, rabbia, fame. E Fabrizio Ravanelli, queste qualità le ha tutte. Così, quando il destino sembra già scritto e il Parma passa con Dino Baggio al 12’ del primo tempo. “Penna bianca” si carica la squadra sulle spalle e guida la rimonta. Prima va a saltare sul cross di Paulo Sousa, e disturbando l’uscita di Bucci di quel tanto che basta per costringere il portiere a una topica clamorosa che vale il pareggio. Poi, con un tuffo spettacolare corregge in rete di testa il cross di Vialli. Infine trasforma il rigore del definitivo 3-1. Il Tardini è violato, la Juve riconquista la vetta. E non la lascia più...