29 Aprile 2002: Quando la Sorte diventa Protagonista

29.04.2009 00:00 di  Manuel Magarini   vedi letture
29 Aprile 2002: Quando la Sorte diventa Protagonista
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Esistono risultati che vanno oltre ogni concezione realistica della vigilia, riuscendo probabilmente a sorprendere i tifosi più pessimisti per la loro fattezza. 7 Anni fa capitò esattamente questo, quando allo Stadio Delle Alpi di Torino la Juventus ospitò il Lecce di Cavasin.


Dopo un periodo costituito da alti e bassi il match contro i pugliesi rappresentava la valida occasioni di rifarsi finalmente valere, tornando a ripristinare che ogni tifoso della Vecchia Signora che si rispetto ricorda. Le formazioni iniziali presentavano già importanti novità, Ancelotti è infatti costretto a lanciare per la prima volta il mancino Athirson dall' inizio, a causa dell' assenza improvvisa di Zambrotta, spostando Pessotto qualche metro più avanti sulla destra in linea con Conte e Davids.Il Lecce d’altro canto si trova ancora in più serie difficoltà, privata dagli squalificati Viali, Tonetto e Lucarelli, e di Balleri per infortunio. Incredibilmente, tale nostra superiorità dei mezzi, non si concretizza immediatamente sul campo, frutto di un’attenta guardia di Ingesson a Zidane, e più in generale del grande lavoro di contenimento degli altri quattro centrocampisti giallorossi. Conte fatica a dirigere le operazioni tra il vivace Pessotto e il disordinato Davids, e così Conticchio e Piangerelli, grazie anche all' accentramento di Vasari e Colonnello, non si fanno quasi mai sorprendere in velocità. Senza la fantasia di Zidane, servirebbero i cross dalle fasce, ma soltanto Tudor dalla destra riesce a farsi vedere a tratti, mentre Athirson a sinistra dura soltanto un tempo. Inutile, quindi, attendersi l' acuto individuale di Kovacevic e Trezeguet, imprecisi nel palleggio, prima ancora che nelle conclusioni. Grazie a un gran diagonale di Tudor, spostato a sinistra, la Juve trova comunque il varco giusto al 40' , ma il suo vantaggio dura meno di un minuto: il tempo cioè che impiega il Lecce per firmare la rete dello spettacolare pareggio, con un tuffo di testa di Conticchio su cross di Colonnello. Ci sarebbe ancora un tempo per vincere, ma i cambi di Ancelotti non trasformano la Juve. Brighi dopo l' intervallo rileva Athirson, piazzandosi però a destra, con Pessotto spostato sul fronte opposto, e dopo 9' Inzaghi rileva Kovacevic. Come non detto, offriamo soltanto ciechi e confusi assalti. I cori di contestazione decidono quindi di arrivare nei confronti dei giocatori, dei dirigenti e di Ancelotti. A zittire tutti, e a illudere molti, potrebbe provvedere Inzaghi al 40' , quando l' arbitro ci concede un giusto rigore per fallo di Ingesson su Zidane. Il palo, però, respinge il tiro dell' attaccante. E a nulla serve l' ultimissimo tentativo di Superpippo a tempo scaduto.