15 Aprile 1998: Entriamo nella Leggenda

15.04.2009 00:00 di  Manuel Magarini   vedi letture
15 Aprile 1998: Entriamo nella Leggenda
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Esistono partite che ti fanno entrare dritto nella storia. Poco conta il come o il quando, quello che interessa davvero è la capacità della squadra in questione di superare ogni ostacolo con il cuore, con l’intensità in grado di esaltare ogni tifoso. E così fu per la Juve 1997/1998. La cavalcata fatta sia in campionato sia in Champions League stava assumendo dimensioni storiche, grazie soprattutto a battaglie come quella del 15 Aprile 1998. Dopo il 4-1 allo Stadio Delle Alpi di Torino era giunto il momento per i bianconeri di eliminare definitivamente il Monaco, sul loro terreno, accedendo così nell’agognata finale. Tale obiettivo assumeva proporzioni ancora più epiche in considerazione delle due finali già disputate consecutivamente nei due anni precedenti.


Alla vigilia dell’incontro Lippi decide di portare dei sostanziali mutamenti nella formazione titolare, relegando in panchina i diffidati Davids e Di Livio, inserendo sulla fascia Pessotto, mentre Tigana scopre le carte e si capisce che aveva fatto pretattica. Dentro subito anche Henry ed ecco le tre punte per una partenza lanciata. Evidentemente nutre ancora qualche speranza. O almeno ci tenta. Scatta infatti come una molla in avanti il Monaco al fischio d'inizio di Meier; Peruzzi svirgola il rinvio e la gente si eccita. Anche Diawara si lancia come una catapulta su Inzaghi travolgendolo, colpendolo al viso e costringendolo ad uscire. Il clima non e' da 1 - 4, ma da finale equilibratissima. La Juve gioca in dieci mentre il Monaco cerca di approfittarne. Su un corner palla buona a Collins appostato ai bordi dell'area bianconera, gran tiro in mezzo a una selva di gambe e straordinario il volo e la respinta di Peruzzi. Nel frattempo Inzaghi e' trasportato fuori in barella e Lippi e' costretto ad operare la prima sostituzione della serata mandando in campo Amoruso. E’ chiaro che i francesi tentano il tutto per tutto senza andare per il sottile, entrando decisi e spesso duri. Ma al 14' riusciamo a calmare i bollenti spiriti degli avversari: Zidane conquista palla a centrocampo, avanza e poi serve con bella intuizione Del Piero sulla sinistra, finta pregevole del bianconero che si libera di Christanval e poi invece di tirare taglia in mezzo per Amoruso che al volo di piatto sinistro mette in rete. Azione da manuale. La botta è pesante da subire per il morale dei francesi che continuano ad attaccare, ma per forza d'inerzia e perché vogliono almeno evitare un'altra sconfitta. Al 27' Martin risale fino all'area avversaria, scambia e si presenta al tiro in corsa, Peruzzi ci mette i piedi e devia in angolo. Al 32' Peruzzi devia un colpo di testa ravvicinatissimo di Bernabia che aveva fatto gridare al gol. Invece la rete del Monaco arriva inattesa al 38', ma ci vuole una sfortunata deviazione di Conte in barriera su tiro di Leonard per mettere fuorigioco Peruzzi.


Stessi uomini alla ripresa del gioco e stesso copione: Monaco all'attacco e Juventus prudente. Al 2' un cross per Benarbia da destra sorvola tutti ed il pallone spiove verso Henry, che si lancia e finisce su Torricelli, che un po' viene travolto ed un po' fa "ponte"; l'arbitro fa segno di proseguire. Ma il gol e' nell'aria. Al 4' Zidane perde palla davanti alla propria area, il rimpallo prende in contropiede tutta la difesa juventina e ci sono tre francesi soli, che avanzano verso la porta; Henry e' il più lesto a lanciarsi e a superare con un bel pallonetto Peruzzi in uscita. Zidane cerca subito la rivincita ed un minuto dopo cannoneggia da fuori area dopo un'azione di Del Piero sulla sinistra che aveva creato scompiglio nell'area del Monaco. Stavolta e' Barthez a superarsi, deviando il bolide. Ancora un pericolo per Peruzzi all'8': su cross da destra di Martin, Benarbia s'inventa un insidiosissimo colpo di testa in corsa dal limite dell'area, sventato con prontezza dal portiere bianconero. La Juventus deve ora soffrire, perché il 2 - 1 d'inizio ripresa ha dato nuova lena al Monaco e in difesa non fila tutto liscio davanti a Peruzzi. Sui colpi di testa, soltanto Iuliano se la cava, mentre Torricelli e Dimas sui lati chiudono poco. Henry sta imperversando. Ancora un suo tiro al 12' impegna il portiere juventino. Al 29' decide di entrare di nuovo in scena Del Piero: prima pesca Conte davanti a Barthez con un passaggio filtrante efficacissimo, poi sulla respinta del portiere si va a piazzare in area sulla sinistra e attende che Torricelli, dopo uno scambio con Tacchinardi, lo serva con un lungo e preciso cross sul quale si esibisce con una spettacolare girata a volo in semirovesciata. Martin davanti a lui gli devia di poco il pallone, forse ingannando Barthez, ma la prodezza rimane adamantina. Con il 2-2, e dunque le pratiche chiuse, il colpo di testa di Sphear al 37' che supera Peruzzi può essere assorbito tranquillamente. Arriva così il triplice fischio del direttore di gara: all’atto finale di Amsterdam ci andiamo ancora una volta noi.