A MENTE FREDDA – Pirlo e l'intelligenza di cambiare. De Ligt-Demiral muro del futuro. Agnelli-Conte veleni del passato

10.02.2021 13:00 di  Quintiliano Giampietro   vedi letture
 A MENTE FREDDA – Pirlo e l'intelligenza di cambiare. De Ligt-Demiral muro del futuro. Agnelli-Conte veleni del passato
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Dopo soli sei mesi di carriera da allenatore, forse nemmeno lui immagina di incassare un trofeo e avere la possibilità di conquistarne un altro. Con la lotta scudetto aperta e una Champions League tutta da scrivere. In bacheca la Supercoppa, Pirlo vola in finale di Coppa Italia e mette con le spalle al muro il suo ex tecnico Conte, ora costretto a vincere il campionato per scongiurare il fallimento. Come avvenuto contro la Roma, Madama mette da parte l'estetica e la voglia di dominare l'avversario, badando a controllare il match con un atteggiamento conservativo. Del resto la gara doveva farla l'Inter per ribaltare il ko di San Siro. Invece i nerazzurri falliscono la missione, Buffon praticamente inoperoso, alla fine le uniche azioni pericolose le crea Ronaldo. Da un paio di match si parla di Juve allegriana, qualcuno addirittura rispolvera il vecchio Trap. Comunque sia, un complimento. “L'accostamento a Max mi piace, soprattutto se vinco quello che ha vinto lui”, la replica di Pirlo. Ripensamento tattico? No. Il Maestro credo adotti una strategia rispetto all'avversario, all'evoluzione della partita e agli uomini a sua disposizione. Segno d'intelligenza, in un mondo pallonaro dove l'integralismo non ha cittadinanza. Senza dimenticare la legge Boniperti da sempre vigente in casa bianconera, “vincere è l'unica cosa che conta”.

I due simboli della solidità anti-Inter sono De Ligt e Demiral, Qualcuno aveva nutrito dubbi, chiedendo la vecchia guardia composta da Bonucci e Chiellini in una gara decisiva e piena di tensione. La giovane coppia centrale bianconera invece sforna una prestazione perfetta e annulla l'attacco più prolifico della Serie A, non un dettaglio. Come accaduto nello scorso campionato, l'olandese ferma Lukaku, ancora a secco di gol contro la Juve. Forse non è un caso. Stesso discorso per Demiral rispetto a Lautaro Martinez. In 20 minuti l'ex Sassuolo compie tre interventi decisivi, segnali di una serata che sarebbe stata top. Matthijs e Merih, 43 anni in due. In sintesi la Juve si è assicurata il muro difensivo del futuro.

Le sfide contro l'Inter sono sempre dense di tensioni, complice la rivalità storica tra i due club, acuita da Calciopoli. L'arrivo di Conte sulla panchina nerazzurra ha messo ulteriore benzina su un fuoco mai spento. E quanto accade nel post gara ne è la certificazione. L'allenatore accende la miccia, contestando alcune decisioni arbitrali, Bonucci lo invita a rispettare il direttore di gara, a mio avviso migliore in campo insieme alla sua squadra. Durante l'intervallo mentre rientra negli spogliatoi, l'ex ct mostra il dito medio verso la panchina e la parte di tribuna in cui sono seduti i dirigenti bianconeri. Al fischio finale, Andrea Agnelli replica con parole durissime nei confronti dell'ex capitano e allenatore juventino. Tra i due riemergono veleni dal passato. Nel 2014 Conte lasciò la Juve durante i primi giorni del ritiro estivo. E come non bastasse, sentenzio': “Non posso sedermi in un ristorante da 100 euro, avendone solo 10 in tasca”. Frase ormai famosa con cui voleva criticare la società per il mancato mercato e mai perdonata dai tifosi bianconeri, ora più arrabbiati che mai. Nel post gara di Coppa Italia Conte lancia l'accusa: “Ci vorrebbe più educazione e rispetto per chi lavora”. Detto da lui suona come un ossimoro.