Il Sassuolo che si scansa, gli affari con la Juve e altre scoperte dell'acqua calda: nel campionato dell'eterna polemica, vince chi la spara più grossa

Nasce a Bari il 23.02.1988 e di lì in poi vaga. Laurea in giurisprudenza, titolo di avvocato e dottorato di ricerca: tutto nel cassetto, per scrivere di calcio. Su TuttoMercatoWeb.com
06.02.2018 00:00 di Ivan Cardia Twitter:    vedi letture
Il Sassuolo che si scansa, gli affari con la Juve e altre scoperte dell'acqua calda: nel campionato dell'eterna polemica, vince chi la spara più grossa
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Per fortuna il Sassuolo si è scansato e qualcuno lo ha notato. Meno male, perché altrimenti sarebbe complicato scrivere dopo un 7-0 così rotondo. Juve settebellezze, Juve forza 7 e via dicendo: nessun neo da poter trovare, solo lodi sperticate da dover fare. Che barba, che noia. Nel campionato dell’eterna polemica, però, per fortuna si può fare della dietrologia su tutto. E i complotti, si sa, sono più divertenti della semplice verità. 

Il Sassuolo negli anni ha perso due volte 7-0 contro l’Inter. Nessuno ha immaginato una qualche forma di sudditanza: una domenica storta, tutto qui. Contro la Juve, però, non può succedere. Soprattutto, non all’indomani di un mercato segnato anche dalla presunta lunga mano bianconera sugli affari del Sassuolo, e anche del Napoli. Il Sassuolo s’è scansato? Chi lo sa. Nel mondo del calcio se ne vedono di tutti i colori. Nel caso, però, l’hanno fatto davvero in modo poco furba. Meglio sarebbe stato perdere 2-0: sconfitta nell’ordine delle cose, nessuno ne parla. Invece 7-0, ragazzi, l’avete fatta proprio grossa. Che poi, si sa, il campo della Juventus è un noto terreno di caccia per le squadre italiane. I numeri, infatti, sono lì a dimostrarlo: dal settembre 2011, la Juventus ha giocato 126 partite di Serie A allo Stadium. Il bilancio: 106 vittorie, 16 pareggi, 4 sconfitte. 283 gol fatti in totale, più di due a partita in media. Con tassi di vittoria casalinga dal 68,42% della stagione 2011/2012 al 100% del 2013/2014. Un autentico colabrodo.

Ironia a parte, per chi ha una cultura sportiva media è davvero difficile comprendere la dose di complottismo che bisogna sorbirsi per una vittoria larga sì, ma nell’ordine delle cose. Senza guardare ai numeri della Juve, che da sette anni a questa parte sta cannibalizzando il campionato, basti prendere quelli del Sassuolo. Con tutto il rispetto per un progetto economico e tecnico molto valido, ma non stiamo parlando di un’ammazza big. Dalla promozione in Serie A, i neroverdi hanno giocato 10 partite contro la Juventus, raccogliendo appena 4 punti. Pochissimi, in effetti. Lo stesso score, però, il Sassuolo l’ha realizzato contro la Roma: 4 punti in 9 partite. Col Napoli? Appena meglio, 6 punti in 9 gare, stesso risultato ottenuto contro la Fiorentina. Curiosamente, ha un bel bilancio contro l’Inter: 15 punti in 9 partite, mettendoci dentro anche due 7-0 però. Il tutto per dire che una sconfitta del Sassuolo  allo Stadium, anche pesante, numeri alla mano non dovrebbe destare tanto scalpore.

E invece giù di conti in tasca alle due società. C’è chi parla di società satellite, chi addirittura bislaccamente si è andato a studiare il numero di giocatori trasferiti tra Juve e Sassuolo di recente. 15 negli ultimi 5 anni. Tanti? Sì. Non un caso eccezionale però. Perché nello stesso periodo la Juventus ha scambiato 18 giocatori con l’Atalanta, 11 col Cagliari, 10 col Torino, e via dicendo, risultando spesso in doppia cifra nel flusso trasferimenti con club di Serie A. Tutte società satellite? Qualcuno può anche pensarlo. O forse, in maniera più semplice, la Juve è il club italiano più importante a livello economico, col settore giovanile più ampio a livello numerico. Che prenda giocatori dalle o li presti alle piccole, non è una stranezza. Stesso discorso, a parti inverse, nel caso del Sassuolo. Che, sempre negli ultimi cinque anni, ha scambiato 14 giocatori con la Roma e 14 con l’Inter, per citare altre due grandi del nostro calcio. Il Sassuolo, in sostanza, prende in prestito giocatori dalle big e vende a queste ultime i suoi pezzi pregiati: abbiamo scoperto l’acqua calda. 
 
“Non ragioniam di lor, ma guarda e passa”, diceva quel tale. Spesso è così, spesso è la scelta giusta da fare. Non sempre, però. Perché non si tratta di difendere l’onore della Juventus o del Sassuolo (che si difendono benissimo da soli), né di tentare di ristabilire un minimo di oggettività (e un tifoso potrebbe dire chi se ne frega). SI tratta di altro: siamo lì a ragionare di scontri, tifosi violenti, cori inopportuni. Poi però, per due condivisioni in più, se ne dicono di cotte e di crude. Allegri si lamenta di un rigore concesso e si ritrova un virgolettato relativo a una presunta polemica col VAR. La Juve vince sempre in casa e lo fa per sudditanza. Marotta dice che pensa che il Sassuolo non abbia la necessità di vendere Politano, e ancora sudditanza. Denunciare quel che non funziona, per chi fa questo mestiere, è doveroso. Inseguire la parte più becera della tifoseria no. È un rischio, e lo stiamo correndo sempre di più. Con titoloni, accuse, complotti dietro ogni angolo. Se poi la miccia arriverà alla bomba, non potremo lamentarci.