20 Aprile 1996: Quando una Sfida diventa Indimenticabile

20.04.2009 00:00 di  Manuel Magarini   vedi letture
20 Aprile 1996: Quando una Sfida diventa Indimenticabile
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La storia insegna che la Juventus ha avuto da sempre tantissime rivali, con cui ha dato adito a indimenticabili sfide. L’appuntamento di quest’oggi si occuperà appunto di uno di questi confronti storici, precisamente di Inter-Juventus del 20 Aprile 1996.


Le attese della vigilia erano estenuanti, sarebbe potuta essere una nuova beffa ai danni di Massimo Moratti, presidente che non ha mai attirato le simpatie della Vecchia Signora, frutto di un suo spirito molto polemico e vittimista, ed una nuova beffa nei suoi confronti sarebbe stato di certo fantasmagorica.


La scelta tattica adottata dal primo minuto da Lippi è decisamente inusuale, sistema infatti una squadra con prevalenza di centrocampisti, praticamente sei, aggregando al gruppo Lombardo, che sostiene Padovano, e Tacchinardi che affianca Vierchowod al centro della difesa. Un nuovo assetto tattico che ci dà ampiamente ragione sin dagli inizi, il vantaggio arriva infatti solo dopo 5’, siglato da Lombardo su assist di Padovano. Iniziamo così a perseguire con tenacia il palleggio prolungato, il torello non irridente, ma tattico e non alzando mai il livello atletico dello scontro. Gli spazi per gli attaccanti nerazzurri sono stretti e diventano imbuti quando Caio e Branca ricevono la palla, basti pensare che nel primo tempo le uniche opportunità saranno nostre, con due destri di Padovano e Conte, entrambi terminati fuori. Arriva così il momento dell’intervallo.


Nella ripresa lo spettacolo sarà sempre lo stesso, con l’evidente miglior gioco della Vecchia Signora, tanto che al 10’ su un cross di Jugovic, Conte riesce prontamente a insaccare. Anche in questo caso nella marcatura Padovano riesce a rivestire un ruolo importantissimo, creando lo spazio per la conclusione di Conte. L’Inter finalmente decide di tirare fuori gli attributi, arrivando vicinissima alla rete dell’1 a 2 prima con un tiro di Ganz, poi con un palo di Ince. Solo al 34’ si ridurranno però le distanze, a firma proprio di Ganz, bravo a sfruttare una disattenzione di Vierchowod e Pessotto,venendo meritatamente premiato di una buona prestazione offerta ai compagni per tutta la gara. Per portarci a casa i tre punti non dovremo comunque faticare molto, ci basta infatti impegnare la retroguardia avversaria solo con qualche accelerazione. Dopo un sinistro a lato di Carlos arriverà dunque il momento del triplice fischio di Nicchi, per la grande gioia dei supporter bianconeri accorsi a San Siro.