ESCLUSIVA TJ - Massimo Zampini: "Vi spiego nel mio libro il gol Muntari e il pareggio di Beretta. Il caso Telecom? Lo smoking bianco di Materazzi è sporco da tempo..."

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18.06.2012 12:50 di  Gaetano Mocciaro   vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Massimo Zampini: "Vi spiego nel mio libro il gol Muntari e il pareggio di Beretta. Il caso Telecom? Lo smoking bianco di Materazzi è sporco da tempo..."
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© foto di Alberto Lingria/PhotoViews

Massimo Zampini, noto e pungente giornalista romano di fede bianconera, commenta le dichiarazioni di Giuliano Tavaroli sulle intercettazioni nei confronti di Luciano Moggi per mandato dell'Inter e presenta il suo nuovo libro, "Il gol di Muntari", edito da Mursia. Con la solità ironia che lo contraddistingue Zampini ci racconta l'entusiasmante cavalcata bianconera che ha portato all'inaspettato tricolore, nonostante le infinite polemiche di contorno, nate proprio dal famoso gol del ghanese non visto. In esclusiva per TuttoJuve.com.

Massimo Zampini, come commenti le deposizioni di Tavaroli riguardo il caso Telecom?

"È di gran lunga la vicenda più grave accaduta al calcio italiano. Ma non solo al calcio, purtroppo. Spiare illecitamente, grazie a un'azienda "sorella", giocatori, avversari, arbitri e dirigenti, calciomercato compreso, è la massima forma di disonestà immaginabile. Anche perchè proprio Moratti ha detto di non avere trovato nulla, sul conto di De Santis e compagnia. Per gran parte dei media, ovviamente, ha fatto bene. Ma lì ormai siamo senza speranza, il quadro è desolante".

Moratti e l’Inter credi che possano rischiare qualcosa? Magari restituire lo scudetto del 2006...

"Bah, con questa Federazione e questi mezzi di comunicazioni così docili, non rischia nulla. Ma la vera macchia del calcio italiano non è Calciopoli, ma quello scudetto regalato a chi proprio non lo meritava, e mai revocato per paura, vigliaccheria, assenza di capacità decisionale. Una Federazione da azzerare. Tanto prima o poi arriverà qualcuno a togliere quel tavolino, ne sono certo".

Alla luce di quanto emerso come giudichi lo smoking bianco di Materazzi ai tempi dello scudetto vinto e l’ironia dei tifosi nerazzurri sulla scritta “30 sul campo”?

"Beh, lo smoking bianco si è sporcato già da diverso tempo, tra le telefonate dei dirigenti interisti e il caso Telecom. Quanto al 30 sul campo, dubito che esista qualche interista convinto che la Juve non meritasse quei due titoli. E magari che li meritasse l'Inter di Adriano e Martins. Sono antijuventini, vagamente complottisti, ma non fino a questo punto. Non esageriamo".

Parliamo di una piacevole novità che ti riguarda in prima persona: dal gol di Turone, anzi, er go de Turone ritorni in libreria grazie a “Il gol di Muntari”, edito da Mursia. Cosa ti ha spinto a scrivere questo nuovo libro?

 

"Due motivi, soprattutto: il primo è che avevo scritto l'altro con la stessa ironia, ma con toni meno allegri e stavolta invece è tempo di festeggiare. Il secondo è che ero a San Siro, quella sera. E dagli sms ricevuti da parte di interisti e romanisti (più che da milanisti!) ho capito subito che quel gol avrebbe potuto essere il giusto erede di Turone. Poi sono arrivato le mille dichiarazioni lagnose di Allegri e compagnia, e a quel punto, il titolo era segnato".

A questo cambierai il tuo nickname “Er go de Turone” con "Il gol di Muntari"?

"No, il nome rimarrà eternamente quello, e il senso rimane lo stesso: la Juve che vince, e le altre che piangono. Er go' de Turone ne rimane il simbolo perfetto".

Nella copertina spiccano subito due cose: una è il sottotitolo: “storia dello scudetto più bello di sempre”. Come motivi questa scelta?

"Per tanti motivi lo è. E' chiaro, è stato più emozionante e divertente il 5 maggio, ma questo è più bello, per tanti motivi. E' più bello perchè viene dopo il 2006, perchè è davvero inaspettato, perchè non abbiamo mai perso, per le infinite polemiche che hanno fatto da cornice all'impresa, ma soprattutto per le risatine degli addetti ai lavori nell'estate scorsa, quando sembrava dovessimo lottare per il sesto posto, dietro le irraggiungibili milanesi".

Altra cosa che vediamo nella copertina sono le tre stelle. Cosa che non vedremo nelle maglie della Juventus 2012/13...

"Non le vedremo, ma non ne vedremo nessuna, e allora va bene così. Non volevo assolutamente che se ne vedessero due, dando quasi credibilità a questa Federazione a pezzi. Se non se ne possono mettere tre, va benissimo zero, così Milan e Inter possono festeggiare di averci non solo raggiunto, nel numero di stelle, ma addirittura superato. A tavolino, come sempre". 


Veniamo nello specifico del libro: di cosa parla “Il gol di Muntari”?
"È proprio come recita il sottotitolo, è la storia dello scudetto: dall'inizio senza grande ottimismo ai primi buoni risultati, dalle polemiche strumentali sullo stadio a un passo dal crollo alle motivazioni della sentenza Calciopoli, fino al meritato pareggio del Cesena e ai casi Conte e Buffon. In mezzo, ovviamente, il mitico gol di Muntari, con le sobrie lamentele di Allegri e compagnia".

Non c'è una prefazione, ma un'appendice finale...

"Sì, ci sono 30 (...) interventi di 30 (...) juventini doc, per raccontare in breve le emozioni personali di questo scudetto numero 30. Tra loro, oltre all'amico Antonello Angelini e a tanti amici delle nostre trasmissioni, ci sono scrittori di Juve come Beccantini e Pastorin, tanti amici del web come Antonio Corsa, Cambiaghi, Cozzolino, Discreti, Lancieri, tanti giornalisti e personaggi tv come David Pratelli, Savino Zaba, Paolo Rossi, Enrico Zambruno, Luca Momblano. Insomma, un bel finale, molto juventino, con ricordi personali, un po' di commozione ma anche tante risate".

C’è qualche milanista che hai fatto intervenire sul libro o che avresti voluto fare intervenire? Magari proprio Muntari...

"Nel libro interviene Mauro Suma, direttore di Milan Channel, che ci spiega un po' controvoglia cosa accadde il giorno del gol di Beretta. A proposito, me lo confermi?".

Quale pensi che sia la cosa che possa attirare il potenziale lettore a comprare il tuo libro?

"La voglia di leggere qualcosa di juventino. Di ironico, polemico, ma profondamente juventino. E in giro, tra giornali, tv e media assortiti, di juventino c'è davvero poco. C'è solo il potentissimo vento del web bianconero, come ha scritto Zunino su Repubblica l'altro giorno, con involontaria comicità".

Presentazioni in programma?

"Certo, ecco le prime, tutte alle ore 18: sabato 23 giugno sarò a Pizzo Calabro, martedì 3 luglio a Milano (libreria Mursia) con Christian Rocca, Roberto Beccantini e Fabio Ravezzani, mercoledì 4 luglio a Roma (libreria Pallotta), con Antonello Angelini, Sergio Brio, Alvaro Moretti e tanti altri amici".

Come pensi che reagirebbe Massimiliano Allegri alla lettura del tuo libro?

"Si divertirebbe, credo. E se non gli piacesse, darebbe la colpa al gol di Muntari".

E i tifosi milanisti possono arrabbiarsi?

"Non credo, i toni sono quelli di sempre: come dicevo, è un libro molto juventino, ma sempre leggero, scritto senza prendersi troppo sul serio. Certo, quest'anno i milanisti hanno reagito come avrebbero fatto interisti e romanisti, mentre li credevo più maturi, da questo punto di vista. Un errore non decide mai un campionato, mancavano ancora 15 partite e il Milan era sopra in classifica, dopo ha buttato via troppi punti. Senza dimenticare, ovviamente, il pugno di Mexes e il gol annullato a Matri, nella stessa partita. Ma nessuno ci scriverà mai un libro".

Quando troveremo sugli scaffali delle librerie “Il gol di Muntari”?

"È già uscito! Lo si trova in ogni libreria (e se non si trova glielo si ordina) e anche online nei siti specializzati, come quello della casa editrice, la Mursia, o i vari Amazon, IBS, BOL, eccetera eccetera".

A bocce ferme ora me lo puoi dire: ma senza quel gol di Muntari, come sarebbe andata a finire?

"Quel giorno, arrabbiati per quel primo tempo e per quel gol ingiustamente convalidato, avremmo vinto 2-3, con gol di Buffon di testa su calcio d'angolo".