Damascelli: "Juventus, la verità sta nel mezzo. La squadra non ha identità certa e definita"

Sulle pagine de Il Giornale, Tony Damascelli ha parlato della Juventus e della vittoria conquistata in Champions League: "La gita in Svezia restituisce serenità e la prima vittoria alla Juventus. A Malmoe, invece, Allegri ritrova gli effettivi ai quali aveva rinunciato per ragioni varie, anche sbagliate. Cuadrado, innanzitutto, lo juventino decisivo e migliore da quando ha messo piede a Torino, prestandosi a lavori diversi, da terzino ad ala a centrocampista, comunque uno, nessuno, centomila chiedendo scusa al poeta sommo Pirandello. Il fatto che la Juventus al completo renda meglio di quell'ipotesi vista a Napoli non deve far dimenticare che gli stessi, o quasi, di Malmoe erano pur presenti, si fa per dire, contro l'Empoli; la verità sta nel mezzo, la squadra non ha ancora una identità certa e definita, ha bisogno di rodaggio ma in Svezia si è vista l'importanza del fosforo di Locatelli in un centrocampo nel quale Rabiot corre e inventa, mentre Bentancur ha compiti minori e non esclusivi di suggeritore.
Va da sé che i due attaccanti hanno trovato spazio e palloni giocabili, con la partecipazione degli onesti svedesi, in gol sia Morata, sia Dybala anche se quest'ultimo su rigore nemmeno calciato benissimo, causa slittata all'ultimo passo prima del tiro. Si è rivisto De Ligt che era una sicurezza ed è diventato, di colpo, un mezzo problema al punto che in una partita comoda, sul vantaggio di tre gol a zero, si è fatto pure ammonire".