Quando Firenze s'inchinò a Benetti...

10 aprile 1977, la 24° giornata di campionato porta la Juventus a Firenze, a giocarsi una bella fetta di scudetto. I bianconeri guidano la classifica, ma hanno un solo punto di vantaggio sul Torino che è impegnato in casa contro il Catanzaro, destinato alla retrocessione. L’impegno della squadra di Trapattoni è ben più complicato e infatti, alla fine dei primi tempi, il Toro sta vincendo 2-1, mentre al “Franchi” il punteggio è ancora inchiodato sullo 0-0.
Una situazione che porterebbe i granata a pari punti con la Juve, ma che dura ancora tre minuti. E’ quanto ci mette Antonio Cabrini a sbloccare il risultato nella ripresa: il suo in realtà è un cross per Boninsegna, ma si trasforma invece in una conclusione morbida che beffa Mattolini.
Se quello può definirsi un gol fortunato, quello che mette a segno due minuti dopo Benetti è un capolavoro assoluto: Causio batte una punizione dalla destra e Mattolini interviene con i pugni deviando fuori area. Al limite però è appostato Romeo, che non ci pensa su due volte e spara un sinistro al volo potente, teso e preciso. Sarà il gol più bello dell’intero campionato ed è anche uno dei più importanti, perché chiude di fatto una partita, impreziosita ancora dal terzo gol di Bettega e chiusa dalla rete viola di Casarsa, che permette alla Juve di rimanere in vetta e di continuare la marcia verso il 17° tricolore.