IL SANTO DELLA DOMENICA - ORRORI, ERRORI E IL SILENZIO ASSORDANTE DELLA SOCIETA'
Orrori arbitrali ed errori della squadra e del tecnico. Ecco il giusto mix per un’altra partita di passione contro la peggior Fiorentina degli ultimi anni compagine che rispecchia lo stato del suo stadio. Non battere i viola è stato delittuoso e complica maledettamente i piani di una stagione che sembra sempre maggiormente in salita. In più aggiungiamo il solito silenzio della società che neppure di fronte ad uno scempio come il rigore dato, e tolto dal var che non poteva neppure intervenire, si è decisa a dire due parole tra lo sconforto dei tifosi. Tifosi che giustamente si sentono abbandonati e lasciati in balia degli eventi. Perché nessuno dei dirigenti si è presentato davanti alle telecamere per esprimere il proprio sdegno? Perché non si vuol mai dare un segnale che esiste anche una società? Perché non si vuol mai tutelare, se non la squadra, almeno i tifosi. Niente di niente, addirittura sembra anestetizzato anche Spalletti che di fatto non ha proferito parola rispetto all’episodio del rigore.
Dobbiamo poi però analizzare il resto della partita, perché guai a nascondersi solo dietro l’episodio per quanto grave. Dal primo novembre la Juve ha vinto solo due partite, quella con l’Udinese nell’interregno Brambilla e la successiva a Cremona. Poi pareggi in serie che hanno allontanato la zona nobile della classifica sia in campionato che in Champions. L’attacco non segna, il centrocampo continua a essere il punto dolente, mentre persino il portiere sembra essere entrato dentro una bolla preoccupante. Spalletti non può fare miracoli, come non li farebbe alcun allenatore, ma in questo momento anche il minimo errore, vedi la gestione dei cambi, amplifica le problematiche.
Vedere Zhegrvova 90 minuti in panchina, dopo che lo si era andato a prendere con un jet privato per farlo tornare prima, vedere Conceicao entrare nelle ultime fasi della gara, vedere la linea mediana in costante difficoltà aumenta le perplessità e concedetemi, anche le paure, per una stagione che gara dopo gara sembra prendere una piega sempre peggiore. Siamo in una mare di guai verrebbe da dire, se non mancassero ancora 6 mesi, ma questo potrebbe anche un’arma a doppio taglio: saranno sei mesi di agonia o di speranza?
Qui serve una sterzata decisiva, ma chi è in grado di darla? L’unico raggio di luce potrebbe arrivare proprio dall’allenatore, ma poi in campo vanno i giocatori e se non saranno loro a cambiare la rotta, prepariamoci ad una lunga agonia. Gente della Juve. Già ma qui in grado di professarsi tali ce ne sono davvero pochi.
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