28 Aprile 2002: Quando un Duello significa Spettacolo

Oltre alle vittorie sofferte, nel mondo del calcio sussistono anche le goleade, successi che per la loro imponenza rimangono nel cuore di ogni tifoso e che vengono abilmente tirate fuori, negli ambienti da bar,per sbeffeggiare ogni i supporter avversari. A tale proposito, benvenuti a Juventus-Brescia, del 28 Aprile 2002.
Sin da subito la compagine bianconera deve soffrire le assenze di Pessotto (per infortunio) e Conte (squalificato). Lippi opta dunque nel presentare una squadra inedita, almeno per ciò che riguarda la posizione di alcuni uomini-chiave. Montero, infatti, gioca a sinistra in una difesa a quattro completata da Thuram a destra e dalla coppia centrale Ferrara-Iuliano. E davanti a lui l' uruguaiano trova Del Piero, sacrificato alle spalle non soltanto di Trezeguet ma anche di Zalayeta confermato a sorpresa dopo l' ottima prova in coppa Italia. Fermi restando Tacchinardi e Davids in mezzo, Nedved parte così dalla destra, anche se poi va spesso al centro per non sacrificare il suo spirito anarchico. Dopo il fischio d’inizio del direttore di gara è facile delineare come il Brescia non riesca ad entrare in partita. Prima viene ingiustamente fermato per fuorigioco Zalayeta, che firma così un gol inutile. Poi all' 8' , grazie a un calcio d' angolo discusso, Del Piero pesca la testa di Trezeguet, che batte Castellazzi e provoca indirettamente l' espulsione di Mazzone, colpevole di urlare la sua rabbia al guardalinee. Le rondinelle tentano comunque di ripetere le solite prestazioni anche se, in assenza dello squalificato Petruzzi, Mazzone ritocca tatticamente la squadra. Il 3-4-2-1 prevede Calori tra Bonera e Mangone a guardia di Trezeguet e Zalayeta, con A. Filippini e Sussi sulle tracce di Del Piero e Nedved, E. Filippini e Guardiola in mezzo di fronte a Davids e all' acciaccato Tacchinardi, presto rilevato da Tudor. La grande spinta dei nostri campioni, che non si accontenta dell' 1-0, rende comunque inutili gli sforzi dei due esterni Binotto e soprattutto Bachini, destinati secondo i piani a servire e affiancare l' unica vera punta, Toni, peraltro incapace di sfruttare le rare palle gol servitegli dai compagni. E allora non basta avere le idee chiare, grazie soprattutto a Guardiola, debole al tiro ma sempre bravo a cercando il lancio in profondità, perché siamo sempre più pericolosi. Del Piero cerca prima, senza fortuna, il gol con una conclusione da fuori e una punizione, poi ci prova Nedved con un gran sinistro deviato da Castellazzi. Esaurito il bonus Zalayeta, ancora bravo ma non determinante come contro il Parma, Lippi all' inizio della ripresa ripresenta Zambrotta a sinistra, avanzando Del Piero al fianco di Trezeguet. E dopo l' uscita dell' infortunato Guardiola, rilevato da Yllana, proprio Del Piero offre gli spunti migliori: prima impegna Castellazzi su punizione, poi provoca l' espulsione di Bonera, quindi al terzo tentativo su punizione firma il 2-0. A questo punto, malgrado l' ingresso di Baggio che non può fare miracoli in una squadra in dieci, la partita non ha più storia, ammesso che ne avesse avuta prima. Potremmo fermarci qui, ma la voglia di fare è troppa e nel finale giochiamo avviene un vero e proprio tiro al bersaglio. E allora ecco in rapida successione il gol del 3-0 di Trezeguet, che sfrutta con un bel diagonale un assist di Nedved; quello del 4-0 di Del Piero, bravo a trasformare di sinistro il suggerimento di Davids; e quello del crudele 5-0, ancora di Trezeguet, pronto a infilzare di sinistro Castellazzi, su assist di Tudor.