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Belloni (Ag. Di Gregorio): "Mai presa in considerazione l'idea di andar via, vuol rimanere nel mondo Juve per i prossimi dieci anni. Sulla stagione, Tudor e l'obiettivo..."

14.07.2025 11:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Belloni (Ag. Di Gregorio): "Mai presa in considerazione l'idea di andar via, vuol rimanere nel mondo Juve per i prossimi dieci anni. Sulla stagione, Tudor e l'obiettivo..."
© foto di Carlo Alberto Belloni

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, il procuratore di Michele Di Gregorio reduce da una prima importante annata in maglia juventina, Carlo Alberto Belloni, per parlare approfonditamente del suo assistito e non solo:

La stagione per Michele è finita nel migliore dei modi con le ultime sontuose prestazioni in Coppa del Mondo. Se dovessi esprimere un bilancio, visto che ormai è periodo di vacanza per i giocatori, era la stagione che immaginavi per il tuo assistito?

 "Quando è arrivato alla Juventus, noi sapevamo di entrare in un progetto nuovo e con tanti cambiamenti sia a livello di allenatore e sia a livello di giocatori. Eravamo consapevoli che non si sarebbe partiti subito per vincere, l'obiettivo del club era l'ingresso in Champions ed è stato rispettato. Lui ha dato un supporto importante nell'arco della stagione e man mano è riuscito a prendere sempre più consapevolezza del mondo Juve".

Le ultime parate contro City e Real sono le immagini più vicine a noi, ma che cosa ti è piaciuto di più nella stagione di Michele?

"Non c'è un qualcosa in particolare, è stata nel complesso una stagione importante in cui è riuscito ad alzare sempre più il livello. Non c'è mai stata una partita persa per un suo errore, lui quest'anno ha preso la maggior parte dei gol su situazioni sporche in area di rigore. E' stata un'annata, a livello di squadra, in cui molte cose sono girate davvero male, ma nelle difficoltà è stato bravo a tenere la barra dritta e a conquistarsi la porta della Juventus. Le ultime parate possono essere state più eclatanti per via degli avversari incontrati, ma i numeri di quest'anno non mentono sulle prestazioni. Ha una forza mentale tale da riuscire a non farlo uscire dalla partita anche nei momenti in cui ha preso tanti gol".

E' vero quanto dici sugli episodi, tra infortuni e punti persi in situazioni di vantaggio è stata un'annata molto particolare. La mia considerazione è che in una stagione così, l'impatto di Di Gregorio alla Juve sia ancora più importante. Non era per niente facile far bene in un ambiente in difficoltà.

"Il primo anno è servito per capire che giocare nella Juve non è come farlo nelle altre squadre. L'aspettativa è altissima, la pressione è altissima e ci sono pochi momenti per rilassarti, anche perché sei sempre nell'occhio del ciclone. E la vita fuori dal campo è cambiata, ora è il portiere della Juve e non è che adesso può passare inosservato quando va a mangiarsi un gelato. Sono tutte cose che sono state vissute quest'anno e questo servirà per far meglio la prossima stagione. L'obiettivo sarà di contribuire nel far tornare grande il club, la base c'è e la qualità anche. Si tratta solo di amalgamare la squadra e di dare tempo ai giovanissimi di poter esprimere il proprio potenziale".

In estate avevate detto di no al Liverpool per sposare il progetto della Juventus, c'erano anche altri club importanti interessati. C'è mai stato un periodo, nei momenti di difficoltà, in cui Di Gregorio si è pentito di questa situazione e ha pensato di aver fatto la scelta sbagliata?

"Non c'è mai stato questo momento, perché è parte della storia del percorso di Michele in cui nessuno gli ha mai regalato nulla e con il lavoro è arrivato con merito alla Juventus. Ogni anno vissuto, fin dal primissimo in Serie C, è sempre stato messo in discussione, ma è riuscito ad imporsi grazie alle sue qualità. La Juve ha fatto un'operazione intelligente nel prendere un portiere italiano di grande prospettiva e solidità, nel pieno della carriera e nel giusto momento per entrare a far parte di un top club. Nessun ripensamento nei momenti di difficoltà, se si crede in un progetto bisogna farlo fino alla fine".

Dall'interesse del City a qualche rumors, neanche così troppo forte, su un suo possibile addio ad aprile. Ma proviamo a fare chiarezza soprattutto nei riguardi dei tifosi: Di Gregorio resterà alla Juve?

"Non abbiamo mai preso in considerazione nulla, l'anno scorso è stato firmato un contratto di cinque anni con la Juve e c'è grande voglia di proseguire. La sua intenzione non è di andar via, l'obiettivo è di diventare sempre più una figura di riferimento nello spogliatoio. I bianconeri, lo scorso anno, avevano già valutato il tipo di impatto umano che Michele avrebbe avuto in questo club".

Domanda di campo: come è cambiato il suo lavoro da Motta a Tudor?

"Tudor gli ha dato libera scelta sulle valutazioni in fase di possesso, in modo che possa prender lui la decisione di giocar lungo oppure di provare a costruire l'azione dal basso. Ma senza prendersi dei rischi così esorbitanti. Credo che questa sia una scelta giusta, perché vogliono che il portiere sia un giocatore di movimento e invece bisogna ricordare che è sempre l'ultimo baluardo per proteggere la porta. Se sbaglia lui, prendi gol. Riuscire a non rischiare la giocata in tante circostanze, a mio avviso, è meglio per lui".

E' molto amato dai tifosi, piace per come si è calato nella nuova realtà e chiaramente per le sue prestazioni.

"Fa piacere, una delle sue doti migliori è l'umiltà. Michele è un ragazzo coi piedi per terra, che ama questo sport, che si alza ogni mattina per andare al campo e migliorare, che ha una grande metodologia. Ha capito che così può arrivare a grandi livelli e dovrà continuare a farlo".

Con l'obiettivo, oltre che di far bene alla Juve, che sarà di raggiungere la Nazionale.

"Per un portiere è sempre un discorso particolare, ne gioca uno e ne convocano tre. Il gruppo è ormai quasi sempre quello da un po' di tempo, c'è consapevolezza che Michele sia all'altezza della Nazionale ed è a disposizione per la chiamata, ma se non arriva ti metti il cuore in pace e ti dedichi al club che porta via sempre tante energie. Entrare nel mondo Juve significa esser chiamato sempre in causa in qualsiasi momento".

Un mondo questo da cui, chiaramente, non voler uscire.

"Assolutamente no, ma poi ogni stagione lascia sempre un insegnamento. Ricordo che al primo anno di Monza c'era la volontà di vincere il campionato e non c'erano riusciti, ma Michele volle rimanere per centrare l'obiettivo. Adesso nei prossimi quattro anni ci sarà la voglia di far tornare grande la Juventus, focus pieno con quello che è la sua aspettativa e quella del club".

Ci lasci intuire che Michele vuol restare fino alla scadenza, ma da qui a vederlo ancora per i prossimi dieci anni con la maglia della Juve può esser già realtà oggi o pura utopia?

"Quando abbiamo scelto la Juventus, è stato chiaro fin dal principio che la maglia bianconera se la sarebbe cucita addosso. L'idea ovviamente è quella di restare per i prossimi dieci anni, ma guardo ad oggi e il suo contratto è in scadenza tra quattro anni. Diciamo che siamo ancora freschi di matrimonio (sorride ndr)".

Si ringrazia Carlo Alberto Belloni per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.