Altafini, zampata scudetto

La stagione 1972/73 è una delle più emozionanti che si ricordino. Il finale, alla 30° giornata, è degno di un film di Hitchcock, ma la trama che si dipana per le altre 29 domeniche non è da meno.
La Juventus è campione in carica, ma non è partita bene e così, il 10 dicembre 1972, quando sbarca alla “Favorita” di Palermo, è già attardata di ben quattro punti dall’arrembante Lazio capolista, ed è anche alle spalle di Inter e Milan.
Le ultime due partite però, entrambe giocate in casa, hanno dato segni di risveglio e dopo il 2-0 al Cagliari e il 2-1 alla Fiorentina, contro i rosanero c’è la possibilità di rimettersi in gioco. Farcela non è scontato però, anche perché i siciliani partono fortissimo, per la prima mezz’ora tengono bene il campo e sfiorano il gol più di una volta. Poi l’orgoglio dei campioni viene fuori e la Juve prende in mano partita e risultato. Lo fa grazie a José Altafini, uno dei colpi del mercato estivo, insieme a Dino Zoff. Il suo tocco morbido nell’angolino, al 36’ del primo tempo, vale due punti preziosi, che permettono ai bianconeri di rosicchiare un punto in classifica. In quel momento sembra poca cosa, ma all’ultima giornata peserà moltissimo: la Juve ci arriverà appaiata a 43 lunghezze con la Lazio, dietro il Milan, a 44.
I rossoneri cadranno nella “fatal Verona” e i biancocelesti a Napoli. Il successo per 2-1 all’Olimpico contro la Roma, varrà così il 15° scudetto bianconero, conquistato proprio per un punto...