Vialli al Corsera: "La Juventus un onore e un onere. Calciopoli? Quella Juventus poteva vincere rispettando le regole. Sul doping e la Champions..."

26.11.2018 10:20 di  Alessandra Stefanelli   vedi letture
Vialli al Corsera: "La Juventus un onore e un onere. Calciopoli? Quella Juventus poteva vincere rispettando le regole. Sul doping e la Champions..."
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Lunga intervista concessa dall’ex bianconero Gianluca Vialli ai microfoni del Corriere della Sera. All’ex calciatore viene chiesto cosa significa giocare nella Juventus: “Un onore, e un onere. Senti il peso della maglia, il dovere di riconsegnarla piegandola per bene e riponendola un po’ più in alto di dove l’avevi presa. E poi Torino, che aveva fama di città fredda e grigia, in realtà è meravigliosa. Com’era Moggi? Un dirigente che ti metteva nelle condizioni di dare il massimo; e i calciatori pesano i dirigenti da questo. Non dal mercato o dalla politica. La Serie B? Quella Juve avrebbe potuto vincere 6 o 7 scudetti su 10, rispettando le regole. Ma poi la gola ha fatto sì che tentasse di vincerli tutti, non rispettando le regole”.

Gli viene poi chiesto se ha mai avuto la sensazione di essere favorito dagli arbitri: “No. Ne ho anche discusso con i colleghi. Vede, un calciatore tende sempre a pensare che gli arbitri stiano complottando contro la sua squadra. A volte diventa uno sprone a reagire e dare il meglio. Il processo per doping da cui la Juventus venne assolta? Posso parlare per me. Avrei potuto vivere più serenamente quella vicenda, come altri colleghi. Non ce l’ho fatta. Fu un’ingiustizia. Non voglio riaprire vecchie polemiche. È possibile discutere se sia meglio per una distorsione dare il Voltaren, o andare 15 giorni in montagna a riposare. Non è possibile mettere in dubbio i risultati di una carriera. All’inizio ci ho sofferto. Poi ho capito che se ti preoccupi di quello che pensano gli altri appartieni a loro. La creatina? Per qualche mese. Come tutti. Lecitamente”.

Chiosa sulla maledizione Champions per la Juventus: “Maledizione? No. È la pressione. Non è facile trovare l’equilibrio tra tensione e serenità, nella consapevolezza che puoi anche perdere. Se poi hai contro Messi e Cristiano Ronaldo…”.