"Ciò che non mi uccide mi, rende più forte". Conte stia tranquillo, ha al suo fianco milioni di tifosi fedeli.

Se c’è una cosa che ha insegnato “calciopoli”, è come difendersi e reagire agli attacchi ed ai tentativi di destabilizzazione, e il popolo bianconero ha oramai le spalle molto larghe in queste situazioni, ma evidentemente i soliti noti non lo hanno capito. E così, ancora una volta casualmente, a pochi giorni da un’importante finale, ecco che si innesca il solito meccanismo del fango che “coinvolge” la Juventus (in realtà totalmente estranea), questa volta nella persona di Antonio Conte. E poco importa se lui non è indagato, né mai neppure convocato per testimoniare, e ancora meno se il pentito Carrobbio sia stato smentito da altri compagni di squadra, intervenuti in difesa del mister.
No, questo non ha importanza! Ecco così leggere titoloni sui soliti siti/giornali che annunciano “guai e rischi” per Conte, infischiandosene della presunzione di innocenza, inoltre come se non sapessero benissimo dell’immediata reazione dei tanti antijuventini a prescindere, che non aspettano di leggere altro per sputare sentenze senza cognizione di causa. E’ stato così per il fantomatico acciaio scadente dello stadio, è così ora per lo scandalo scommesse. L’unico problema è che oggi il tifoso juventino sa ribattere in maniera molto più convincente di tali attacchi.