ESCLUSIVA TJ - Giampiero Ventrone: "Juve come il Napoli lo scorso anno. Non si può puntare a niente"

04.10.2012 12:30 di  Gaetano Mocciaro  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Giampiero Ventrone: "Juve come il Napoli lo scorso anno. Non si può puntare a niente"

Doppio ex, il preparatore atletico Giampiero Ventrone analizza lo stato di forma di Siena e Juventus, due squadre che per due motivi diversi stanno gestendo le energie in modo opposto. In esclusiva per TuttoJuve.

Giampiero Ventrone, come valuta la preparazione di Siena e Juventus? La prima sapeva di dover affrontare un campionato con la zavorra dei sei punti, la seconda a differenza dell’anno scorso ha la Champions League

“Sono due mondi completamente diversi. Il Siena deve giocare una volta alla settimana. Certo, ha il gap della penalità ma deve giocare solo una volta alla settimana, quindi ha pressioni anche psicologiche diverse. La Juve ha un altro tipo di pressione, deve giocare ogni tre giorni e affrontare una competizione che la maggior parte dei giocatori non conosce e anche per questo motivo il dispendio di energie è più forte. La Juve, poi, gioca un calcio estremamente dinamico, in Europa direi che è il più evoluto. Rimane una squadra che consuma tantissimo e diventa difficile recuperare in 3 giorni per 3 settimane consecutive, anche perché, ricordiamolo, la Juve fa del gioco di squadra la sua forza e non nel colpo di genio del singolo”.

Colpo del singolo che a questo punto farebbe comodo per Conte, visto il dispendio di energie

“Credo che come Conte nessuno sa cosa sia meglio fare. Sono certo che lui sappia dosare le risorse”.

Il Siena, invece? Crede che il fatto di dover togliersi subito la penalità l’abbia portata a prepararsi in modo tale da avere una partenza sprint?

“Non credo, la maggior parte degli allenatori ormai lavorano per sta bene sin dalla prima giornata in campionato. Sono finiti i tempi in cui venivano create le basi nel tempo. Quella del Siena è una cosa più psicologica, cercare di recuperare il pria possibile, ma questo è un atteggiamento che la squadra ha a prescindere, perché l’obiettivo è salvarsi”.

Diciamo che la storia delle piccole che preferiscono affrontare le grandi subito ormai è una leggenda

“Sono osservazioni che non hanno più una valenza valida, perché tutti vogliono arrivare allo start in un assetto di squadra pronto”.

Genoa, Fiorentina e Shakhtar hanno messo alle corde la Juve. Si aspettava una squadra in difficoltà in più di un’occasione, sebbene sia rimasta imbattuta?

“I conti si fanno al 95° e se analizziamo bene vediamo che il Genoa contro la Juve ha fatto mezz’ora ad altissima intensità, poi si è addormentato. Certo, sarebbe bello avere una squadra contemporaneamente dinamica e resistente, ma questa Juve in ogni caso non perde, nemmeno quando è in difficoltà e questo è un aspetto importante. E poi certi problemi erano da mettere in preventivo, si sapeva. A parte Buffon e Pirlo non vedo giocatori abituati al palcoscenico della Champions League. Diciamo che questa Juve è come il Napoli l’anno scorso”.

I partenopei, però, alla fine l’hanno pagata. Forse perché hanno puntato dichiaratamente ad andare avanti in Champions lo scorso anno?

“Io dico che Antonio Conte è un grande veterano e sa che non si può puntare a niente, ma che bisogna lottare su tutti i fronti perché non c’è certezza di vincere alcun trofeo. Inutile quindi concentrarsi solo su una competizione”.

Siena-Juve, che gara si aspetta?

“Fare previsioni è complesso, ma credo che in linea generale se la Juve gioca come ci ha abituato non ci dovrebbero essere molte difficoltà. Questo, però, è uno sport situazionale e significa che in una sola partita il siena può battere pure il Real Madrid. Insomma, c’è sempre l’imponderabile. A tal proposito tiro fuori un vecchio detto americano, della Navy Seal (le forze speciali d'élite della U.S. Navy), che dice: il giorno facile è stato ieri”.