Recupero 18ª g.) Crotone 0 Juventus 2 (Stagione 2016-2017)

Grazie A Pasquale e allo Juve Club Sibari sono arrivato sin qui
Giornata d’apoteosi: la Juventus gioca a Crotone alle ore diciotto. È la prima gara nella massima seria tra le due squadre, l’ultimo precedente risale al campionato di serie B nella stagione 2006-2007. Era il 9 settembre, terza giornata del campionato cadetto, il risultato finale fu di tre reti a zero per i bianconeri di Deschamps e gli autori delle segnature furono Bojinov, autore di una doppietta, e di Boumsoung, il centrale tanto distratto e mandato via senza rimpianti. A scuola l’ora con le ragazzine era volata via tra schemi, sgridate e compiti per casa. Ogni volta c’è sempre qualcuna pronta a dichiarare: “Prof, gli schemi li ho fatti, ma ho dimenticato il quaderno a casa.” La punizione è sempre la stessa: sotto la minaccia di un bel 2, rifare gli schemi in classe. Un breve mugugno segna l’inizio dell’attività di studio. Sono uscito e sono passato da Biagio. Appuntamento alle 12,50 e poi a prendere Matteo. Biagio ha una guida veloce e mi fa conoscere una nuova scorciatoia per Sibari. Il pullman è già in moto e troviamo i posti di dietro. Arrivano Pinnino, Lino e Manuel con un grande borsone da calcio e in un attimo estraggono un barilotto da 30 litri. È pieno di vino e i bicchieri cominciano a girare. Giuseppe offre delle mozzarelle alla ’nduja e formaggio a fette. Angelo beve solo negroni o meglio Campari rosso senza gin e Cinzano rosso. Ne bevo un bicchiere, poi ritorno al vino. Biagio ha portato la pizza ai peperoni, al pomodoro e la rustica. Quest’ultima viene fatta fuori dopo solo un giro di pullman. Siamo già Rossano. Ognuno si scambia le sue esperienze da tifoso della Vecchia Signora ed iniziano gli slogan. Scorre Mirto e subito dopo Cariati. Arriva la salsiccia già affettata ed è davvero molto buona. A Strongoli sale il presidente reduce da vari incontri con gli altri club. Martedì sera ha partecipato ad un incontro con Bonucci. Asamoah e Pjanic. Il tutto diretto da Mariella Scirea e da Don Peppino. “Un presidente/ abbiamo solo un presidente” cantiamo tutti in coro e mi viene consegnata la tessera del club, c’è anche quella del Vate. Il porto di Crotone ci buca lo sguardo e siamo arrivati al primo posto di blocco, soliti controlli e nel giro di una decina di minuti riprendiamo la marcia. La gente in strada ci saluta e noi cantiamo il nuovo inno della Juve (ahimè adoro di più quello degli anni settanta, ma ogni cosa va incontro alla sua evoluzione). La gente si accalca per la strade e solo allora ci accorgiamo che il pullman della Juve procede dietro di noi. Ahhhhh, che cosa fenomenale! Il pullman entra nel settore ospiti, siamo dentro l’Ezio Scida, mediano e calciatore simbolo del Crotone degli anni 40 del 1900, morto giovane giovane in un incidente stradale, il 19 gennaio 1946, mentre viaggiava per disputare un’amichevole contro la squadra del Castrovillari, nei pressi di Francavilla. Il giorno dopo, la squadra del Castrovillari rinunciò a giocare la partita e i suoi tifosi pagarono i funerali del calciatore. Si era nel secondo dopoguerra in un paese disastrato. Chissà se Enzuccio, l’esperto del calcio dilettantistico, inferiore solo per le sue conoscenze al signor D.M., conosce questo particolare, stasera dovrò indagare. Nuovo controllo dell’identità e perquisizione. Mi vengono trovati gli occhiali in tasca, poi entro nello stadio. La curva ospite è poco piena, mentre quella dei padroni di casa già trabocca di gente. Le istruzioni del Presidente sono state chiare e precise, come quella di far leggere il biglietto, girandolo dalla parte con il codice, al tornello. Parliamo e ci scambiamo le opinioni e le eventuali variazioni nella formazione iniziale dei bianconeri: giocheranno Pjaca e Rincon al posto di Pjanic e Cuadrado, mentre in difesa tornerà Dani Alves e Rugani prenderà il posto di Chiello. Riscaldamento dei giocatori, mi apposto sotto la tribuna per riprendere. È poggiata su un mare di tubi, dall’altra parte una coppia promiscua di poliziotti. Mi vedono riprendere le immagini e mi seguono con lo sguardo. Salgo in curva, ora è piana di gente, mi posizione vicino al Presidente a seguire il primo tempo. Ritmo non eccelso, Higuain si danna e tira spesso in porta senza costrutto. Davanti tanti tifosi e striscioni, qualcuno parla di Cordaz, suo concittadino. Dani Alves gigioneggia e Rugani non perde una palla. Sotto di noi GigiBuffon che ci saluta e U Picciriddu riceve un calcione. Rimane in terra per qualche minuto, gli uomini di Nicola difendono con ordine, proteggendo gli spazi in maniera disumana, poche occasioni e alla fine della prima frazione il risultato appare giusto, anche se negli ultimi minuti Ferrari salva sulla linea un pallonetto del numero 21 bianconero. Corsa in bagno e birretta disintossicante a stemperare la tensione. Inizia la seconda frazione e mi posto verso la curva dove si trovano Cristiano, Fulvio, Angelo, Manuel, Lino e Pierluigi. Cantiamo, cantiamo e ancora cantiamo. La Juve, ora, si mostra più dinamica e comincia a spingere maggiormente, Bonucci e Rugani giocano costantemente nella metà campo avversaria. Alla tele Bruno Bernardi sta parlando dei duelli tra “Morgan” Morini e GigiRRiva “Rombo di Tuono”. 24’ della ripresa: finalmente Danis Alves crossa un pallone invitante, irrompe Asamoah e di testa costringe Cordaz ad una parata a terra, il pallone ciondola vicino al palo, entra Manzotin (copyright Alessandro) e imbuca il pallone nella rete. Scoppia il finimondo, non aspettavamo altro, mi trovo abbracciato a gente che non conosco e non so da dove viene. Crotone 0 Juventus 1. Ora tutto è tornato a posto. Il Crotone sembra disunirsi e il Livornese decide di mandare in campo Pjanic al posto di Khedira, per la serie la fantasia al potere. Il bosniaco è diventato il mio giocatore preferito e se con la Roma l’ho potuto vedere solo un tempo, ora mi regala palle filtranti e magie sul pallone. Minuto 30’ il pallone vola da Pjanic a Rincon senza sedersi, invito ad Higuain, che mette a sedere il portiere veneto scuola Inter dei pitagorici e deposita il pallone in rete: Crotone 0 Juventus 2. “Sono venuto fin qui/Per vedere segnare Higuain” Ora è finita, anche perché la Juve come dice Biagio non ha bisogno di goleade contro i calabresi, mica siamo l’Internazionale o la Lazio, c’è rispetto per gli avversari. Minuto 40’ Barzaglione crossa, entra Pjanic e il pallone si stampa sulla traversa con un rumore secco. Il signor Valeri fischia la fine e i raccattapalle assalgono i giocatori in cambio di un selfie o magari, operazione troppo ardua, di una maglietta. È una festa nella festa, usciamo dopo una ventina di minuti e rientriamo nel pullman. Il ritorno sotto la direzione avveduta del Presidente Pasquale e del vicepresidente Battista procede in modo perfetto, tra canti, cori, ancora un bicchiere di vino bevuto a metà, fino al quando il sonno ci assale. Biagio ci dà la notizia dell’infortunio di Barzaglione il Presidente cerca di organizzare la trasferta per la Coppa Italia. È il martedì di Carnevale, l’impresa appare ardua. Arriviamo a Sibari, saluto e via a casa con Biagio e Matteo. Arrivo alle ventitré e Michelinho dorme, non credeva ch fossi andato a Crotone. È stata la mia prima trasferta e ringrazio Pasquale, Battista, lo Juve Club Sibari, Lino, Angelo, Manuel, Pierluigi, Giuseppe, Biagio per la loro splendida accoglienza. È stata davvero una giornata perfetta in stile bianconero. Ah proposito Enzuccio conosce già alla perfezione la triste storia di Ezio Scida, la sete di conoscenza non è un dato superfluo.
La sera dopo vedo il vice procuratore a spasso nella sera piovosa, non c’è nessuno fuori solo io e Vincenzo. Giuseppe, purtroppo, è andato via, saluta Vincenzo e si ferma davanti alla vetrina della libreria di Nicola, nella vita bisogna, forse, sapere aspettare come fa il Livornese.