18 Aprile 2004: Quando una singola giocata fa la differenza

18.04.2009 00:00 di  Manuel Magarini   vedi letture
18 Aprile 2004: Quando una singola giocata fa la differenza
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Esistono gare che sembrano costantemente mettersi male, nella quale la ruota non vuole proprio girare dalla tua parte, per cui speri nel gesto singolo di un tuo campione per risollevarti dalla disfatta. E così fu 5 anni fa, in occasione di Parma-Juventus.


Per i ducali le premesse della vigilia non sembrano buone, quando Prandelli è costretto a operare delle sostituzioni forzate: fuori Morfeo all' inizio e Carbone, in frequente interscambio di posizione con Bresciano, ha mantenuto efficiente come sempre il 4-2-3-1. La grinta dei parmigiani ha ben pochi eguali e il ritmo che riescono è impartire dopo il fischio d’inizio del direttore di gara è assolutamente sensazionale, per cui ci troviamo completamente smarriti, anche per un infortunio che colpisce Tacchinardi dopo appena 7' . Lippi deve così fare riscaldare in fretta Tudor e gettarlo nella mischia al minuto 14.Lo schema che decidiamo di adottare nella prima fase è decisamente poco valido. In pratica davanti a una difesa a 4 uomini, agiscono tre centrocampisti Appiah, Tacchinardi, poi Tudor e Zambrotta, più in avanti Nedved a destra e Maresca a sinistra a sorreggere l' unica punta Trezeguet. Ebbene, mentre il Parma gioca a occhi chiusi perché tutti abituati a muoversi nei ruoli loro affidati da sempre, la Juve annaspa nel buio: Nedved e Maresca non riescono a mantenere le posizioni, in più Appiah e Zambrotta devono stringere al centro per contrastare Barone e Blasi, anche perché Tudor rimane molto arretrato per contrastare Bresciano. Ne usciva fuori un papocchio con i bianconeri che non azzeccano tre passaggi di seguito, oppure vengono avanti lentamente con un fraseggio banale e scontato. La differenza sta anche nelle due punte che agiscono al vertice delle due squadre. Mentre Gilardino è bravissimo a far risalire l' azione del Parma, servendo sempre ottimi palloni ai compagni, per poi concludere lui stesso pericolosamente, Trezeguet interviene solo per toccare indietro la palla, pretendendo un rilancio immediato per andare al tiro in corsa o al volo. Cosa che succede raramente, perché ci sono solo tre giocatori nella Juve che sanno accontentarlo: Del Piero che Lippi, dopo averlo fatto riscaldare (e invocare dalla folla bianconera), ha fatto risedere in panchina, Miccoli entrato solo nel finale e Maresca che, però, ha giocato in posizione sempre defilata concludendo pochissimo. Solo in un' occasione nel primo tempo Trezeguet si è trovato solo oltre le linee avversarie (ce lo ha mandato Tudor), ma ha sbagliato malamente la mira. Oltre a ciò, la Juve ha pochissime occasioni da rete; quando con Maresca ha protestato per un fallo in area emiliana di Castellini, Trefoloni decide di lasciare continuare e il Parma riesce ad andare in gol con una splendida combinazione Bresciano-Marchionni: il tiro, respinto da Buffon, viene ripreso dall' ala e ribadito in rete da Carbone. Con tale beffa da sopportare è dunque il momento di giungere gli spogliatoi.


Nella ripresa Lippi decide di dare fondo a tutte le sue risorse offensive: prima viene inserito Di Vaio al posto di Pessotto, poi Miccoli per Maresca. Il Parma è però ancora padrone del campo, ma pagano alcune opportunità sciupate un paio di occasioni per il 2-0 definitivo al 33', quando Di Vaio, su assist di testa di Trezeguet, riesce ad azzeccare il sinistro vincente, vanificato però 3' dopo dallo splendido gol di Gilardino su un assist di Morfeo. Alla fine, quando tutto sembra perso per la nostra causa a scatenarsi è il nostro Miccoli: con un aggancio in corsa e tiro al volo centra in pieno la traversa che, e per Tudor è facile il colpo di testa per il 2-2; all’ultimo secondo Di Vaio getta al vento la palla del 3-2, ma possiamo accontentarci del risultato finale. Ancora una volta la nostra capacità di soffrire ha fatto la differenza.


TABELLINO


MARCATORI: CARBONE (P) al 35' p.t., DI VAIO (J) al 33' s.t., GILARDINO (P) al 36' s.t., TUDOR (J) al 47' s.t.


PARMA: FREY CASTELLINI FERRARI CANNAVARO BONERA BARONE BLASI (MORFEO dal 36' s.t.) MARCHIONNI BRESCIANO CARBONE (DONADEL dal 24' s.t.) GILARDINO (CAMMARATA dal 38' s.t.) All. PRANDELLI In panchina: AMELIA, BENARRIVO, POTENZA, SERIC.


JUVENTUS: BUFFON THURAM LEGROTTAGLIE IULIANO PESSOTTO (DI VAIO dal 1' s.t.) APPIAH TACCHINARDI (TUDOR dal 14' p.t.) ZAMBROTTA NEDVED MARESCA (MICCOLI dal 13' s.t.) TREZEGUET All. LIPPI In panchina: MIRANTE, MONTERO, BIRINDELLI, DEL PIERO.


Espulsi: nessuno. Ammoniti: CANNAVARO, BONERA e BLASI per gioco falloso. Angoli: 3. Tiri in porta: 5 e una traversa. Tiri fuori: 3. In fuorigioco: 3. Espulsi: nessuno. Ammoniti: TUDOR per fallo di mano. Angoli: 5. Tiri in porta: 7 e una traversa. Tiri fuori: 7. In fuorigioco: 2. ARBITRO: TREFOLONI di Siena. Recuperi: 2' p.t., 5' s.t. Spettatori 21 mila c.a. dei quali 10.062 paganti per un incasso di 245.705 euro; abbonati 10.439 per una quota partita di 229.409,40.