Amauri consiglia la Juve: "Non giocare per il pari, ti voglio in finale contro una brasiliana. Tudor ci porterà di nuovo a vincere. Bremer e Koopmeiners i due nuovi acquisti..."

"Avevo intenzione di andare a vedere Juventus-City dal vivo, ma purtroppo per un impegno non potrò più andare. Questo non mi impedirà di andare a vederli ai quarti di finale o in semifinale". Pensieri e parole di Amauri Carvalho de Oliveira, meglio conosciuto solo come Amauri, che in esclusiva ai microfoni di TuttoJuve.com ha commentato gli ultimi avvicendamenti in casa bianconera e non solo:
Quale è il tuo giudizio sull'avventura americana della Juventus?
"Fin qui è senz'altro positivo, ma il Mondiale per Club per la Juventus inizierà da questa sera. Togliendo le eliminazioni inaspettate di Porto e Atletico Madrid, le big europee sono tutte lì e adesso comincerà il bello. La Juve è molto motivata, vuole onorare questa competizione. C'è voglia di far bene, quasi a provare a riscattare una stagione che è stata davvero troppo complicata".
Il leitmotiv è provare a vincere, quindi fa capire che per la Juventus non è solo una gita di piacere e basta.
"La Juve può vivere un periodo complicato in cui ottiene pochi successi, ma in questo ambiente conta solo vincere. E sempre sarà così. Le prime partite sono servite ad incamerare la qualificazione, ma contro Al Ain e Wydad Casablanca ho visto più continuità nei giocatori che avevano brillato solo a sprazzi. Sono contentissimo per Yildiz, assoluto mattatore della manifestazione, e per come è entrato Vlahovic. Ha avuto la personalità di tirare il calcio di rigore, anche questa è stata una risposta da grande professionista".
Peccato solo che Yildiz non sia riuscito a centrare il primo hat-trick in maglia bianconera, visto che la Fifa ha assegnato l'autogol.
"Ma se non tiri in porta, non può esserci l'autogol! Dunque per me Yildiz ha realizzato una tripletta".
Quanto sarà diversa Juve-City di stasera rispetto al match disputato in dicembre in Champions League?
"Il City di Guardiola è sempre una grande squadra, anche se reduce da un'annata al di sotto delle aspettative. Sicuramente con il Mondiale per Club c'è la possibilità di provare a dare una svolta a questo finale di stagione, è chiaro che scenderanno in campo per vincere il match e qualificarsi primi. Anche perché c'è un lato di tabellone non semplice, quindi vorranno cercare di evitarlo".
La Juve, dunque, gioca per la vittoria e non guarda affatto al pareggio?
"Se scendi in campo per il pareggio, alla fine va a finire che la perdi e basta. Juve e City sono due big di livello internazionale, difficilmente si nasconderanno. Entrambi vorranno vincere, per questo sarà una bellissima partita".
C'è qualche squadra del CWC che ti ha stupito più di tutte?
"Sono rimasto sorpreso dalle squadre brasiliane, ben due di loro sono finite prime nel proprio girone e ci sarà un ottavo tutto verdeoro tra Palmeiras e Botafogo. In Brasile, poi, giravano molti meme davvero stupidi, perché in tanti erano convinti che gli europei avrebbero vinto facile. E invece bisogna fare un ragionamento semplice: le europee sono a fine stagione, stanchi e non abituati a giocare con queste temperature, al contrario i brasiliani sono nel pieno dell'attività, hanno una forma fisica esplosiva e giocano bene con oltre trenta gradi".
Sbaglio o il Flamengo a livello di nomi sembra la più forte come squadra brasiliana?
"Sicuramente è quella coi nomi migliori e con una rosa molto esperta, è col Palmeiras quella che più comanda in Brasile".
Chi lo vincerà il Mondiale per Club?
"Tifo Juventus e spero nei bianconeri, mi piacerebbe una finale con una squadra brasiliana. Una qualsiasi, anche perché il mio Sao Paolo purtroppo non è riuscito a qualificarsi".
Kolo Muani, l'ultima volta che ci siamo sentiti, non faceva parte della rosa della Juventus. A tuo parere i bianconeri dovranno fare di tutto per acquistare il calciatore a titolo definitivo?
"Non conosco le strategie della Juventus, ma in questo momento ci sono due attaccanti molto forti. Leggo che Vlahovic andrà via, sicuramente ci sarà bisogno di un sostituto all'altezza e capace di fare tanti gol. Poi da ex di questo ruolo, posso dire che più la squadra gira bene e più lì davanti riesci a fare la differenza. E' fisiologico. Kolo Muani, tornando alla domanda, lo vedo molto determinato e ho sentito di recente della sua volontà di restare a Torino. Per me è molto bravo, spero si possa trovare un accordo col Psg".
Se dovesse andar via Vlahovic, come sembrerebbe sempre di più, chi sceglieresti tra i tre attaccanti più accostati nell'ultimo periodo: David, Gyokeres o Osimhen?
"Sicuramente Osimhen è quello che fa più gol, è già stato il capocannoniere e potrebbe essere una risorsa importantissima per i bianconeri. Non c'è molta scelta nel panorama internazionale nel ruolo, ma la mia scelta ricadrebbe sull'attaccante nigeriano".
Tornando a Vlahovic, sarebbe più una grossa perdita per la Juve o per lui stesso?
"E' difficile rispondere da fuori a questa situazione, solo le parti in causa sono a conoscenza di quello che sta accadendo. Avrò sempre stima di Vlahovic e lo considererò sempre un grandissimo attaccante, ma è chiaro che deve restare in un ambiente che lo possa far sentire importante. Purtroppo negli ultimi mesi non è stato così. Se dovesse restare e sentire grande considerazione, farebbe senz'altro benissimo".
Si parla molto del Milan e di altri club interessati in Turchia e in Arabia, nel caso gli converrebbe restare in Italia?
"Ho letto della possibilità del Milan, nel caso farebbe bene visti i suoi mezzi tecnici e il suo potenziale. A me dispiacerebbe se dovesse andar via, ma il calcio è anche questo e a volte cambiare aria potrebbe far bene per ritrovare il gol".
Kenan Yildiz invecchierà come una buona bottiglia di vino, a tuo parere?
"Speriamo di sì, è un giocatore imprevedibile ed è in possesso dei mezzi per scrivere una bellissima storia. Può diventare una leggenda".
La cosa bella è l'interazione che nasce tra il numero 10 e Alessandro Del Piero. Paulo Dybala aveva un feeling speciale col capitano e anche Kenan non è da meno, visto che ha esultato molte volte con la più classica delle linguacce.
"La trovo una cosa bellissima, il merito è anche di Alex in quanto permette che questo possa succedere. Lui riesce a trasmettergli questa serenità, gli alleggerisce il peso di indossare quel numero e li aiuta ad esprimere meglio il loro potenziale".
Pensando alla Juve che verrà, in quali reparti ci sarebbe più bisogno di un ritocco?
"A parte l'attacco di cui abbiamo già parlato, il ritocco in difesa potrebbe esser dato dal rientro di Bremer che è mancato praticamente per quasi tutta la scorsa stagione. A centrocampo sono rimasto sorpreso dal dinamismo di Thuram, ma manca un calciatore onnipresente e che possa prendersi la responsabilità di giocare il pallone e costruire la manovra. Uno delle caratteristiche di Vitinha del Psg, per intenderci. Sull'esterno mi piacerebbe un ragazzo come Estêvão Willian del Palmeiras che tanto mi ha impressionato in questo torneo, ma tra pochi giorni sarà del Chelsea. Wesley? Mi sembra meno pronto rispetto a quello di cui parlavo. Ma confido nella società e nelle scelte che eventualmente faranno".
Prima mi parlavi di Bremer come nuovo acquisto, vedi qualche vecchio acquisto che possa brillare nella nuova stagione?
"Rispondo Koopmeiners, hanno investito tanto per lui e gli darei fiducia. Con la Juve può tornare a fare la differenza esattamente come faceva nell'Atalanta, adesso speriamo possa solo giocare nella posizione giusta. Luiz? A me piace molto, darei spazio anche a lui".
Ultima curiosità: si è parlato tanto di Conte alla Juve, era lui l'uomo giusto per portare lo scudetto alla Juventus?
"Ho letto che c'era questa possibilità, tutti sappiamo che Antonio Conte è un grandissimo allenatore ma dobbiamo pensare che la Juventus ha confermato Igor Tudor. Per me è stata la scelta giusta, spero che Igor possa farci tornare a vincere. Se dovesse vincere lo scudetto già quest'anno? Verrei subito a festeggiare con tutti (sorride ndr)".
Si ringrazia Amauri Carvalho de Sousa per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.