De Paola a RBN: "L'ossessione di Comolli? Io critico solo le perdite di tempo degli ultimi anni"

"Riporterò la Juventus al vertice. La vittoria è un’ossessione" è la frase con cui tutti i tifosi della Juventus sono andati a dormire ieri sera. Frase detta dal fresco di nomina ad AD Damien Comolli, lo stesso che qualche settimana fa in occasione della presentazione di Luciano Spalletti ha parlato dei suoi problemi di sonno a causa di prestazioni pooco felici, che d'ora in avanti sperava di non aver più. L'ossessione alla vittoria però come si puà conciliare con un giusto riposo? Solo con le vittorie stesse, obiettivo principale da raggiungere da qui a fine maggio, per una squadra che ha già fallito troppe volte. Ne abbiamo parlato durante la trasmissione L'ora della Vecchia Signora, su Radiobianconera, insieme a Paolo de Paola. "L'ossessione di Comolli? La vedo come un pò posticcia. Il tifoso non va preso in giro, cosa mi sento di criticare? Le perdite di tempo, abbiamo assistito ad un Ferrero che fa la voce grossa durante l'assemblea azionisti, che dice di metterci la faccia. Non sono cose adeguate dette da un Presidente che praticamente nessuno conosce e che per il momento non ha raccolto nulla. Metterci la faccia vuol dire però raccogliere dei risultati, l'ultimo che l'ha fatto è stato Andrea Agnelli. Non voglio fare paragoni ineleganti, ma mi aspetto di più.

Parlare quando è il caso magari, spiegando cosi tante situazioni che si sono create. Doversi rivolgere a dirigenti stranieri che devono conoscere il nostro calcio dall'inizio ho paura possa essere una perdita di tempo, ne abbiamo già perso con Allegri, con Motta, con Giuntoli, quest'anno con Tudor. L'unica mossa azzeccata su cui mi sento di sbilanciarmi e su cui mi sento positivo è stata la scelta di puntare su Spalletti..."

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