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Sarri, parla l'amico Bernardoni: "Maurizio, ora i gobbi di m**** sono due! La famiglia non ne parla in pubblico, sulla Juve..."

14.09.2019 11:15 di Mirko Di Natale Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Sarri, parla l'amico Bernardoni: "Maurizio, ora i gobbi di m**** sono due! La famiglia non ne parla in pubblico, sulla Juve..."
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Il destino è l'insieme imponderabile delle cause che si pensa abbiano determinato (o siano per determinare) gli eventi della vita. E' questo quanto dice il vocabolario nel momento in cui se ne cerca il significato. D'altronde, chiamarlo in causa qui può essere piuttosto curioso. L'avventura di Maurizio Sarri poteva iniziare in qualsiasi altra città italiana, ma questo pomeriggio siederà per la prima volta in panchina proprio a Firenze a pochi metri dalla sua Figline Valdarno. E guarda caso, il mister bianconero era solito frequentare il "Circolo A.R.C.I" a Matassino che è di proprietà del suo storico amico Enzo Bernardoni. Sapete per quale squadra fa il tifo quest'ultimo? Non c'è nessun bisogno di scriverlo, lo avrete sicuramente capito! La redazione di TuttoJuve.com lo ha contattato, telefonicamente, per parlare della sfida con la Fiorentina e non solo:

Apriamo con una considerazione: Maurizio tornerà finalmente a sedere in panchina.

"E' questa la notizia più importante. Corsi e ricorsi, lo farà a trenta chilometri da casa sua. Speriamo che Fiorentina-Juventus sarà una bella partita dove magari poter conseguire un risultato positivo. C'è da ricordare che la sua ultima esperienza a Firenze non è stata delle migliori, col Napoli è rimasto scottato perché ha perso la possibilità di vincer lo scudetto. Però quella sconfitta ha fatto molto piacere a noi tifosi della Juve (sorride ndr)".

Hai più sentito Sarri negli ultimi mesi?

"No, l'ultima volta che abbiamo parlato è stato prima che partisse per Londra. Più di un anno fa. Spesso incontro la moglie e il figlio, con loro riesco a fare qualche chiacchiera".

Con loro sei riuscito a parlare della Juventus?

"Ho provato a farlo, ma sua moglie non ne parla in pubblico. E' una donna molto semplice, alla mano, che probabilmente supporterà suo marito in privato. Anche il figlio è piuttosto riservato, non si riesce a levargli molte parole di bocca. Non gli piace parlare del babbo pubblicamente".

Invece con Maurizio c'è un bel rapporto.

"Sì, quando veniva mi faceva sparire il gagliardetto della Juventus (sorride ndr). Un giorno non lo trovavo più, mi interrogavo sul dove fosse finito. Lo trovai in un angolo e lo riattaccai. Il giorno dopo passò Maurizio e mi disse scherzando: 'lo hai riattaccato?' (ride ndr)".

La Juventus, a tuo parere, ha già appreso qualche suo metodo di lavoro?

"Ho visto una squadra che ha appreso velocemente le sue idee, si diceva che ci volesse del tempo per certi automatismi ma invece i ragazzi reagiscono davvero molto bene. Sono juventino e il mio amico Maurizio allena la Juve: ho raggiunto il massimo a livello sportivo".

Forse alla Juve ci voleva un allenatore come Maurizio, Allegri era molto diverso.

"Sì, penso che la società abbia voluto un cambiamento radicale sul fronte dell'atteggiamento e del gioco. Per questo lo ha scelto. Non bisogna più aspettare l'avversario, bisogna prendere in mano la partita".

Ha dichiarato che proverà ad aiutare CR7 a fargli fare 40 gol. Ma c'è un altro giocatore che potrebbe aiutare?

"Secondo me aiuterà tutti, la Juventus è composta da professionisti seri e lui non troverà problemi a parlare con loro. Anche con Emre Can, purtroppo ha dovuto fare una scelta ma ne ha discusso tranquillamente in conferenza stampa".

Che cosa vorresti dire a Maurizio una volta che lo incontrerai nuovamente?

"Avrei voluto incontrarlo oggi, ma purtroppo sua moglie mi ha avvisato che ripartiranno subito per preparare la sfida di Champions. Però quando lo incontrerò, c'è un qualcosa che gli vorrei dire. Maurizio, quando entrava, mi apostrofava come 'gobbo di m****' e ora invece i 'gobbi di m****' sono due (ride ndr). Quando è stato annunciato il suo passaggio alla Juventus, ho pianto davanti alla tv e mia moglie stupita mi ha chiesto che stessi facendo. Adesso vorrei lanciargli un appello".

Prego.

"Maurizio, se dovessi portar la Champions a Torino sappi che avrai una statua di marmo tutta tua di fronte al bar. Sarai raffigurato con la coppa in mano. E l'ho già detto a tutti, quindi non deluderci (sorride ndr)".

Si ringrazia Enzo Bernardoni per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.