IL GENIO E LA LAMPADA

21.08.2010 11:30 di  Vincenzo Ricchiuti   vedi letture
IL GENIO E LA LAMPADA
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© foto di Giacomo Morini

Mino Raiola è un genio. Un fottutissimo, che dico. Un mai fottuto genio. Non ci fosse, ci si annoierebbe. Quest’estate poi. Non sarebbe manco nata. Perché è lui che in una estate senza sogni, che in questa estate senza soldi ha fatto spuntare il sole.

E’ un genio di quelli nascosti nella cattiva fama. Di quelli nella lampada. Come (s)freghi qualcuno, eccolo che spunta. A raddrizzare torti e (far) fare soldi.
Se i cinici con la lampada cercavan l’uomo, lui di sicuro su quell’uomo è arrivato prima.
Mino Raiola in un mondo di pierre ha il dono d’esser antipatico. L’antipatia è quella cosa per cui il tuo cliente i soldi non li perde. Meglio ancora: li prende. E’ un Robin Hood: toglie ai ricchi per dare e dare e dare ancora ai poveri. Cioè, i tifosi. Mino Raiola non porta la giacca, né la cravatta. Non ha stile perché ha tutto il resto. Per qualcuno è il Diavolo, per altri nemmeno italiano. Non è sinistro ma una cosa di sinistra. Si sa. E’ un procuratore. Non fidatevi della stampa al soldo del padrone, del grande capitale. Che straparla di loro sempre e solo male. I procuratori servono, fanno libertà, fanno democrazia. I procuratori sono il contropotere al potere vero. I procuratori sono sindacalisti. E Raiola da solo fa un sindacato. Tutto. Dà tutto anche se dicono sia poco. Peggio, la cosa sbagliata. Per fortuna che Mino Raiola se ne frega della cosa giusta per gli altri. Ibra vuole un motivo serio per continuare ad accontentarsi ? Raiola gli dà soldi. Cos’altro c’è per accontentarsi di Milano. Maxwell vuole considerazione ? Mino gli dà il Barca campione. Cos’altro c’è per considerarsi finalmente in una grande. Pavel Nedved si ritira con la maglia bianconera ? Mino lo guarda dentro, sotto la maglietta ad altezza cuore. Gli chiede inutilmente di fregarsene e continuare a vivere (per se stesso) continuando a giocare. Balotelli vuole crescere senza gerarchie ? Ecco il City, una squadra giovane nella quale poter scrivere storie mai scritte mai già fatte mai sentite, poter vincere e anche perdere però per primi. Per molti non si potrebbe. Un giovane deve ammuffire facendo amicizia con Marco Materazzi. Possibilmente ringraziando per l’onore. Possibilmente gratis. Ma Mino Raiola è fatto così. Un vero genio. Quello che non crea ma capisce, non inventa ma stupisce. E’ un sognatore dei veri sogni altrui. Ora manda Ibra al Milan insieme a Braida. Ha smentito quindi è vero. Ibra, il Milan perché non c’è altro per accontentarsi di Milano. E Carmine Raiola gli dà tutto quel che serve per tornare in Italia. Perché fatto così. Dà tutto. Dicono sia niente. Dà tutto ciò che vuoi e non ciò che dovresti anche se dicono sia merda.
Però è tutto quel che c’è. Ed il vero genio non giudica. Esaudisce.