11 Aprile 1999: Il Sogno svanisce

11.04.2009 00:00 di  Manuel Magarini   vedi letture
11 Aprile 1999: Il Sogno svanisce
TuttoJuve.com

Capita anche ai migliori di fallire i grandi appuntamenti. E così anche la Juventus, dopo una stagione ampiamente sotto le attese, fallì la possibilità di qualificarsi per la Champions League dell’anno seguente dopo la partita che vi racconterò, disputata l’11 Aprile 1999.


Quella Domenica pomeriggio, ai ragazzi di Ancelotti aspettava come avete un match importantissimo per le ambizioni europee, in casa contro il Bologna di Mazzone. Carletto decide per questo di cambiare poche pedine, mantenendo il nuovo modulo tattico collaudato con successo all' Old Trafford: un 4-4-1-1 dpve Zidane viene proposta davanti a quattro centrocampisti e dietro Inzaghi, mentre Mazzone rivoluziona la squadra reduce dalla bella prova di Marsiglia. Eppure, anche senza Paramatti e Mangone dietro, Binotto, Marocchi e Fontolan in mezzo e Signori davanti, il Bologna dopo una partenza a handicap fa un figurone e il merito ovviamente del tecnico romano. Malgrado qualche smagliatura al centro della difesa, dove Bia e Paganin concedono troppi spazi a Inzaghi, la squadra rossoblù copre bene le fasce con Rinaldi a destra e Bettarini a sinistra, ma soprattutto sa mettere in difficoltà la Juve in mezzo al campo. Stavolta, infatti, non basta il talento di Zidane che gioca a basso ritmo, tra l' altro abbastanza libero, perché Conte e Davids non hanno piu' il serbatoio pieno. E allora, siccome Henry gioca a intermittenza sulla sinistra, soltanto Deschamps si esprime ad alto livello. E non a caso e' lui a smarcare Inzaghi, che al primo tiro in porta fa centro con una splendida girata di destro. Passano altri 11' e la Juve potrebbe chiudere virtualmente la partita, ma Inzaghi si fa parare il rigore, concesso per un fallo di Nervo su Ferrara. E a questo punto cambia tutto perché il Bologna, che sembrava rimasto con la testa in Coppa Uefa, come la Juve fa centro al primo colpo, con Kolyvanov lasciato colpevolmente solo dalla retroguardia bianconera. Ma il bello della gara arriva nella ripresa. Fuori Zidane, rilevato da Amoruso che affianca Inzaghi in prima linea, fuori Pessotto sostituito da Di Livio e fuori anche Andersson rimpiazzato dal più vivo Signori, Juve e Bologna si allungano concedendosi a vicenda pericolosi spazi. Ed e' la squadra di Mazzone ad approfittarne per prima con una bella triangolazione in contropiede Nervo-Kolyvanov-Cappioli, conclusa da quest' ultimo col tiro del 2-1. Grazie alla regia intelligente di Ingesson, che sradica palloni e li serve come un tergicristallo a Nervo a destra e a Cappioli a sinistra, il Bologna ha il merito di non chiudersi mai. E quando Bia sbaglia la chiusura, Antonioli salva su Inzaghi. Non fa nulla, invece, Peruzzi, quando Kolyvanov tira a colpo sicuro, ma colpisce l' esterno della rete. E allora Esnaider, entrato al posto di Henry, può scodellare sulla testa di Di Livio il pallone del 2-2, al 37' . Ma non e' finita, perché il pareggio rischia di saltare altre due volte. Prima quando Inzaghi spara alto da buona posizione, e poi quando gli ultimi arrivati Marocchi e Simutenkov confezionano il contropiede finale che libera l' ex juventino al tiro, stoppato però da un grande intervento di Peruzzi. E così arriva il triplice fischio finale, con nostra cocente delusione di avere ormai gettato al vento ogni chance per la conquista della fatidica zona Champions.