Perin: ”Non mi sono sognato con la maglia della Juve perchè ora c'è la Nazionale”

22.05.2018 22:40 di Massimo Pavan Twitter:    vedi letture
Fonte: Tmw
Perin: ”Non mi sono sognato con la maglia della Juve perchè ora c'è la Nazionale”
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Mattia Perin ha parlato ai microfoni della stampa presente ad un evento per il Gaslini a Genova. Tanti gli argomenti trattati fra cui quello del piccolo Tommaso, tifoso che domenica scorsa ha esposto il cartello "Mattia per favore non andare via" a Marassi: "Domenica quando andavo verso gli spogliatoi, l'ho visto con la mia maglia e con il cartellone. Volevo regalargli qualcosa già domenica però non avevo niente. Ieri l'ufficio stampa mi ha passato la foto e ho detto che dovevamo regalargli qualcosa. Oggi che c'è la cena di fine anno me lo hanno fatto incontrare".

Quello che pensa il bambino è la sintesi di ciò che pensano i tifosi.
"E' sempre stato il sogno fin da quando ero bambino entrare nei cuori di una tifoseria, diventare un leader. L'ho capito da molto tempo e domenica l'ho capito ancora di più di esserci riuscito. L'ambiente Genoa, la gente, è entrato nel mio cuore. Dopo dieci anni di permanenza è oggettiva la cosa che questa sia casa mia. Sono arrivato che ero un bambino, ho 25 anni, sono padre, mi sento un uomo più equilibrato di prima quindi c'è stato un percorso di crescita importante vivendo a Genova e vestendo la maglia del Genoa".

Dopo tanti anni hai paura di andare via?
"Voglio mettermi alla prova. Vorrei uscire dalla zona di confort, fra virgolette, che comunque mi sono meritato e mi hanno aiutato a meritare qui per cercare di mettermi in gioco per capire fin dove posso spingermi".

Con un Donnarumma non al top, la Nazionale diventa un obiettivo primario?
"Partiamo dal dire che stiamo parlando di Donnarumma che ha 19 anni e gli si deve lasciare la possibilità di sbagliare. Abbiamo sbagliato tutti e avrà un futuro luminosissimo. Oltre a lui siamo in tanti che, quando smetterà Buffon o quando dirà addio alla Nazionale, punteremo alla maglia azzurra. Come dico sempre, questo sarà un percorso di crescita per tutti perchè ci sarà tanta competizione e ciò fa sì che un giocatore migliori".

Ti senti un po' il vice-Buffon?
"Non mi sento di esserlo. Però diciamo che lavoro per cercare di esserlo. Ovviamente, la carriera di Gigi sarà irripetibile ma non solo per me ma credo per la maggior parte dei portieri che ci sono nel panorama nazionale e internazionale. Per noi avere lui come punto di riferimento è una cosa che fa migliorare per forza perchè lui è il massimo esponente del ruolo nel mondo".

Mancini ha convocato te e Criscito.
"Sono contento per Mimmo anche perchè lo sento spesso. Anche questi anni che era in Russia ci siamo sentiti con continuità. Fa piacere perchè è un giocatore che merita attenzioni della Nazionale. Probabilmente il fatto che giocava in Russia lo penalizzava. Merita per il giocatore che è di essere spesso fra i convocati azzurri".

Il Genoa ha sbagliato qualcosa con te non facendoti rinnovare il contratto?
"No. Quest'anno dopo gennaio ci sono state le prime richieste di rinnovo del contratto, ho sempre detto al presidente che non sarei mai andato via a zero, non mi saltava neanche per la testa. Gli ho detto di aspettare giugno per vedere se c'era un'offerta, se non c'era a gennaio non sarei mai andato via a zero. Devo tanto alla famiglia Preziosi e all'ambiente del Genoa".

La parata più bella che hai fatto nel Genoa?
"Mi piace ricordare sia le parate sia i gol subiti. In settimana penso di più ai gol subiti che alle parate perchè sono quelle cose che mi aiutano a migliorare. Le parate sono la gratificazione del lavoro che fai in settimana, poi finisce lì".

Una partita che ricordi con piacere?
"Ce ne sono tantissime. Dall'1-0 contro l'Inter a Marassi con il gol di Antonelli sotto il diluvio, al gol di Pavoletti con il Sassuolo dopo il pari al 94'. La rimonta da 0-2 col Torino".

Ti sei sognato con la maglia della Juve?
"Non mi son sognato con la maglia della Juve perchè ora c'è la Nazionale. Cerco di focalizzare gli obiettivi uno dopo l'altro e non disperdere le energie pensando a quello che viene dopo. Settimana scorsa ho pensato alla partita di domenica con il Torino, ora penso alla Nazionale e dopo vediamo se ci sarà qualcosa di concreto".

Hai pensato anche di andare all'estero?
"Ho pensato all'estero perchè comunque ci sono stati degli avvicinamenti. Mi hanno chiesto cosa ne pensavo, ma la priorità è l'Italia. Poi vediamo".