Meno male che Dusan c'è? Almeno per non perdere la Champions

Da grandi stipendi derivano grandi responsabilità. E Dusan Vlahovic, quest'anno, le ha sentite tutte. Tanto da rimanere invischiato a nove gol in campionato, quattordici stagionali - un po' pochini considerando le quattro competizioni giocate - ma non abbastanza per capire che il momento era delicato, con la possibilità di togliersi qualcosa prolungando il contratto e magari scendendo di due o tre milioni. Perché, come successo con Rabiot, anche se a parametro zero non è semplice trovare una squadra che ti dà i soldi voluti. Basti pensare a quanto è successo con De Gea nel corso della stagione scorsa.
Ora, al netto di quanto succederà in estate, la responsabilità è quella di prendersi sulle spalle la squadra. Il rientro con la Lazio è una buona notizia, anche se forse non giocherà dal primo minuto. Ci sarà Kolo Muani, autore di prestazioni abbastanza ondeggianti doop un inizio super, ma con la possibilità di entrare a gara in corso per cambiare le gerarchie. Considerando che questa sera c'è Milan-Bologna saprà, almeno, quale risultato ci dovrà essere. Anche se poi Atalanta-Roma dirà altrettanto su quello che succederà nel gruppone della Champions.
Insomma, meno male che Dusan c'è. Probabilmente non ci sarà dopo il Mondiale per Club, quando Osimhen sarà il favorito per prenderne il posto. Ma questi sono dettagli che ora poco importano.